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Coinbase exchange: crescita degli utili e prospettive positive grazie all’aumento dei prezzi delle crypto

Dopo il superamento delle previsioni sugli utili nel quarto trimestre, gli analisti di Coinbase hanno espresso un maggior ottimismo nei confronti dell’exchange crypto, innescando un aumento del valore delle azioni. 

Secondo loro, l’aumento dei prezzi delle criptovalute è previsto e genererà impatti positivi sulle entrate dell’exchange. Le aspettative superate negli utili hanno portato KBW a migliorare la valutazione del titolo, passando da “underperform” a “market perform”. 

In risposta a questi sviluppi, il valore delle azioni è salito fino al 15% durante il trading pre-mercato. Vediamo di seguito tutti i dettagli. 

L’incremento dei prezzi delle crypto previsto come catalizzatore positivo per le entrate dell’exchange Coinbase 

Come anticipato, di recente Coinbase (COIN), l’exchange crypto, ha annunciato i risultati del quarto trimestre dopo la chiusura del mercato, superando le stime di consenso e catalizzando un aumento del 15% nel trading pre-mercato di venerdì. 

Questo ha scatenato una serie di aggiornamenti da parte degli analisti di Wall Street, con KBW che ha migliorato la valutazione di Coinbase da underperform a market perform. 

In particolare innalzando l’obiettivo di prezzo da $93 a $160. 

KBW, pur esprimendo scetticismo sull’entusiasmo speculativo a lungo termine, ha considerato l’impatto positivo dell’aumento dei prezzi delle criptovalute e ha notato un notevole incremento del saldo di USD Coin (USDC).

Wedbush ha ribadito il rating outperform, aumentando l’obiettivo di prezzo a $200 da $180 e sottolineando che i risultati di Coinbase affrontano in modo efficace le argomentazioni ribassiste. 

Canaccord Genuity ha mantenuto il rating buy, elevando l’obiettivo di prezzo a $240 da $140, citando venti favorevoli per l’azienda e il settore. 

Nel contempo, JMP Securities ha confermato il rating outperform, alzando l’obiettivo di prezzo a $220 da $200, manifestando soddisfazione per la performance del quarto trimestre e un’ulteriore fiducia nelle prospettive future.

Tuttavia, Mizuho Securities si è mostrata meno entusiasta, rimanendo cauta sulle azioni di Coinbase. 

Pur riconoscendo che l’azienda ha superato le stime di entrate ed EBITDA, ha evidenziato un disaccordo nel consenso e ha sottolineato una delusione chiave riguardo al calo del tasso di acquisizione al dettaglio di 80 punti base su base trimestrale. 

Di conseguenza, la banca d’investimento ha confermato il rating underperform e mantenuto l’obiettivo di prezzo a $60.

Coinbase aggiunge Polkadot, Internet Computer e NEAR Protocol alle transazioni futures

Coinbase International, la piattaforma globale dell’exchange di criptovalute Coinbase, ha recentemente annunciato l’intenzione di elencare le altcoin Polkadot (DOT), Internet Computer (ICP) e NEAR Protocol (NEAR) nelle transazioni futures. 

La dichiarazione ufficiale di Coinbase ha specificato che tali altcoin saranno incluse nei mercati DOT-PERP, ICP-PERP e NEAR-PERP a partire dal 22 febbraio 2024, alle 13:00 ora della Turchia (UTC+3).

Nello stesso contesto, Coinbase Global si appresta a riportare gli utili dopo la chiusura del mercato negli Stati Uniti. 

Nonostante i benefici derivanti dall’attuale trend rialzista dei prezzi delle criptovalute, la piattaforma è ancora alle prese con questioni normative. 

Gli analisti, secondo FactSet, prevedono un utile per azione del quarto trimestre di 0.02 dollari e un fatturato di 826 milioni di dollari secondo i principi contabili generalmente accettati.

Tuttavia, Coinbase affronta un ostacolo significativo dal punto di vista normativo. 

La Securities and Exchange Commission (SEC) ha citato in giudizio l’exchange per presunta operatività come borsa valori non registrata, e la società sta attualmente opponendosi a questa accusa. 

Dopo le argomentazioni presentate sia dalla SEC che dalla società il mese scorso, un giudice sarà chiamato a decidere se sarà necessaria un’udienza nelle prossime settimane.

Coinbase chiede rettifica al WSJ: smentite le accuse di ‘crypto terrorismo’ a carico di Hamas

In seguito alle recenti dichiarazioni del Tesoro degli Stati Uniti che negano il coinvolgimento di Hamas nel finanziamento del terrorismo attraverso criptovalute, il Chief Legal Officer (CLO) di Coinbase, Paul Grewal, ha sollecitato il Wall Street Journal (WSJ) a correggere i suoi resoconti. 

Tale richiesta di rettifica è scaturita dalle affermazioni del Tesoro che contraddicono le precedenti accuse del WSJ riguardo al presunto coinvolgimento di Hamas in finanziamenti illeciti mediante risorse digitali.

Il sottosegretario al Tesoro americano per il terrorismo e l’intelligence finanziaria, Brian Nelson, ha fornito chiarimenti davanti al Comitato per i servizi finanziari della Camera riguardo ai presunti legami tra pagamenti crittografici e gruppi terroristici. 

Ha spiegato che tali collegamenti erano stati fraintesi e ha sottolineato la minima quantità di criptovalute effettivamente raggiungente di questi gruppi. 

Nelson ha sfatato le precedenti affermazioni sulle decine di milioni di dollari in criptovalute utilizzati da Hamas per attività terroristiche, dichiarando che ci si aspetta che il numero sia molto basso.

In risposta a tali dichiarazioni del Tesoro, il CLO di Coinbase, Paul Grewal, ha enfatizzato l’importanza di un reportage accurato, specialmente su questioni sensibili come il finanziamento del terrorismo. 

Ha inoltre sottolineato la posizione del Tesoro secondo cui il contante rimane il principale veicolo per la finanza illecita, evidenziando l’uso limitato delle criptovalute da parte di Hamas durante gli attacchi contro Israele.

Paul Grewal ha evidenziato le possibili conseguenze della disinformazione sulla regolamentazione delle criptovalute, mettendo in guardia contro decisioni basate su dati imprecisi. 

Rifacendosi alla collaborazione di successo con le forze dell’ordine israeliane, ha sottolineato l’importanza di correggere la situazione per evitare interpretazioni fuorvianti del quadro normativo per le risorse digitali.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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