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Dominance di USDC in calo su Ethereum da inizio anno: la stablecoin soffre l’avanzata di Tether (USDT)

Da inizio anno Circle e la sua stablecoin USDC hanno registrato un decremento della dominance sulla blockchain di Ethereum che riflette un ridimensionamento per la valuta crittografica ancorata al valore del dollaro.

Il leader del settore Tether e il suo prodotto di punta USDT hanno visto un trend opposto a quello di USDC da gennaio con diversi dati on-chain in crescita.

La speranza per la seconda stablecoin del settore per capitalizzazione di mercato è che aggiornamenti futuri e la crescita del mondo DeFi possano riportare in auge l’interesse degli investitori.

Tutti i dettagli di seguito.

La dominance della stablecoin USDC è in discesa sulla rete Ethereum: nel frattempo Tether (USDT) rafforza la sua egemonia

La stablecoin USDC dell’emittente Circle sta passando un periodo davvero difficile con gli investitori che abbandonano gradualmente la valuta crittografica nella blockchain di Ethereum per passare alla competitor USDT o direttamente in FIAT.

Dopo due anni di fuoco in cui per tutto il 2020 e 2021 la stablecoin si è conquistata  il rispetto del mercato guadagnando più di 37 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato, ecco che per buona parte del 2022 e per tutto il 2023 il trend si è invertito nettamente.

A partire da fine febbraio 2022 USDC ha visto evaporare circa 23,5 miliardi di dollari, equivalenti a quasi il 50% del proprio controvalore.

Da inizio anno invece la cifra persa ammonta a 17 miliardi di dollari.

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I motivi di quella flessione a ribasso sono molteplici e vanno dal semplice avvento del bear market che ha innescato stagioni di trading con bassi volumi e di mercato e presenza ridotta degli investitori  a cause ben più complesse.

Sicuramente trova spazio in questo contesto la questione del fallimento della Silicon Valley Bank e del depeg di USDC a marzo di quest’anno dove la stablecoin aveva toccato uno spike il prezzo di 0,88 dollari, recuperando la parità con il dollaro nella settimana seguente di contrattazioni.

Eventi come questi creano sfiducia nella moneta, specialmente dopo che moltissimi appassionati di finanza decentralizzata hanno visto bruciare i loro risparmi con il crash di UST e dell’ecosistema Terra/Luna.

Al contrario di USDC, chi invece ha riscontrato un notevole successo sulla rete Ethereum è Tether e la sua stablecoin USDT dove possiamo vedere una crescita di 6,7 miliardi di dollari da inizio anno.

Il prodotto di Paolo Ardoino  e Giancarlo Devasini ha registrato un incredibile aumento dell’interesse da parte degli investitori che prediligono i canali off-shore per le transazioni in criptovalute.

Complessivamente dal 1° gennaio 2023, USDC ha ridotto la propria share su Ethereum dal 41,58% di dominance all’attuale 33% mentre USDT si è espansa dal 32,34% al 52,86%.

Il punto di sorpasso dove USDT è diventato più popolare di USDC su rete ERC-20 è arrivato proprio in corrispondenza dell’incidente del depeg per la vauta di Circle.

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Ampi casi d’uso e progettualità future fanno sperare ad una ripresa di USDC

Mentre Tether (USDT) cresce e USDC perde terreno sulla blockchain di Ethereum, possiamo vedere come progetti di espansione per il futuro e nuove collaborazioni potrebbero risollevare le sorti della stablecoin.

Pochi giorni fa Coinbase ha annunciato di aver acquisito una quota di minoranza prezza la Circle Internet Financial, cogliendo allo stesso tempo una vecchia partnership congiunta nel Centre Consortium.

L’exchange di criptovalute, che nel mese di Agosto ha anche compiuto un altro grande salto lanciando in mainnet la blockchain L2 Base, ora vuole ottenere il pieno controllo della dominance e dell’emissione di USDC.

Il piano di Coinbase è quello di espandere la propria dominanza in ogni ambito del panorama crypto diventando leader indiscusso e sorpassando il principale rivale Binance che qualche mese fa ha dovuto abbandonare il sostegno per BUSD.

L’intento è anche quello di seguire le orme del colosso dei pagamenti PayPal che recentemente ha lanciato la propria stablecoin PYUSD in collaborazione con Paxos.

L’ingresso di Coinbase in USDC porterà di certo un’ondata di nuova attenzione da parte di investitori istituzionali che, contando sull’affidabilità e serietà dell’exchange, potrebbero dedicare molti capitali alla moneta crittografica.

Inoltre, Circle sta pianificando di espandere la propria presenza su altre 6 blockchain tra settembre ed ottobre.

Non sono stati ancora resi noti i nomi delle reti su cui sbarcherà USDC ma indiscrezioni parlano di un’elevata probabilità per Polkadot, Near, Optimism, Cosmos e Base.

Quella che è già di per sé la stablecoin con più casi d’uso nel mondo DeFi ha in mente di procedere ancor di più in questa direzione diventando sempre di più un punto di riferimento per un’economia basata su dapp e smart contract.

Stando a queste informazioni, possiamo immaginare un prossimo futuro in cui sia USDT che USDC avranno un impatto enorme per gli scambi in criptovalute, dove tuttavia la prima sarà utilizzata in canali off-shore e su exchange centralizzata mentra la seconda troverà casa esclusivamente nella finanza decentralizzata.

Già ora possiamo constatare come la moneta di Circle sia maggiormente presente come liqudità sui DEX come Uniswap, dove USDT ricopre un ruolo marginale.

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Uniswap v3: liquidità USDC pari a 593 milioni di dollari
Uniswap v3: liquidità USDT pari a 149 milioni di dollari
Alessandra Bonifacio
Alessandra Bonifacio
Laureata in lettere moderne, interessata alla comunicazione e alle digital humanities dopo aver preso parte a un progetto di ricerca in collaborazione con l’università di Stanford e ad una summer school in digital marketing presso la IE Business School.
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