HomeCriptovaluteBitcoinF2Pool ha restituito a Paxos la mega-fee da 20 Bitcoin (BTC)

F2Pool ha restituito a Paxos la mega-fee da 20 Bitcoin (BTC)

La mining pool F2Pool ha deciso di restituire a Paxos la mega-fee da circa 20 Bitcoin (BTC) pagata qualche giorno fa. 

Si è trattato di una curiosa decisione volontaria, dato che non erano affatto tenuti a restituirli. Tuttavia, probabilmente per mantenere buoni rapporti con gli operatori crypto, hanno deciso di privarsi di più di mezzo milione di dollari guadagnati onestamente. 

La mega-fee da 20 Bitcoin (BTC): F2Pool la restituisce a Paxos

Questa storia ha inizio il 10 settembre, quando all’interno del blocco 807.057 appena minato sulla blockchain di Bitcoin era stata inclusa una transazione che aveva pagato ai miner una sconsiderata fee da 19,82 BTC. 

Non vi era alcuna ragione logica per cui qualcuno avesse dovuto pagare una fee così alta, pari a circa 510.000$, tanto che fin da subito si pensò ad un errore. 

Basti pensare che bastava pagare anche meno di un millesimo di 19 BTC per farsi inserire la transazione nel primo blocco disponibile, quindi quell’importo era ben lungi dall’essere giustificato. 

Anche perchè si trattava di una transazione di soli 0,07 BTC, per la quale era semplicemente assurdo pagare una commissione così alta. 

Inizialmente non si era capito chi avesse commesso quell’errore, ma poi in un primo momento è spuntato fuori il nome di PayPal. 

In effetti PayPal non solo ormai da quasi tre anni offre anche servizi crypto, ma di recente ha annunciato il lancio di una sua stablecoin in collaborazione con Paxos. 

In un secondo momento è emerso che la transazione in oggetto era stata effettuata proprio da Paxos, che lo aveva anche ammesso pubblicamente. 

Dato che queste sono tutte informazioni che chiunque può reperire autonomamente sulla blockchain di Bitcoin, era certo che fosse stata Paxos ad aver commesso quell’errore ed aver pagato così tanto solo per sbaglio. 

La restituzione di F2Pool dell’eccessiva fee in Bitcoin a Paxos

Ad incassare quei 19,82 BTC di fee era stato il miner che aveva confermato il blocco 807.057.

In realtà non si trattava di un unico miner, ma di una pool, una delle maggiori al mondo: F2Pool

L’identità del miner era invece nota fin da subito, perchè spesso questi lasciano all’interno del blocco un chiaro ed inequivocabile indizio sulla loro identità. 

Quando si è saputo che l’errore era stato fatto da Paxos la mining pool ha iniziato a prendere in considerazione l’ipotesi di restituire le fee pagate in eccesso. 

Va detto che F2Pool non aveva alcun obbligo nei riguardi di Paxos, e che quei 19,82 BTC di fee incassate su un’unica transazione da 0,07 BTC erano guadagnati in modo totalmente lecito. 

Tuttavia la pool ha preferito prendere la decisione di restituirle al mittente, ed oggi lo ha fatto. 

Si vedono chiaramente i 19,82 BTC inviati allo stesso indirizzo Bitcoin che le aveva pagate come fee. Ora su quell’indirizzo sono custoditi 455 BTC. 

La fee elevate

Da notare che F2Pool ha restituito per intero la commissione pagate da Paxos, senza detrarsi ad esempio l’importo medio delle fee delle altre transazioni incluse nel blocco 807.057. 

D’altronde le fee medie per transazione in questo blocco sono state solamente di 0,07 millesimi di Bitcoin, escludendo quella errata di Paxos, quindi in effetti avrebbe avuto poco senso fare questo calcolo. 

Da un po’ di giorni le fee medie per transazioni superano 1$, con un picco recente di 2,25$ la scorsa settimana. 

A luglio vi fu un picco giornaliero superiore a 4,7$, e ad inizio maggio ci fu un picco giornaliero davvero anomalo a 31$, causato dal boom degli Ordinals. 

Solitamente quindi le fee medie per transazione sulla blockchain di Bitcoin non sono particolarmente elevate, ma non sono nemmeno bassissime. 

Ma ormai al giorno d’oggi chi vuole pagare pochissime fee può utilizzare Lightning Network, che oltretutto consente anche transazioni praticamente immediate. 

Ad esempio sulla blockchain di Ethereum, che ora non si basa più su Proof-of-Work ma su Proof-of-Stake, sono quasi costantemente sopra i 2$, e spesso si avvicinano a 4$. Il picco di maggio però è stato di 27$. 

L’irreversibilità delle transazioni

Le transazioni in criptovalute su reti decentralizzate sono di fatto irreversibili. Ovvero non esiste nessuno che possa intervenire per annullarle o cancellarle, una volta confermate. 

Quando accadono cose simili l’unica possibile alternativa a lasciare le cose come stanno è rivolgersi direttamente a chi riceve i token. 

A volte può essere anche molto difficile capire chi li ha ricevuti, mentre invece in questo caso era piuttosto evidente dato che all’interno del blocco 807.057 c’era scritto palesemente che il miner era F2Pool. 

Ma anche sapendo chi li ha ricevuti, l’unica speranza è convincerlo a rimandarli indietro effettuando una nuova transazione. 

Infatti la transazione di Paxos all’interno del blocco 807.057 non è stata nè eliminata nè modificata, semplicemente perchè nessuno può farlo. F2Pool ha dovuto effettuare una nuova transazione, inserita poi nel blocco 807.732 (minato sempre da F2Pool), per rimandare indietro i 19,82 BTC ricevuti. 

Quindi dall’indirizzo di Paxos con cui è stata effettuata la transazione con fee errate sono stati a tutti gli effetti sottratti 19,82 BTC, e la fee non è stata nè eliminata nè modificata. Però in seguito lo stesso indirizzo ha ricevuto 19.82 BTC da F2Pool con una successiva transazione. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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