HomeSponsoredMining di BTC: i costi superano i benefici?

Mining di BTC: i costi superano i benefici?

SPONSORED POST*

In vista del boom di Bitcoin, che oggi “vede” $42.000, e delle novità relative all’approvazione degli ETF spot e dell’halving del 2024, si riaccende il dibattito su quanto effettivamente il mining di BTC inquini, suscitando opinioni discordanti.

Se la Bitcoin Mania imperversa ormai un po’ dappertutto, c’è chi non può permettersi di accedere al mining a causa dei costi esosi di energia e di macchinari specifici: a questo pensa il nuovo progetto Bitcoin Minetrix, che ha superato $4,7 milioni in prevendita, grazie all’introduzione dello stake-to-mine.

Fare mining di BTC comporta consumi eccessivi di acqua ed energia?

Si riaccende il dibattito nel settore delle criptovalute, che riguarda le ripercussioni ambientali provocate dal mining di Bitcoin. Un report della BBC, infatti, intitolato “Ogni pagamento con Bitcoin ‘utilizza una piscina d’acqua’”, ha sollevato non poche preoccupazioni riguardo al consumo di acqua associato appunto al mining di BTC.

Tuttavia, questo dibattito trascende i semplici titoli dei giornali, anzi solleva una domanda fondamentale: i costi dell’estrazione di BTC superano i suoi benefici? Questo articolo della BBC ha suscitato anche delle polemiche, in quanto c’è chi sostiene si basi solo su un’opinione e non su uno studio approfondito.

L’articolo ha preso spunto da un commento di Alex de Vries, che utilizza stime e ipotesi indirette per calcolare il consumo di acqua ed energia nelle operazioni di mining di BTC, utilizzando principalmente un valore “per transazione”. 

Secondo i critici, invece, questo approccio non riesce a cogliere le intricate dinamiche del sistema Bitcoin, in cui le transazioni non determinano direttamente l’utilizzo di energia o acqua. Inoltre escludere le transazioni in Bitcoin che avvengono al di fuori della blockchain distorce il rapporto tra costi ambientali e utilizzo del sistema.

Qual è il ruolo di BTC nella sostenibilità ambientale?

The Financial Times, The Independent e Bloomberg, tutte fonti autorevoli, hanno pubblicato una ricerca che mette in discussione questa narrativa del mining di Bitcoin come di un fattore di inquinamento ambientale

Daniel Batten, co-fondatore di CH4 Capital, sottolinea come questi rapporti puntino al potenziale di Bitcoin di aumentare la redditività delle fonti energetiche rinnovabili e accelerare la transizione verso paesaggi energetici sostenibili. Gli studi, infatti, indicano  che la rete di BTC sia alimentata da fonti energetiche sostenibili, in particolare dall’energia idroelettrica

Di conseguenza, il mining di BTC rappresenta una strada per sfruttare risorse energetiche altrimenti non sfruttate. Batten sostiene che l’utilizzo dell’energia rinnovabile da parte di Bitcoin è in linea con i principi ambientali, sociali e di governance (ESG), e anzi stimola potenzialmente maggiori investimenti nella produzione di energia sostenibile

Batten, quindi, mette in dubbio la credibilità di Alex de Vries e mette in discussione i parametri utilizzati per misurare il consumo di acqua ed energia di Bitcoin. Secondo lui, l’approccio giornalistico dell’articolo mancava di una ricerca approfondita su fonti e motivazioni, sottolineando quindi i potenziali difetti nella valutazione dell’impatto ambientale di Bitcoin.

Ma il mining di BTC ha come ostacolo anche i costi importanti che non tutti possono affrontare: ad aggirare il problema pensa il nuovo progetto Bitcoin Minetrix, che rende “democratico” il mining di Bitcoin con l’innovativo stake-to-mine.

Bitcoin Minetrix: con lo stake-to-mine tutti possono fare mining di BTC

Il limite che molti incontrano nel fare mining è certamente il costo esagerato di energia e di macchinari adatti, che non tutti possono permettersi. Fare mining di BTC diventa quindi un’attività per pochi. 

Anche questa è la ragione per la quale il nuovo progetto Bitcoin Minetrix ha da poco superato $4,7 milioni nella sua presale, visto che sempre più utenti sono interessati a fare stake-to-mine, risparmiando molto denaro ma allo stesso tempo minando BTC.

Secondo il progetto basta partecipare alla presale di BTCMTX e acquistare un minimo di $10 di token, ora in vendita a $0,012; successivamente i token dovranno essere messi in stake, in modo da generare potere di cloud mining e hashrate, e infine ottenere premi in BTC.

Bitcoin Minetrix mette quindi insieme due cardini del settore, lo staking e il mining: con il blocco dei token BTCMTX si otterranno crediti per il mining, ovvero token ERC-20 non negoziabili, che potranno essere sottoposti a burning in cambio di tempo di mining. 

Chi lo desidera, potrà anche guadagnare solo con lo staking: in questo momento l’APY è del 127% ed è possibile iniziare a mettere in blocco i token da subito, se si acquista con ETH in prevendita, pagando una fee di $0,015.

Il cloud mining di Bitcoin Minetrix è inoltre verificato da Coinsult, quindi, a differenza di altri, è sicuro; inoltre i detentori di BTCMTX non dovranno lasciare depositi in denaro, perché basterà fare staking per ottenere i crediti per il mining.

Le prospettive di crescita del token, in concomitanza di eventi come l’halving previsto per il 2024 e l’approvazione degli ETF spot su BTC, sono molto buone: a detta degli esperti, può fare anche più di 10x nel momento del listing. 

*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.

Massimo De Vincenti
Massimo De Vincenti
Laureato in Economics and Business presso l’Università Luiss di Roma, Massimo ha conseguito anche un Master in Amministrazione, Finanza e Controllo. Trader e analista esperto nel campo delle criptovalute e della finanza decentralizzata, è consulente tecnologico appassionato di innovazione ed evoluzione digitale, relatore anche per seminari o approfondimenti tematici nell'ambito fintech e crypto.
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS

GoldBrick