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Quotazione Bitcoin/dollaro in risalita nei prossimi mesi?

Da qualche settimana stanno circolando diverse ipotesi, provenienti da diverse fonti, che sostengono che la quotazione di Bitcoin/dollaro nei prossimi mesi potrebbe salire. 

Ci sono in atto tre fattori che suggeriscono che potrebbe anche essere questa l’evoluzione sul medio termine, anche se in realtà di certezze a riguardo non ve ne sono affatto.

Il primo fattore che influenza la quotazione Bitcoin/dollaro: l’halving

Il primo fattore attorno al quale ruotano le ipotesi di un ulteriore risalita della quotazione del prezzo di BTC è l’attesa per l’halving. 

In questo caso si ha una certezza: al blocco numero 840.000 avverrà l’halving

Al ritmo attuale con cui vengono minati i blocchi, il blocco numero 840.000 dovrebbe venir minato ad aprile, quindi mancano poco più di quattro mesi. 

Il fatto è che storicamente dopo tutti e tre gli halving precedenti (2012, 2016 e 2020) sul prezzo di Bitcoin si è poi gonfiata una grossa bolla speculativa che lo ha portato a far registrare nuovi massimi assoluti. 

Quindi in molti ritengono che anche dopo l’halving di aprile il prezzo di BTC possa impennarsi. 

In realtà non vi sono certezze a riguardo, ma dato che l’halving dimezza la creazione di nuovi BTC, e quindi anche l’offerta sul mercato di Bitcoin provenienti dai miner, nel caso in cui la domanda invece rimanga stabile o addirittura aumenti un aumento del prezzo è pressochè scontato. 

È possibile che questa dinamica venga già anche prezzata dai mercati, anche se probabilmente non lo sia ancora del tutto. 

Il secondo fattore: la fine dell’anno

Per ragioni prettamente fiscali, spesso i massimi o i minimi annuali del prezzo di Bitcoin si registrano a fine anno. 

In particolare chi è in guadagno può pensare di rimandare di poche settimane le vendite così da spostare di un anno in avanti le tasse da pagare sulle eventuali plusvalenze. 

Questo tende a ridurre le vendite di Bitcoin quando si avvicina la fine dell’anno nel caso in cui il prezzo sia alto. 

Il 2023 è iniziato con un prezzo a soli 16.500$, ma da allora è decisamente salito. 

Prima si è riportato sopra i 20.000$, già a gennaio, e poi da marzo ha iniziato una lunga lateralizzazione sopra i 25.000$. 

A partire da fine ottobre però, forse proprio a causa dell’avvicinarsi della fine dell’anno è balzato sopra i 35.000$, e da allora sta lateralizzando in quella zona, ovvero vicino ai massimi annuali fatti registrare pochi giorni fa. 

Sebbene ad oggi sia ancora del 47% inferiore ai massimi storici di fine 2021, è già a +124% da inizio anno. 

Dato che durante il grosso bear-market dell’anno scorso molti potrebbero aver venduto, magari in perdita, è possibile che molti attuali detentori di BTC siano in profitto, e stiano evitando di vendere prima della fine del 2023 così da spostare di un anno il pagamento delle tasse sugli eventuali profitti. 

Il terzo fattore: gli ETF

Molto probabilmente però la dinamica dominante in questo momento è quella legata all’approvazione degli ETF su Bitcoin spot negli USA. 

Sebbene molti ritengano ormai quasi scontata tale approvazione, dovrebbe arrivare solo tra fine dicembre ed inizio gennaio. 

Da notare che quando a giugno si seppe che BlackRock aveva presentato alla SEC una richiesta in tal senso, il prezzo di Bitcoin in pochi giorni balzò da 25.000$ a 30.000$, perchè BlackRock ha un tasso storico di approvazione dei suoi ETF superiore al 99%. 

Anche a fine agosto, quando si seppe che Grayscale aveva vinto la causa contro la SEC in merito alla bocciatura della sua richiesta di emettere un ETF su Bitcoin spot, il prezzo era salito, ed è probabile che anche la piccola bullrun di fine ottobre sia stata generata dall’euforia per la probabile approvazione degli ETF. 

Anzi, a dirla tutta ci sono molti analisti che sostengono che la spinta di questo terzo fattore potrebbe non essersi ancora conclusa. 

In realtà tutti e tre i fattori sono ancora in atto, solo che il primo è ancora un po’ lontano dal giungere a compimento, mentre il secondo scadrà nell’arco di poco più di un mese. 

Invece gli ETF non solo stanno spingendo il prezzo di Bitcoin fino alla loro approvazione, ma potrebbero spingerlo anche dopo nel caso in cui riscuotessero un buon successo sul mercato. 

Le previsioni sulla quotazione Bitcoin/dollaro

Per questi motivi molti analisti sostengono che la risalita del prezzo di Bitcoin non sia ancora terminata. 

Sul breve termine il livello chiave sono i 38.000$, che ad oggi costituiscono una specie di muro che ha già respinto di recente ben due assalti. 

Secondo alcuni analisti anche questo muro potrebbe cadere entro fine anno, magari finendo per spingere il prezzo di Bitcoin sopra i 40.000$ già entro fine novembre.

A quel punto la risalita potrebbe continuare ancora, e portare il prezzo di BTC sopra i 45.000 dollari a dicembre o a gennaio. 

Da notare che la dinamica di questo fine 2023 assomiglia a quella di fine 2020, quando la risalita andò avanti fino a metà gennaio 2021. D’altronde chi non vende a novembre ed a dicembre difficilmente lo fa in gennaio, se i prezzi continuano a salire. Poi però non appena danno chiari segni di aver terminato la corsa al rialzo, vende. 

L’ipotesi però è che prima dell’halving possa esserci un ulteriore risalita anche fino a quota 50.000 dollari. 

Sebbene si tratti solo di ipotesi, e non di certezze, queste sono state dedotte dal comportamento passato, e quindi non prive di fondamento. La forza granitica del passato non è sufficiente a garantire che le previsioni future siano corrette, ma se non altro ne costituisce delle forti fondamenta. 

Probabilmente già entro fine novembre potremmo sapere se questa dinamica sia effettivamente in corso, soprattutto nel caso in cui non si dovessero superare i 40.000$: in tal caso si avrebbe la certezza che non è questa la dinamica in atto. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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