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Binance: la SEC non demorde e vuole continuare la causa contro l’exchange

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Lo scorso 8 dicembre, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha chiesto alla corte di prendere atto dei documenti relativi a Binance e al patteggiamento del suo ex CEO Changpeng Zhao con altre agenzie, sostenendo che tali accordi dimostrano il perché la causa, intentata dalla SEC contro l’exchange, dovrebbe proseguire.

E la SEC è la protagonista di un evento molto atteso: l’approvazione degli ETF spot su Bitcoin, che potrebbe dare uno scossone al settore delle criptovalute, portando gli asset a un rialzo impressionante. A questo scopo nasce Bitcoin ETF Token, il progetto che permette a tutti di avere un accesso indiretto agli ETF spot su BTC.

La SEC vuole continuare la causa contro Binance

Secondo la SEC, gli accordi transattivi tra Binance e CZ dimostrano perché la sua causa dovrebbe andare avanti. La richiesta della Securities and Exchange Commission arriva nel mezzo del tentativo di Binance e Zhao di far archiviare il caso. 

La commissione, tuttavia, non demorde e chiede alla corte di considerare le ammissioni fatte da Binance e Zhao nei loro patteggiamento con altre agenzie, tra le quali ci sono il Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN) e il Dipartimento di Giustizia (DOJ).

Stando a quanto sostiene John Reed Stark, ex capo della divisione di controllo della SEC, questa documentazione non sigillata rafforza la causa della SEC contro Binance, in quanto questi sarebbero un “tesoro di prove a carico, fresche e complete, relative a Binance”.

Stark ha affermato inoltre che la SEC vuole che la corte accetti i fatti contenuti nel patteggiamento come veri, senza essere costretta a presentare formalmente delle prove e ha aggiunto: “Molti di questi fatti e ammissioni relativi a Binance non solo rafforzano il caso della SEC, ma anche le argomentazioni della SEC in opposizione all’attuale mozione di Binance di respingere la causa intentatagli.”

CZ e l’exchange sostengono di non aver ricevuto “giusta notifica” della violazione delle normative all’interno della mozione d’interesse della SEC. Tuttavia, nei loro patteggiamento presso il Dipartimento di Giustizia, CZ e l’exchange di criptovalute hanno ammesso di aver violato ” volontariamente ” le leggi, il che supporta appunto le accuse mosse dalla SEC.

Inoltre, secondo il patteggiamento, Binance e CZ hanno ammesso di aver “cercato e servito intenzionalmente” milioni di clienti negli Stati Uniti.

Binance ha accettato un monitoraggio senza precedenti, secondo i documenti non sigillati

I documenti non sigillati rivelano che l’exchange ha concordato un livello di monitoraggio e supervisione senza precedenti, come parte integrante del suo patteggiamento. A questo proposito, Stark ha affermato che l’adempimento degli ampi obblighi di conformità potrebbe costare a Binance “decine se non centinaia di milioni di dollari per l’implementazione e l’esecuzione”

Stark sottolinea inoltre che questa supervisione “ampia, robusta e vigorosa” potrebbe anche significare la “fine di Binance” e aggiunge che: “La cruda realtà è che né Binance né alcuna altra società di mega-criptovalute (o qualsiasi società finanziaria al mondo) è mai stata parte di un patteggiamento DOJ/FinCEN che impone una supervisione governativa così vigorosa, energica e onnicomprensiva come quello che Binance ha accettato di intraprendere (e pagare).”

Come parte del patteggiamento, l’exchange ha accettato di concedere l’accesso a tutti i documenti, i registri e le risorse, come la fornitura di accesso a ex dipendenti, agenti, intermediari, consulenti, rappresentanti, distributori, licenziatari, appaltatori, fornitori e partner di joint venture.

Stark ha osservato che la SEC o qualsiasi altra agenzia governativa può contattare Binance per “porre domande, cercare documenti, raccogliere deposizioni o persino presentare il monitoraggio come testimonianza nei relativi procedimenti giudiziari”.

Secondo Stark, il patteggiamento tra Binance e CZ è destinato inevitabilmente a crollare. Insomma, la SEC, come organo di controllo, è sempre al centro dell’attenzione: in questo periodo, in particolare, ci si aspetta una eventuale approvazione degli ETF spot su BTC. A questo proposito nasce Bitcoin ETF Token, un nuovo progetto il cui token è legato alle tappe di questo prodotto.

Bitcoin ETF Token e i cinque traguardi degli ETF spot su BTC

La SEC è l’organo di controllo nelle mani del quale c’è anche l’approvazione degli ETF spot su BTC e di quelli su ETH, ma in particolare sui primi si concentra l’attenzione di tutto il settore delle crypto.

Di recente, la fake news relativa proprio all’approvazione di questo prodotto ha portato Bitcoin sopra i $44.000, per cui ci si aspetta grandi cose quando questa avverrà per davvero. Anche per questo motivo la presale di Bitcoin ETF prosegue velocemente e, in questo momento, ha superato $3,4 milioni, con un BTCETF al costo di $0,0066. 

Punti salienti del progetto sono, per esempio, la roadmap che prevede il raggiungimento di cinque traguardi: per ogni tappa perseguita è previsto il burning del 5% del 25% dell’offerta totale di BTCETF. Inoltre, anche le fee per le vendite del token si ridurranno, dal 5% e fino allo 0%, quindi l’azzeramento totale nel momento del raggiungimento dell’ultimo traguardo. 

La tokenomica conta su una fornitura totale di 2.100.000.000 di BTCETF, con il 40% destinato alla prevendita, il 25% ai premi per la comunità, un altro 25% al burning e il restante 10% alla liquidità sugli exchange.

Questo progetto incentrato sulla community, allo scopo di fidelizzare gli utenti, mette a disposizione anche il meccanismo di staking, che ha un APY corrente del 79%, al quale si può partecipare da subito acquistando il token con ETH.

Chi vuole partecipare alla prevendita di BTCETF dovrà visitare il sito ufficiale di Bitcoin ETF, collegare il proprio crypto wallet e pagare con ETH, USDT, BNB o MATIC o ancora usare una carta di credito/debito bancaria per avere BTCETF, ricordando che è previsto un minimo di acquisto di $5.

Le prospettive per il token sono molto valide, per cui vale la pena tenere d’occhio questo progetto, soprattutto man mano che i rumors relativi all’approvazione degli ETF spot su BTC si fanno insistenti.

*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.

Massimo De Vincenti
Massimo De Vincenti
Laureato in Economics and Business presso l’Università Luiss di Roma, Massimo ha conseguito anche un Master in Amministrazione, Finanza e Controllo. Trader e analista esperto nel campo delle criptovalute e della finanza decentralizzata, è consulente tecnologico appassionato di innovazione ed evoluzione digitale, relatore anche per seminari o approfondimenti tematici nell'ambito fintech e crypto.
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