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Le commissioni del Bitcoin aumentano, mentre i miner attendono l’halving

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L’ultima ondata di iscrizioni di Ordinals di Bitcoin ha comportato un aumento delle commissioni di transazione per tutti gli utenti della rete.

Secondo BitInfoCharts, al momento inviare BTC on-chain costa circa 37 dollari, la cifra media più alta da aprile 2021.

Ulteriori dati provenienti da Mempool.space indicano che il mempool di Bitcoin, ovvero il backlog di transazioni non confermate on-chain, ne presenta almeno 350.000 in attesa di conferma.

Questo aumento delle commissioni non è stato ovviamente gradito dai trader del Bitcoin, specialmente dai piccoli investitori occasionali.

D’altra parte, i dati di Blockchain.com mostrano che i ricavi dei miner, ovvero la somma totale degli incentivi di blocco e delle commissioni in USD, hanno raggiunto i livelli di novembre del 2021, quando Bitcoin ha toccato il suo massimo storico di 69.000 dollari.

Si tratta di un’ottima notizia per i miner, specialmente in vista dell’halving previsto per la primavera del 2024. L’evento dimezzerà le ricompense del mining, abbassandole da 6,25 a 3,125 BTC e portando a un ricambio dei miner.

Secondo gli analisti, i miner di vecchia data con attrezzature obsolete potrebbero decidere di abbandonare la rete, in quanto i costi di mantenimento supererebbero i guadagni in BTC

Al contrario, nuovi miner con hardware di ultima generazione meno esosi a livello di consumi, possono continuare l’attività.

Oltre al ricambio dei miner, l’halving può portare allo sviluppo del cloud mining, ovvero il noleggio dell’hardware per il mining a distanza. 

Al momento, i servizi di cloud mining sono l’unico modo per guadagnare BTC passivamente, senza comprare e allestire le costose attrezzature necessarie.

Gli utenti possono pagare una somma fissa nell’arco di mesi o anni, in modo da ottenere la potenza di calcolo per il mining (hashrate) da utilizzare sulle piattaforme di cloud mining. 

Il rovescio della medaglia è che questi servizi propongono contratti vincolanti, poco convenienti data la natura volatile del mercato delle criptovalute.

Per questo ci sono progetti innovativi come Bitcoin Minetrix, con soluzioni per rendere il cloud mining accessibile e soprattutto trasparente.

Bitcoin Minetrix: il mining tramite lo staking

Bitcoin Minetrix è una piattaforma di cloud mining basata sul token BTCMTX. Il progetto attualmente in presale, ha raccolto più di 5,4 milioni di dollari, attirando i trader grazie allo Stake-To-Mine.

Questa particolare meccanica, prevede la possibilità di ottenere hashrate per il mining del Bitcoin, attraverso lo staking del token nativo BTCMTX.

I titolari del token, potranno fare staking e ottenere in cambio dei crediti di mining non scambiabili. Il burning dei crediti, permetterà di generare hashrate sulla piattaforma Bitcoin Minetrix e guadagnare BTC.

In questo modo, gli utenti non dovranno firmare alcun contratto e potranno decidere quanto hashrate generare in base ai loro token messi in stake. Inoltre, i titolari del BTCMTX potranno venderlo e prelevarlo liberamente, senza l’intervento di terze parti.

La gestione dei token avverrà tramite una pratica dashboard, sulla quale sarà possibile anche controllare l’hashrate ottenuto dal burning dei crediti di mining.

Per questa sua caratteristica, gli analisti ritengono che Bitcoin Minetrix possa rivoluzionare il concetto di cloud mining. Chiaramente, il team di sviluppo dovrà rispettare le tempistiche della roadmap e cercare di per rendere la piattaforma disponibile al lancio del token BTCMTX su CEX e DEX.

L’obiettivo degli sviluppatori è raccogliere 15 milioni di dollari in presale, in modo da poter attivare lo Stake-To-Mine, sviluppare la dashboard e allestire il servizio di cloud mining.

Intanto, i token acquistati in presale tramite ETH, USDT e carta di credito, verranno messi in stake per generare ricompense passive in BTCMTX. È possibile anche comprare con MATIC e BNB, ma in questo caso lo staking non verrà abilitato.

 *Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.

Massimo De Vincenti
Massimo De Vincenti
Laureato in Economics and Business presso l’Università Luiss di Roma, Massimo ha conseguito anche un Master in Amministrazione, Finanza e Controllo. Trader e analista esperto nel campo delle criptovalute e della finanza decentralizzata, è consulente tecnologico appassionato di innovazione ed evoluzione digitale, relatore anche per seminari o approfondimenti tematici nell'ambito fintech e crypto.
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