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L’inflazione colpisce anche le criptovalute

L’inflazione della massa monetaria di Bitcoin è limitata, prevedibile, e si ridurrà sempre di più, ma la stessa cosa non vale necessariamente anche per tutte le altre criptovalute. 

Il problema è che molti, sbagliando, credono che le caratteristiche tipiche di Bitcoin le abbiano anche le altre criptovalute, mentre invece le cose non stanno affatto così. 

Sebbene esistano anche altre criptovalute la cui inflazione della massa monetaria è controllata, ne esistono anche molte che sono a tutti gli effetti inflattive. 

Cosa si intende per inflazione nel mondo delle criptovalute

Prima di addentrarci nel mondo delle criptovalute ad alta inflazione, occorre però specificare cosa intendiamo per “inflazione” in tale contesto. 

Infatti esistono due significati distinti del termine, anche se collegati, che non vanno assolutamente confusi pena l’impossibilità di comprendere il ragionamento che stiamo per fare. 

Inizialmente infatti la parola inflazione in ambito monetario aveva un preciso significato. In seguito però se ne è imposto un altro, legato alle conseguenze dell’incremento della massa monetaria. 

Ormai infatti il termine inflazione si riferisce all’aumento dei prezzi, e viene utilizzato quindi specificatamente per indicare la perdita di potere di acquisto delle tradizionali valute fiat nazionali. 

Ma il significato originale non era legato ai prezzi. Originariamente con inflazione si intendeva solo l’incremento della massa monetaria.

Questa in genere produce anche aumento dei prezzi, e così il nuovo significato ha sostituito quello originario soprattutto per quanto riguarda le valute fiat. 

Invece nel contesto delle criptovalute si intende ancora come, per l’appunto, l’incremento della massa monetaria. 

Pertanto le criptovalute ad alta inflazione sono quelle la cui massa monetaria aumenta in modo significativo. 

L’inflazione di Bitcoin

Inizialmente la massa monetaria di Bitcoin aumentava molto. Basti dire che all’inizio non c’era nessun BTC, e ad ogni nuovo blocco ne venivano creati 50. 

A fine 2009, ovvero il primo anno di assenza di BTC, c’erano in circolazione poco più di 1,5 milioni di BTC. Dato che ne venivano creati più di 2,5 milioni ogni anno, il tasso di inflazione della massa monetaria di Bitcoin all’epoca era di quasi il 200%. 

Nel 2012 ci fu il primo halving, che dimezzò la creazione di nuovi BTC. A fine 2012 esistevano circa 10 milioni di BTC, e nel 2013 ne vennero creati poco più di 2 milioni. Quindi il tasso di inflazione della massa monetaria di BTC era sceso al 20%. 

Da allora ci sono stati altri due halving, tanto che nel corso del 2023 verranno creati meno di 350.000 BTC. Dato che ad inizio anno ne esistevano circa 19 milioni, il tasso di inflazione è sceso sotto il 2%. 

A forza di halving prima questo tasso scenderà sotto l’1%, e poi tenderà a zero. 

Questa politica monetaria è tipica di Bitcoin, ed è condivisa solo da una manciata di altre criptovalute, tra cui Litecoin. Altre invece, come Ethereum, ne hanno di differenti, tanto che ad esempio già oggi la massa monetaria di ETH di fatto non aumenta più. 

Le criptovalute ad elevata inflazione

Esistono però delle criptovalute, o dei token, che hanno una massa monetaria in continuo aumento. Anzi, esistono dei token la cui massa monetaria aumenta moltissimo. 

Alcuni di questi, come le stablecoin, hanno massa monetaria che a volte aumenta ed a volte diminuisce, ma senza che vi siano conseguenze sul valore di mercato. Altri invece hanno massa monetaria che aumenta quasi sempre, e non essendo collateralizzati hanno quindi il valore di mercato che scende. 

Pochi giorni fa è stato pubblicato un grafico che mostra quali sono state a settembre 2023 le criptovalute a maggiore inflazione, tra quelle principali. 

In cima a questa classifica si è classificata AVAX (Avalanche), con un incremento della massa monetaria superiore ai 93 milioni di dollari in un solo mese. Va però detto che AVAX capitalizza circa 3,8 miliardi di dollari, ma nonostante ciò si è trattato di un incremento superiore al 2% in un solo mese. 

Infatti il valore di mercato di AVAX a settembre è sceso da 10$ a 9$, con una perdita di circa il 10%. 

In seconda posizione si è classificato HBAR (Hedera), con un incremento della massa monetaria di quasi 59 milioni di dollari. HBAR però capitalizza solo 1,6 miliardi di dollari, quindi l’incremento mensile risulta essere stato di quasi il 3,7%. Il suo valore di mercato è sceso da 0,056$ a 0,049$. 

Non molto distante si è classificato APE (Apecoin), con quasi 51 milioni di dollari di incremento della massa monetaria. APE capitalizza solo poco più di 400 milioni di dollari, quindi l’incremento della massa monetaria è stato addirittura superiore al 12% in un solo mese. Il suo valore di mercato è sceso da 1,4$ a 1,1$, anche se poi è rimbalzato. 

Come avviene l’incremento di massa monetaria

L’incremento della massa monetaria di queste criptovalute avviene semplicemente mettendo in circolazione token che prima erano immobilizzati, o creandoli dal nulla e distribuendoli sui mercati. 

Ciò a volte avviene ad esempio con airdrop, ovvero token che vengono regalati a seconda dei più svariati criteri. A volte invece vengono venduti da chi li emette per autofinanziarsi. 

Il problema in realtà si verifica solo se questi incrementi sono continuativi. Infatti se avvengono solo una tantum al massimo possono causare una momentanea perdita di valore, ma se continuano le corso del tempo tendono a far perdere valore con continuità. 

Il fatto è che essendoci più token in circolazione in genere aumenta l’offerta sul mercato, e se la domanda non aumenta altrettanto inevitabilmente il prezzo scende. 

Ad esempio per quanto riguarda Bitcoin, la massa monetaria sta continuando a salire, anche se poco, facendo aumentare l’offerta. Ma la domanda aumenta in misura maggiore, ed il prezzo sul lungo periodo cresce. 

Per quanto riguarda Ethereum, da quando è stato introdotto il burn parziale delle fee la massa monetaria ha iniziato debolmente a diminuire, riducendo l’offerta. La domanda però non è aumentata così tanto da farne impennare il prezzo. 

Occorre fare molta attenzione quando si investe in una criptovaluta, perchè conviene approfondire la conoscenza della sua politica monetaria, onde evitare di trovarsi in una situazione in cui il valore di mercato di ciò che si è comprato diminuisce a causa di una politica monetaria magari già ampiamente nota e pubblica. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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