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Liquidazioni crypto: rischio scampato

Nel weekend appena concluso c’era il rischio che si verificassero liquidazioni massicce sui mercati crypto. 

Stando ad alcune previsioni, si pensava che fossero imminenti liquidazioni per diverse centinaia di milioni di dollari. 

Il rischio scampato e il livello di liquidazioni crypto 

Tali previsioni si basavano sull’andamento dei mercati crypto nel weekend precedente. 

Infatti venerdì 19 il prezzo di Bitcoin era sceso fin sotto i 60.000$, per poi riprendersi però il giorno successivo dopo che era avvenuto l’halving

Lo stesso giorno il prezzo di Ethereum era sceso addirittura sotto i 2.900$, ma si era poi ripreso sabato 20 grazie alla ripresa di Bitcoin. 

Tali livelli non sono stati più raggiunti durante i giorni feriali seguenti, quindi c’era chi si attendeva un possibile ritest durante il weekend appena concluso. 

Secondo alcune stime, sarebbe bastato un ritorno del prezzo di ETH abbondantemente sotto i 3.100$ per innescare una significativa quantità di liquidazioni automatiche di posizioni long in leva, e nel caso il prezzo fosse anche sceso abbondantemente sotto i 3.000$ le liquidazioni avrebbero potuto superare i 500 milioni di dollari. 

Invece nel corso del weekend il prezzo di ETH non è mai sceso sotto i 3.070$, ovvero un livello sufficiente a scongiurare il grosso delle liquidazioni. 

Dato però che il primo livello di prezzo che avrebbe innescato la prima grossa tranche di liquidazioni automatiche pare fosse a 3.060$, il pericolo è stato scampato per un soffio, anche se il grosso delle liquidazioni sarebbe scattato solamente con una netta discesa sotto i 3.000$. 

Il recupero di Ethereum: le liquidazioni crypto si stoppano

Sempre rimanendo su ETH, in realtà è da qualche giorno che circolano ipotesi ottimistiche, di fatto confermate ieri dallo scampato pericolo. 

Un dato particolarmente interessante è quello relativo al prezzo di ETH espresso in Bitcoin

In questo momento 1 ETH vale circa 0,05 BTC, ma un paio di settimane fa era sceso sotto gli 0,047 BTC. 

Da notare che la discesa che sembrerebbe essersi conclusa a metà aprile era iniziata ai primi di marzo, e faceva parte di un trend più ampio di medio-lungo periodo iniziato addirittura a fine settembre 2022 dopo il passaggio a Proof-of-Stake. 

Il punto è che quello che sta accadendo nelle ultime due settimane potrebbe segnare un vero e proprio cambio di tendenza, sul medio-breve periodo, perchè il prezzo di Bitcoin non sembra avere la forza per risalire molto, mentre quello di ETH sì. 

Non va dimenticato che Ethereum è ancora a -35% dai massimi storici del 2021, mentre BTC li ha ampiamente superati a marzo. 

Sebbene circolino diverse ipotesi riguardanti una possibile risalita del prezzo di ETH, in particolare se espresso in BTC, in questo momento tali ipotesi non riguardano la possibilità di far segnare nuovi massimi storici, e nemmeno di tornare a 4.000$.

Dato che i mercati crypto sembrano relativamente stabili in questo momento, si ipotizza che potrebbe semplicemente tornare sui livelli di metà aprile. 

La lateralizzazione di Bitcoin

Per quanto riguarda BTC invece nel corso della settimana scorsa, weekend compreso, il prezzo non è mai sceso sotto i 62.000$. 

Dato che occorreva un ritorno sotto i 60.000$ per far scattare il grosso delle liquidazioni, il pericolo è stato scampato con una certa facilità. 

Tuttavia in questo momento il prezzo di Bitcoin sembra entrato in una nuova fase di lateralizzazione, iniziata la settimana prima dell’halving, durante la quale il prezzo sta oscillando all’interno di un range abbastanza compresso, tra i 60.000$ ed i 67.000$, con rare escursioni anche sopra e sotto queste soglie. 

In altre parole i 59.000$ stanno fungendo da supporto, e forse solo una rottura al ribasso di tale supporto potrebbe far cambiare il trend. Invece la resistenza principale sembra essere a 68.000$, ovvero una cifra a dire il vero un po’ lontana dai valori attuali. 

Nonostante al momento tutto sembra procedere in effetti in modo laterale, esiste un possibile game-changer che potrebbe cambiare le cose sul breve periodo: il lancio degli ETF ad Hong Kong. 

Domani, martedì 30 aprile 2024, dovrebbero esordire sulla borsa di Hong Kong i primi ETF su BTC e ETH spot autorizzati in Cina. 

Non c’è però grandissima attesa a riguardo, perchè i cinesi non residenti ad Hong Kong non saranno autorizzati ad acquistarli. 

Pur essendo a tutti gli effetti la borsa di Hong Kong una borsa cinese, in realtà è rivolta soprattutto agli investitori ed agli speculatori esteri, mentre la maggiore borsa cinese che serve il mercato interno è quella di Shanghai. 

I nuovi ETF saranno lanciati solamente alla borsa di Hong Kong, che non serve l’immenso mercato interno cinese. Questo potrebbe anche voler dire che il lancio di domani potrebbe non avere nessuna importante conseguenza sui mercati crypto. 

Il problema di maggio

A tutto ciò va aggiunto che maggio spesso sui mercati finanziari non è un mese particolarmente positivo. 

Ad esempio nel 2021 il prezzo di Bitcoin, dopo la prima fase della bull run terminata a metà aprile, scese da 60.000$ a 30.000$, anche se tale discesa fu amplificata dal ban cinese sugli exchange crypto. 

Oltretutto maggio spesso è un mese negativo non solo per i mercati crypto, ma anche per quelli tradizionali.

Non stupisce quindi che non siano in molti quelli che scommettono su una ripresa dei mercati crypto a maggio 2024, anche se circola ancora ottimismo tra gli investitori e gli speculatori crypto. 

Questo apparente paradosso viene sintetizzato bene dalle previsioni a breve termine sul prezzo di Ethereum, che risultano essere positive ma non troppo. 

È anche possibile che occorrano una o due settimane prima che la situazione si chiarisca del tutto, e che quindi maggio possa anche iniziare relativamente bene, e poi magari peggiorare nella seconda parte. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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