Quelli attuali sono giorni decisamente interessanti per l’andamento del prezzo di Bitcoin ed Ethereum: ecco alcune analisi.
Infatti, anche se da circa due settimane è in atto una lateralizzazione, ci sono segnali che indicano un possibile termine di tale lateralizzazione, con movimenti potenzialmente ,molto più interessanti.
Summary
L’analisi del prezzo di Bitcoin (BTC) e di Ethereum (ETH)
Ormai dal 9 novembre il prezzo di BTC oscilla attorno ai 37.000$.
L’oscillazione avviene all’interno di una fascia relativamente compressa, compresa tra i 36.000$ ed i 38.000$, se si escludono le brevi escursioni sotto i 36.000$.
In particolare sembra che il supporto sia fissato a circa 35.700$, ma dopo il 9 novembre è stato testato solo due volte, e solo per breve tempo.
L’unica vera eccezione è stata quella del 14 novembre, quando per pochi minuti il prezzo è sceso addirittura sotto i 35.000$. Nel giro di poche ore però tornò sopra i 35.700$, ed in seguito ha continuato ad oscillare sopra questo supporto.
Invece per quanto riguarda il limite superiore, sembra esserci un vero e proprio muro a quota 38.000$, che potrebbe non essere facile da superare.
I segnali positivi
Vi sono però dei segnali incoraggianti che suggeriscono che a forza di provare ad approcciare i 38.000$ il muro possa essere prima o poi abbattuto.
Va però sottolineato che da un lato quello sembra essere un muro decisamente difficile da superare, in questo momento, e che dall’altro non sembrano nemmeno esserci sufficienti volumi per farlo.
I volumi di scambio attualmente non sono bassi, ma non sono nemmeno particolarmente significativi. È molto difficile immaginare che il muro dei 38.000$ possa essere abbattuto senza una netta crescita dei volumi di scambio.
Tuttavia negli USA ieri è iniziato il weekend lungo del Ringraziamento, e spesso in passato durante i quattro giorni in cui molte famiglie statunitensi si riuniscono si è diffuso un po’ di interesse nei confronti dei mercati crypto.
Questo potrebbe portare in questi giorni ad un aumento dei volumi di scambio provenienti dagli investitori e dagli speculatori retail.
Non è detto che sia sufficiente a consentire a BTC di abbattere il muro dei 38.000$, ma perlomeno consente di considerare questa ipotesi un po’ più probabile di quanto lo fosse nei giorni scorsi.
A ciò va aggiunto che, per questioni fiscali, negli ultimi mesi degli anni positivi per il prezzo di Bitcoin questo tende a far registrare i massimi annuali. Sebbene in effetti il massimo del 2023 sia stato registrato proprio a novembre, c’è ancora tempo per farne registrare un altro.
L’analisi del prezzo di Ethereum (ETH) e la relazione con quello di Bitcoin
Un discorso molto simile riguarda il prezzo di ETH.
In questo caso il muro sono i 2.140$, ma con una differenza rispetto a BTC.
Infatti, se i valori massimi del 2023 Bitcoin li ha toccati a novembre, per Ethereum resistono i 2.138$ toccati ad aprile. A questo punto viene davvero da pensare che ci sia assolutamente ancora spazio per far registrare nuovi massimi annuali sopra quota 2.140$.
Inoltre nel caso in cui il prezzo di Ethereum riuscisse ad abbattere questo muro, forse contemporaneamente Bitcoin potrebbe abbattere quello posto a 38.000$.
Mettendo insieme tutto ciò, sembra plausibile immaginare che la corsa al rialzo di questo 2023 possa non essere ancora del tutto terminata.
Per quanto riguarda i minimi di questo periodo, il supporto del prezzo di Ethereum è posto in un’area compresa tra 1.920$ e 1.930$.
In questo periodo risulta più facile inquadrare i movimenti del prezzo di BTC rispetto a quelli di ETH, che sembra non fare altro che seguire il trend dettato da Bitcoin.
L’ipotesi della bull run anticipata
Se entro fine mese il prezzo di Bitcoin dovesse riuscire non solo ad abbattere il muro dei 38.000$, ma anche a riportarsi attorno a quota 40.000$, rimarrebbe in corsa l’ipotesi di una possibile bullrun anticipata di un anno.
Fino ad oggi infatti tutte e tre le grandi bullrun si sono verificate l’anno dopo quello dei tre halving, ma il prossimo halving avverrà solo ad aprile 2024.
Quindi se si innescasse una nuova grande bull run in questo fine 2023, così come accadde a fine 2020, si tratterebbe di un anticipo di un anno rispetto al solito.
Sebbene questa sia un’ipotesi considerata ancora poco probabile, allo stato attuale dei fatti non può affatto essere esclusa.
Nel caso in cui si innescasse è possibile immaginare una continuazione della crescita fino almeno a metà gennaio, mentre se non dovesse innescarsi è lecito attendersi una correzione già entro la fine di dicembre.