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Analisi del calo del prezzo di Bitcoin in USD: colpa dei miner

Secondo l’analisi di Bitfinex, la discesa del prezzo di Bitcoin sotto i 40.000 USD in parte va attribuita alla vendite delle riserve da parte dei miner.

Dopo l’approvazione dei nuovi ETF su Bitcoin spot negli USA, il prezzo era salito addirittura a 49.000 USD per un breve momento nel giorno del loro lancio sui mercati, ma in seguito sembrava essersi stabilizzato attorno ai 43.000 USD. Tra l’altro questa è anche la quota attuale. 

Invece a partire dal 18 gennaio si è verificata una discesa che ha prima portato il prezzo sotto i 42.000 USD, fino a 40.000 USD, e poi il 23 dello stesso mese lo ha portato addirittura sotto i 39.000 USD. 

Analisi del ruolo dei miner e dell’impatto sul prezzo di Bitcoin in USD

Nel report di Bitfinex gli analisti del celebre exchange crypto affermano di attribuire gran parte di questa discesa alla vendita da parte dei miner, che avrebbero sfruttato la precedente risalita del prezzo per uscire, o per sfruttare le posizioni acquisite in precedenza.

Va detto che fino alla metà di ottobre il prezzo non aveva superato in modo significativo i 30.000 USD nel corso del 2023, mentre il 24 dello stesso mese era balzato addirittura sopra i 34.000 USD facendo registrare il nuovo record annuale. 

A novembre la risalita era continuata tanto che ad inizio dicembre aveva superato anche i 40.000 USD. 

Gli analisti di Bitfinex aggiungono che i miner sono propensi a vendere in vista dell’imminente dimezzamento del loro premio, con il cosiddetto halving di aprile che lo porterà da 6,25 BTC a blocco a 3,125.

Questo implicherà necessariamente una netta riduzione della redditività del mining, e le vendite attuali fornirebbero il capitale per aggiornare le infrastrutture in vista del dimezzamento. 

Infatti le riserve dei miner in BTC risultano essere diminuite in modo significativo proprio dopo l’approvazione degli ETF, e la scorsa settimana si è registrata una nuova impennata dei deflussi dai wallet dei miner. Questo suggerisce che presto potrebbero esserci altre vendite. 

In altre parole i miner non hanno venduto tutte le loro riserve a metà gennaio, e qualora il prezzo divenisse di nuovo conveniente per vendere è possibile che procedano con ulteriori vendite. 

Il problema dei miner

I miner hanno un problema: la rete Bitcoin passerà dal distribuire loro in media circa 900 BTC al giorno, in premi per chi convalida i blocchi, a soli 450. 

In realtà i miner incassano anche le fee, ma sono molte di meno. 

Come faranno a risolvere questo problema. 

In realtà si tratta di un problema non risolvibile, ma è ampiamente previsto, quindi hanno già sicuramente pensato alle contromisure. 

Molto probabilmente si limiteranno a spegnere le macchine per il mining più vecchie e meno efficienti, ovvero che producono più costi a fronte di entrate minori, sostituendolo con nuove macchine più efficienti, che riducono i costi di esercizio. 

Per poter acquistare le nuove macchine stanno vendendo parte dei BTC che hanno accumulato nel tempo sfruttando i prezzi elevati. 

Prendendo come riferimento il titolo MARA (Marathon Digital Holdings) al Nasdaq, ovvero una delle maggiori società di mining di Bitcoin quotate in borsa al mondo, il prezzo delle sue azioni a fine 2023 è passato dagli 8$ di metà ottobre ai 31$ del 27 dicembre, con un incredibile +187% in poco più di due mesi. 

Nel corso del 2024 però è sceso molto, fin sotto i 17$ del 24 gennaio. Ora è poco sopra i 17$. Questo calo del 45% è molto più ampio della leggera flessione del prezzo di Bitcoin delle ultime settimane, ed è dovuta probabilmente proprio alle preoccupazioni per l’halving

Il quadro ottimistico

Il report di Bitfinex però disegna un quadro complessivo ancora abbastanza ottimistico. 

Infatti aggiunge che la maggior parte dei BTC esistenti in realtà di recente è rimasta dormiente, e ciò indica che gli holder a lungo termine in questo momento sono fermi.

Inoltre suggeriscono che vi siano stati movimenti significativi di BTC da proprietari più recenti (categoria 1-2 anni), cosa che storicamente ha spesso preceduto un potenziale massimo. Nonostante ciò il mercato appare ancora resiliente. 

Anche i mercati tradizionali stanno mostrando resilienza, tanto che il sentiment generale sembra continuare ad essere positivo. 

Ciò vale anche per l’economia, in particolare quella degli USA, ed in un tale quadro non sembrano scorgersi segnali di un imminente crollo. 

Ciò non toglie che se il prezzo di Bitcoin tornasse a diventare interessante per le vendite, i miner potrebbero decidere di liquidare altre riserve per finanziare la sostituzione delle macchine in vista dell’halving. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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