Banca SEBA ottiene la licenza crypto ad Hong Kong
Banca SEBA ottiene la licenza crypto ad Hong Kong
Criptovalute

Banca SEBA ottiene la licenza crypto ad Hong Kong

By Marco Cavicchioli - 30 Ago 2023

Chevron down

Dopo l’apertura di Hong Kong nei confronti dei mercati crypto, diversi operatori stanno ottenendo licenze per operare in loco, tra cui la banca SEBA. 

Hong Kong fa a tutti gli effetti parte della Cina, anche se è considerato un territorio speciale con leggi autonome. 

Fino a poco tempo fa l’atteggiamento della Cina nei confronti delle criptovalute era di divieto totale, ma da qualche tempo a questa parte ha iniziato ad aprirsi, iniziando da Hong Kong. 

Crypto news: Banca SEBA sbarca ad Hong Kong

SEBA Bank è una banca svizzera, nata solamente nel 2019 a Zugo con l’obiettivo di rivoluzionare il sistema bancario. 

È una banca specializzata in servizi crypto, che però opera nel settore finanziario tradizionale. 

La Svizzera è il più importante hub crypto europeo, e molte banche svizzere operano in realtà anche nel resto del mondo, anche fuori dai confini continentali. 

Come riferisce Reuters, SEBA Bank oggi ha dichiarato di aver ricevuto un’approvazione di principio dall’autorità di regolamentazione dei mercati finanziari di Hong Kong (Securities and Futures Commission, SFC) grazie alla quale potrà offrire servizi sugli asset virtuali sul territorio del centro finanziario asiatico.

Una volta soddisfatte le condizioni per l’approvazione finale, SEBA Banck riceverà dalla SFC le licenze per poter operare, offrendo negoziazione di titoli, prodotti strutturati legati alle criptovalute, consulenza e gestione di asset digitali e titoli tradizionali.

Hong Kong è il terzo mercato sul quale la banca ha chiesto la licenza, dopo quello svizzero e quello degli Emirati Arabi Uniti (UAE). 

Il crypto hub di Hong Kong attira la banca SEBA

In realtà il divieto cinese riguardante lo scambio di asset digitali riguarda principalmente gli investitori retail, e non i professionisti della finanza. 

Ma i retail sono i veri protagonisti dei mercati crypto, senza i quali tali mercati sarebbero irrilevanti. 

L’apertura di giugno riguarda proprio gli investitori retail, anche se è limitata ai residenti ad Hong Kong. È però difficile immaginare che non venga esteso anche alla Cina mainland, qualora tale esperimento dovesse dare esiti positivi. 

La Cina in un primo momento in realtà aveva lasciato fare, per poi invece impuntarsi e cercare di eradicare il trading ed il mining crypto. 

Tale tentativo di eradicazione è miseramente fallito, dato che anche dopo il ban diversi cinesi hanno continuato, o ripreso, a tradare criptovalute, utilizzando exchange steri, o addirittura a minare Bitcoin

A quel punto la scelta era obbligata, ovvero cambiare approccio e provare a rendere legali trading e mining crypto obbligando però gli operatori a rispettare un quadro normativo rigido e specifico. 

Da qui la scelta di consentire l’attività solo ad operatori che chiedono ed ottengono regolare licenza. 

Giusto ieri è uscita la notizia che il primo exchange crypto regolarmente autorizzato ha aperto il trading crypto legale anche agli investitori retail residenti da Hong Kong. 

SEBA non è altro che uno dei tanti operatori finanziari che vogliono entrare sul mercato crypto cinese, e lo fanno passando per l’unico luogo del Paese in cui è legale, per ora. 

Il CEO di SEBA Hong Kong, Amy Yu, ha dichiarato che Hong Kong offre un enorme potenziale, grazie al nuovo quadro normativo specifico sugli asset virtuali, ed al sistema legale della città.

Secondo Yu, Hong Kong è ben posizionata per attingere anche al mercato cinese, quando anche questo verrà aperto al trading crypto per i retail. 

Ha detto: 

“Hong Kong potrebbe ancora una volta fungere da porta d’ingresso verso la Cina, offrendo il potenziale significativo delle criptovalute e della tecnologia blockchain”. 

Gli obiettivi della Cina

La Cina ha le potenzialità per diventare il mercato crypto più grande al mondo, superando anche quello statunitense. Tuttavia per ora gioca un ruolo secondario, anche se non privo di potere. 

Infatti in realtà esiste ancora un mercato crypto cinese, solo che è difficile da analizzare dato che è costretto ad utilizzare exchange esteri, in modo oltretutto nascosto dalle autorità. 

Nel momento in cui il trading crypto dovesse venire legalizzato, potrebbe attrarre molti milioni di nuovi investitori o speculatori, e quindi anche complessivamente grossi capitali. 

C’è però da capire se tali investitori saranno accorti, oppure se invece si lasceranno semplicemente irretire dalla prospettiva di guadagni facili e veloci, per poi però scappare al primo bear market. 

Proprio per questo motivo le autorità cinesi hanno optato per un approccio piuttosto rigido, basato su operatori seri costretti a chiedere apposite licenze che non sono facili da ottenere. 

Nel caso in cui questo percorso dovesse procedere senza grossi intoppi, la prossima bullrun potrebbe essere di nuovo gigantesca.

Marco Cavicchioli

"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.