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Anche Bitcoin aspetta l’inflazione USA

Da qualche giorno il prezzo di Bitcoin è praticamente fermo, probabilmente in apprensione per l’uscita del dato aggiornato sull’inflazione negli USA. 

Non bisogna dimenticare che le variazioni della liquidità sui mercati finanziari sono probabilmente ad oggi il principale market mover, per quanto riguarda il prezzo di Bitcoin, e che quindi le misure di politica economica in particolare della Fed hanno un peso molto rilevante. 

Il prezzo di Bitcoin e la relazione con l’inflazione USA

Dopo il clamoroso balzo del 23 ottobre, in gran pare inaspettato, e poi quello ulteriore del 9 novembre, il prezzo di Bitcoin è prima balzato sopra i 35.000$, e poi salito anche sopra i 36.000$. 

Proprio questa sembra essere la quota chiave in questo momento, dato che negli ultimi sei giorni ha praticamente sempre oscillato sopra i 36.000$, salvo una brevissima ed irrilevante eccezione. 

Si tratta di una quota che quest’anno non era mai stata toccata prima del 9 novembre, nemmeno durante i picchi di fine ottobre. 

Per certi versi può sembrare curioso che il prezzo di Bitcoin stia ormai lateralizzando da qualche giorno vicino ai massimi annuali, ma il motivo banalmente potrebbe essere proprio solo l’attesa dei dati americani. 

Oltretutto va detto che il massimo annuale, quasi a quota 38.000$, è stato toccato lo stesso 9 novembre, sull’onda dell’entusiasmo per la risalita che aveva abbattuto il muro dei 36.000$ per la prima volta nel 2023. 

Quindi, escludendo quel singolo picco, ormai sono sei giorni che lateralizza attorno a 36.000$ o 37.000$. 

Bitcoin attende i dati sull’inflazione negli USA

Il fatto è che sono diversi giorni che è noto che oggi, martedì 14 novembre, verranno diffusi i dati aggiornati riguardo l’inflazione negli USA ad ottobre. 

Pertanto dopo il balzo del 9 novembre è possibile che i mercati abbiano un po’ tirato i remi in barca in attesa del dato di oggi. Oltretutto nel mezzo c’è stato anche il weekend, durante il quale le borse tradizionali sono proprio chiuse. 

In teoria il dato di oggi non dovrebbe essere particolarmente importante. 

Va detto che quello che conta di più in tal caso non è il dato generico sull’inflazione, ma quello core, ovvero al netto di cibo ed energia. Infatti ciò che interessa di più ai mercati è cercare di prevedere le prossime mosse di politica monetaria della Fed, e la Fed utilizza in particolare proprio l’inflazione core per prendere le sue decisioni. 

I mercati si aspettano che oggi venga diffuso un dato perfettamente in linea con quello del mese precedente, ovvero senza alcuna variazione: 4,1%. 

Da notare che invece per quanto riguarda l’inflazione generale si attendono una riduzione dal 3,7% al 3,3%. 

La reazione dei mercati

Visto che per quanto concerne l’inflazione core non si aspettano alcuna variazione, è possibile immaginare che se la previsione venisse confermata i mercati potrebbero anche non reagire. 

Il discorso cambia completamente nel caso in cui il dato si rivelasse essere significativamente superiore o inferiore. In particolare se si dovesse rivelare nettamente superiore i mercati potrebbero reagire anche molto male, dato che da qualche mese a questa parte sembrano ottimisti in merito all’efficacia della politica monetaria restrittiva della Fed contro l’inflazione. 

Infatti ormai danno solo il 25% di probabilità che la banca centrale statunitense aumenti ancora una volta i tassi a gennaio, mentre danno al 66% le probabilità che lasci gli attuali tassi invariati fino a marzo 2024. Anzi, sono addirittura salite al 41% le probabilità che a giugno inizi ad abbassarle. 

C’è da dire che se i mercati si aspettano un calo dell’inflazione generale, forse potrebbe anche verificarsene uno più contenuto dell’inflazione core. Se fosse così potrebbero anche reagire bene, ed aggiornare in positivo le probabilità di cui sopra. 

La politica monetaria della Fed e Bitcoin

Il prezzo di Bitcoin viene pesantemente condizionato dalle grosse variazioni di liquidità sui mercati finanziari. 

Non sono molte le banche centrali al mondo in grado di far variare in modo significativo la liquidità sui mercati finanziari, e la Fed è quella che può farlo più di tutte. 

Ad esempio tra il 2020 ed il 2021 inondò i mercati di una tale quantità di liquidità da inflazionare praticamente tutti i prezzi di qualsiasi asset risk-on quotato in borsa, comprese le criptovalute

Nel 2022, quando l’inflazione esondò anche sui mercati al consumo, fu costretta a correre ai ripari, e ad iniziare a ridurre la liquidità. L’attuale politica monetaria, molto restrittiva per quanto riguarda ad esempio i tassi di interesse, sta funzionando, dato che sta riducendo la liquidità e quindi i prezzi. 

Ora però la Fed è giunta ad un bivio, perchè ha potuto sospendere gli aumenti dei tassi, dato che l’inflazione core si è ridotta in modo significativo, ma non può ancora abbassarli, dato che l’inflazione core è ancora molto sopra il target del 2%. 

I mercati stanno cercando di intuire quali potrebbero essere le prossime mosse, e lo fanno immaginando quali saranno le reazioni della Fed al variare dell’inflazione core.  

Le altcoin

Qualcosa di differente invece sta capitando sul mercato delle altcoin.

Va detto che Ethereum invece sta seguendo Bitcoin, come fa di solito, ma le performance dei prezzi di alcune criptovalute stanno seguendo tutto un altro percorso in questo periodo. 

Basti dire che negli ultimi sette giorni BTC è a +5% ed ETH a +9%, ma Solana è a +33%, Polygon a +29%, Avalanche a +32% e CRO a +21%. 

Tuttavia è possibile che si sia trattato anche solamente di un rimbalzo in ritardo. Ovvero BTC e ETH erano saliti molto già a gennaio, e poi avevano lateralizzato per un lungo periodo fino ad ottobre. Molte altcoin invece erano sì salite a gennaio, ma poi erano riscese. 

Infatti prendendo come riferimento il 31 dicembre 2022, BTC ora è a +121% ed ETH a +73%, mentre Polygon è ancora solo a +24%, Avalanche a +57% e CRO a +62%. 

Spicca solo SOL di Solana, che è a +454% da inizio anno. Il fatto è che nel corso del 2022 il prezzo di SOL aveva sofferto più di altri sia l’implosione di Terra/Luna che i fallimenti di Celsius e FTX. 

Il commento

Gli analisti di Bitfinex hanno commentato la situazione attuale dicendo:

“Abbiamo discusso della possibilità di un nuovo mercato rialzista, o delle fasi finali di un mercato ribassista da dicembre 2022 e durante tutto il rialzo che abbiamo visto in BTC dall’inizio dell’anno. 

Tuttavia, è importante essere cauti. I livelli STH e LTH possono cambiare, poiché si tratta di misure dinamiche e il prezzo realizzato potrebbe aumentare poiché il prezzo ha un pullback meno pronunciato, o il pullback avviene in un secondo momento. 

La Federal Reserve tiene d’occhio questi atteggiamenti dei consumatori, soprattutto da quando hanno alzato in modo aggressivo i tassi di interesse per combattere l’inflazione. I loro sforzi mirano a evitare che queste aspettative influenzino il comportamento dei consumatori in modo troppo negativo e minino i loro progressi nel controllo degli aumenti dei prezzi. 

Nonostante gli elevati tassi di occupazione e gli aumenti salariali post-pandemia, le famiglie statunitensi mantengono una prospettiva pessimistica, in gran parte alimentata dall’inflazione persistente. 

È interessante notare che anche le aspettative dei consumatori riguardo ai prezzi della benzina sono aumentate, contrariamente alla tendenza effettiva di diminuzione dei prezzi del carburante da settembre, come riportato dalla US Energy Information Administration”.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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