HomeCriptovaluteBitcoinL'exchange fallito Mt. Gox rimanda di un anno la restituzione dei Bitcoin

L’exchange fallito Mt. Gox rimanda di un anno la restituzione dei Bitcoin

Sembra non esserci fine alla telenovela della restituzione dei Bitcoin agli ex clienti dell’exchange crypto giapponese Mt. Gox fallito nel 2014. 

Negli ultimi anni il curatore fallimentare era riuscito ad arrivare sul punto di avviare la restituzione, prevista per ottobre, ma oggi ha fatto sapere che è tutto rinviato all’anno prossimo. 

Bitcoin: il rinvio da parte dell’exchange fallito Mt. Gox

Il comunicato ufficiale afferma che la deadline per il rimborso è stata posticipata al 31 ottobre 2024. 

Sebbene affermi anche che il curatore fallimentare si sta già preparando ad effettuare i rimborsi, ci sono questioni ancora in corso che ne impediscono il procedimento a breve.

In particolare ci sarebbero ancora in corso discussioni in merito alle informazioni riguardanti i creditori ed il loro credito, con banche e fornitori di servizi di trasferimento fondi e criptovalute

Va ricordato che i rimborsi verranno effettuati tramite terzi di fiducia, ovvero piattaforme crypto ai quali i clienti dovranno registrarsi per ricevere i rimborsi.

Tuttavia per tutti i creditori che hanno già fornito le informazioni necessarie la scadenza viene rinviata solamente a fine 2023. 

Il curatore fallimentare nel comunicato ufficiale esorta i creditori che non hanno ancora provveduto a fornire le informazioni necessarie di inviarle, ovviamente prima che vengano effettuati i rimborsi, altrimenti non potrà procedere. 

Alla luce di ciò è possibile immaginare che siano ancora molti i creditori che non abbiano fornito tutte le informazioni necessarie per poter procedere. 

D’altronde il fallimento è avvenuto quasi dieci anni fa, e le procedure fallimentari giapponesi non risultano essere particolarmente semplici, soprattutto per i numerosi clienti esteri. È possibile che molti creditori abbiano problemi oggettivi a completare la procedura con cui l’exchange chiede le informazioni necessarie per poter procedere, anche a causa del fatto che probabilmente molti hanno crediti molto contenuti per i quali non vale la pena darsi troppo da fare. 

Il rimborso dei BTC andati persi

Va infatti ricordato che l’exchange ha subito dei furti, quindi non è in grado di restituire tutti i fondi. 

Tuttavia, nel corso degli anni il valore di mercato dei BTC residui è aumentato molto, quindi sebbene non sia in grado di restituire tutti i fondi, potrebbe essere in grado di restituire meno fondi, ma di valore di mercato pari o superiore a quello che avevano complessivamente tutti i fondi dei clienti al momento del fallimento. 

La chiusura dell’exchange risale a febbraio 2014, quando il prezzo di Bitcoin era di circa 500$. Da allora il valore di mercato di un BTC è aumentato del 5.000%, quindi è possibile che il valore di mercato attuale dei Bitcoin residui di Mt. Gox superi il valore di mercato di tutti i BTC dei clienti che aveva in deposito al momento della chiusura. 

Nonostante ciò alcuni clienti hanno optato per la restituzione in valuta fiat, ovvero per ricevere indietro non Bitcoin ma valuta fiat per un importo pari al valore in fiat dei BTC che avevano in deposito al momento del fallimento. 

D’altro canto però è possibile che chi ha optato per il rimborso in Bitcoin, pur ricevendo indietro molti meno BTC di quelli che aveva in deposito su Mt.Gox a febbraio 2014, riceverà comunque una somma di valore di mercato superiore al valore che avevano i suoi fondi in deposito a quella data. 

La telenovela

Ormai sono quasi dieci anni che si trascina questa telenovela, e quando inizieranno i rimborsi, ad ottobre 2024, saranno passati più di dieci anni dalla chiusura. 

A dire il vero negli anni immediatamente successivi (2015 e 2016) il prezzo di Bitcoin scese ancora, rendendo praticamente impossibile il rimborso totale dei fondi. 

Ma a partire dalla grande bullrun del 2017 i BTC residui che Mt.Gox deteneva ancora, dopo i furti, iniziò ad avere un valore in valuta fiat superiore a quello dell’ammontare complessivo dei debiti, calcolati sempre in valuta fiat al momento della chiusura. 

Tuttavia nel 2018 ci fu un nuovo bear-market, e fino a dicembre 2020 Mt.Gox tornò a non avere più sufficienti fondi per rimborsare tutti i crediti. 

La svolta definitiva c’è stata nel 2021, anche perchè il bear-market dell’anno scorso non ha riportato il valore di mercato di Bitcoin a livelli paragonabili a quelli del 2014. 

Basti pensare che il record di quel ciclo, toccato a novembre 2013, fu di circa 1.100$, mentre il bottom del 2015 fu di 150$. In seguito nel 2017 il prezzo schizzò a quasi 20.000$, ma a fine 2018 era tornato poco sopra i 3.000$. 

Invece durante l’ultimo bear-market, dopo essere schizzato a 70.000$ a fine 2021, il prezzo di Bitcoin non è mai sceso sotto i 15.000$, rendendo possibile a Mt.Gox estinguere tutti i suoi debiti anche senza restituire ai clienti tutti i loro fondi. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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