Meme Kombat è una piattaforma di gioco P2E basata sul token nativo MK e su combattimenti tra i personaggi delle meme coin più famose. Il titolo ha attirato l’interesse dei trader e degli analisti, tra cui anche Samu Bit, uno youtuber italiano con un canale da 11.100 iscritti.
Samu Bit ha dedicato un nuovo video a Meme Kombat, per illustrarne le caratteristiche ed esprimere le sue opinioni sul futuro del progetto.
Summary
Il token MK: acquisto e stake
Ricordiamo che il video di Samu Bit risale a circa una settimana fa, quando Meme Kombat si trovava nella fase finale della sua presale, ormai terminata. È comunque possibile acquistare il token MK sul sito prima di martedì 5 marzo. Dopo è previsto il listing sugli exchange.
Tuttavia, i trader hanno circa una settimana di acquistare il token a 0,279 dollari prima del listing, collegando il loro wallet al sito ufficiale del progetto e utilizzando ETH o USDT.
Samu Bit ritiene che la possibilità di mettere in staking il token MK sia molto interessante, sebbene l’APY sia sceso rispetto al lancio della presale. Attualmente l’APY è al 94%, con un totale di 41.766,241 MK messi in stake.
Le caratteristiche di Meme Kombat
Secondo Samu Bit, Meme Kombat è un progetto molto interessante, in quanto unisce la simpatia delle meme coin con un gioco P2E (Play To Earn).
Il titolo prevede battaglie tra i personaggi delle meme coin più famose, con un roster di personaggi che comprende Pepe, Shiba Inu e Sponge.
I giocatori dovranno scommettere sull’esito delle battaglie, utilizzando il token nativo MK. Tuttavia, non sarà facile, in quanto i combattimenti verranno gestiti completamente da un’intelligenza artificiale.
Quindi, per vincere i giocatori dovranno sfruttare la loro conoscenza delle meccaniche del gioco, studiare le caratteristiche dei personaggi e valutare gli odds forniti dalla piattaforma.
In Meme Kombat, le vittorie saranno ricompensate in MK e registrate sulla blockchain, così come tutti i risultati delle battaglie e le transazioni, in modo da garantire la massima trasparenza.
Tokenomics di Meme Kombat
Nel suo video, Samu Bit esamina la tokenomics del progetto. L’offerta totale di MK ammonta a 120 milioni di token, di cui il 50% è stato destinato alla presale.
Il 30% sarà utilizzato per le ricompense dello staking e per le vittorie delle battaglie, mentre il 10% è stato allocato per il listing sui DEX. Lo youtuber afferma che la liquidità iniziale sarà di un milione.
Un restante 10% servirà al team per creare premi dedicati alla community, in modo da ricompensare adeguatamente i giocatori più attivi.
Roadmap
Il video passa all’analisi della roadmap di Meme Kombat. I piani post-lancio prevedono una serie di stagioni, con aggiornamenti della piattaforma che andranno ad aggiungere nuove modalità di gioco e opportunità di guadagno.
Si tratta di una strategia comunemente utilizzata nei giochi online di tipo Gaas, come ad esempio Destiny 2 Fortnite o Diablo 4, dove gli sviluppatori tengono alto il coinvolgimento degli utenti, presentando nuovi contenuti periodicamente.
La prima stagione di Meme Kombat inizierà con il lancio della piattaforma, dando il via alle battaglie e alle scommesse. La seconda stagione, prevista alla fine del 2024, aggiungerà nuove tipologie di combattimento e modi di ottenere ricompense.
Previsioni su Meme Kombat
Secondo Samu Bit, nonostante il token MK sia legato effettivamente a un gioco e quindi abbia una sua utilità, Meme Kombat sarà un progetto speculativo. Dopo il lancio su DEXTools e Uniswap, MK potrebbe crescere e generare guadagni per i trader della presale, per poi però crollare.
Tuttavia, Samu Bit è comunque curioso su come il gioco P2E si svilupperà e soprattutto, su come funzionerà una volta lanciata la piattaforma. Lo youtuber ritiene che Meme Kombat potrebbe partire con un market cap di circa 20 milioni, come Wojak, Bob Token e Omnicat.
Il video si conclude con una rapida panoramica del profilo X del progetto. Samu Bit consiglia ai trader interessati di seguire la pagina X e iscriversi al canale Telegram.
*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.
