Stanotte il prezzo di Bitcoin è sceso a circa 40.000 USD per un breve momento.
Al momento dell’apertura delle contrattazioni alla borsa cinese di Hong Kong dopo la chiusura per il weekend era ancora a circa 43.300 USD, ma una mezzoretta dopo ha iniziato a scendere.
Nel giro di una decina di minuti è sceso di colpo a 40.300 USD, per poi rimbalzare immediatamente e riportarsi sopra i 42.000 USD.
Il movimento è avvenuto mentre la borsa di Hong Kong scendeva.
Summary
Il mercato cinese e il movimento del prezzo di Bitcoin in USD
È molto probabile che questa discesa sia stata generata in primis dal mercato cinese. Non a caso è avvenuta mentre la borsa di Hong Kong scendeva.
La borsa di Hong Kong stanotte ha aperto in calo dell’1,1%, ma circa due ore dopo l’apertura il calo era arrivato al 2,2%.
In seguito ha leggermente recuperato, chiudendo a -0,8%.
Il calo delle prime due ore è stato importante, e molto probabilmente non è un caso che proprio in quel momento il prezzo di Bitcoin sia sceso fino a 40.000 USD.
Infatti in seguito si è verificato un piccolo rimbalzo, che ha permesso di recuperare un po’ di perdite sia alla borsa di Hong Kong che al Bitcoin.
Da notare che il livello toccato oggi dell’indice Hang Seng è il più basso del 2023, tanto da portare le perdite da inizio anno a -18%. Va però aggiunto che si tratta di un livello ancora superiore del 10% rispetto al minimo del bear-market dello scorso anno toccato ad inizio novembre.
Dato che parte degli aumenti recenti del prezzo di Bitcoin sono stati generati dai mercati cinesi, non stupisce che il calo di oggi abbia influenzato il suo prezzo. Oggi però la borsa di Shanghai ha chiuso con un +0,7%, sebbene sempre vicina ai minimi del 2023.
Il prezzo di Bitcoin
Il calo di oggi del prezzo di Bitcoin non è né anomalo, né preoccupante.
Infatti, la settimana scorsa si era chiusa con un record, ovvero otto settimane consecutive di chiusure positive.
Dato che è dal 2013 che non si registravano risultati migliori, da questo punto di vista, c’era da aspettarsi che questa settimana avrebbe potuto anche non chiudersi in positivo.
Sebbene la settimana non sia ancora affatto chiusa, e non sia possibile escludere un ulteriore rialzo, una chiusura in perdita sembrerebbe ad oggi la cosa più probabile.
D’altronde negli ultimi undici giorni è salito da 37.000 USD a 44.000 USD, per poi ritornare oggi a 42.000 USD, ovvero un livello comunque ancora del 12% superiore a quello di inizio mese.
Anzi, rispetto ai 27.000 USD di metà ottobre il guadagno accumulato fino a ieri era del 65% in meno di due mesi, e ad oggi è sceso solamente al 57%. Si tratta comunque di guadagni ancora molto elevati, che fanno presumere che la correzione di oggi potrebbe persino non essere ancora del tutto finita.
I due scenari
Premesso che da qui fino a fine anno difficilmente il prezzo di Bitcoin sembra poter rimanere stabile, i due scenari che sembrano più probabili sono un ulteriore calo, o un ulteriore risalita.
Il punto chiave in questo momento sembrano essere i 35.000 USD, dato che confrontando il trend del quarto ciclo di Bitcoin (quello ancora in atto) con quello dei due cicli precedenti, questo è proprio il livello di prezzo che ci si attenderebbe durante l’halving del prossimo aprile.
Il primo scenario è quello che prevede un ritorno a 35.000 USD, tra fine dicembre e la prima metà di gennaio, magari seguito da una lateralizzazione attorno a questa soglia fino oltre l’halving di aprile. Prendendo in considerazione le serie storiche del passato questo in teoria dovrebbe essere lo scenario più probabile.
Tuttavia l’andamento in questi ultimi mesi del 2023 non assomiglia affatto a quello di fine 2019 o fine 2015, ovvero i due precedenti anni pre-halving. Anzi, sembra decisamente più simile a quello del 2016, ovvero l’anno del secondo halving e quello precedente alla grande bullrun del 2017.
Infatti il secondo scenario è quello che prevede un ulteriore risalita del prezzo di BTC fino oltre i 45.000 USD entro fine dicembre, ed oltre i 50.000 USD, o addirittura i 60.000 USD, a gennaio.
Questo secondo scenario renderebbe possibile l’innesco di una nuova grande bullrun con un anno di anticipo rispetto al previsto.
L’ipotesi di ritracciamento del prezzo di Bitcoin (USD)
In realtà l’ipotesi che sembra andare per la maggiore è la prima, ovvero quella del ritracciamento.
In effetti anche nel 2019 ci fu un grosso aumento del prezzo, seguito poi da un ritracciamento che riportò il prezzo all’incirca a metà del massimo storico precedente.
Quell’aumento, però, avvenne a metà anno, tra maggio e giugno, mentre a novembre e dicembre non si verificò alcun aumento considerevole.
L’ipotesi dell’imminente ritracciamento considera l’aumento di novembre e dicembre come una sorta di replica tardiva dell’aumento di metà 2019, dato che allora fu Facebook ad innescarlo, mentre quest’anno è stata BlackRock.
Un momento chiave per capire quale dei due scenari si starà avverando saranno i prossimi tre giorni, dato che domani verranno pubblicati i dati sull’inflazione a novembre negli USA, e mercoledì la Fed aggiornerà la sua politica monetaria sui tassi di interesse.