HomeCriptovaluteEthereumVitalik Buterin si pronuncia sulle minacce alla decentralizzazione di Ethereum

Vitalik Buterin si pronuncia sulle minacce alla decentralizzazione di Ethereum

In un recente post sul blog, Vitalik Buterin ha espresso le sue opinioni su tre questioni chiave riguardanti la decentralizzazione di Ethereum: MEV, liquid staking e requisiti hardware dei nodi. 

Buterin ha spiegato che molte delle preoccupazioni legate alla centralizzazione di Ethereum possono essere risolte mediante progettazioni e aggiornamenti intelligenti del protocollo, alcuni dei quali sono già in fase di implementazione.

Vediamo di seguito tutti i dettagli. 

Decentralizzazione di Ethereum: la risposta di Vitalik Buterin 

Come anticipato, Vitalik Buterin, co-fondatore di Ethereum, ha risposto alle critiche rivolte alla blockchain in un dettagliato post sul blog, analizzando tre questioni fondamentali per la centralizzazione di Ethereum. 

MEV (Miner Extractable Value), liquid staking e i costi hardware per la gestione di un nodo singolo sono i tre punti chiave.

Buterin ha osservato che le preoccupazioni sul design di Ethereum in queste tre aree chiave sono “ampiamente condivise” e ha aggiunto:

“Sono preoccupazioni che ho avuto personalmente in molte occasioni.” 

Tuttavia, secondo Buterin, questi problemi potrebbero non essere così difficili da superare come alcuni sostengono.

Nel suo post, pubblicato il 17 maggio, Buterin affronta innanzitutto la questione del MEV, ovvero il guadagno finanziario che i sofisticati operatori di nodi possono ottenere riordinando le transazioni all’interno di un blocco. 

Buterin distingue due approcci al MEV: la “minimizzazione” (riduzione del MEV tramite progettazione di protocolli intelligenti, come CowSwap) e la “quarantena” (tentativo di ridurre o eliminare del tutto il MEV tramite tecniche in-protocollo).

Sebbene la quarantena del MEV sembri un’opzione allettante, Buterin osserva che questa prospettiva comporta alcuni rischi di centralizzazione: 

“Se i builder hanno il potere di escludere completamente le transazioni da un blocco, possono sorgere attacchi abbastanza facilmente-” 

Tuttavia, Buterin ha sostenuto i costruttori che lavorano sulla quarantena del MEV attraverso concetti come le liste di inclusione delle transazioni, che “tolgono al costruttore la capacità di escludere completamente le transazioni da un blocco.” 

“Penso che le idee in questa direzione – spingere davvero la scatola della quarantena per essere il più piccola possibile – siano davvero interessanti, e sono favorevole ad andare in quella direzione.” 

Buterin: ridurre le barriere per gli staker solitari, un passo cruciale 

Vitalik Buterin ha affrontato il problema del basso numero di staker solitari su Ethereum. 

In particolare spiegando che molti preferiscono utilizzare fornitori di staking centralizzati come Coinbase o soluzioni decentralizzate come Lido e RocketPool. 

Questa scelta è dovuta alla complessità, ai requisiti hardware e al minimo di 32 ETH necessari per gestire un nodo Ethereum autonomamente.

Pur riconoscendo i progressi fatti per ridurre i costi e la complessità della gestione di un nodo solista, Buterin ha sottolineato che “ancora una volta c’è di più che potremmo fare.” 

Suggerendo così la possibilità di ridurre il tempo necessario per prelevare gli ETH in staking o abbassare il requisito minimo di 32 ETH per diventare uno staker solista, come dichiarato: 

“Risposte errate potrebbero portare Ethereum lungo un percorso di centralizzazione e ‘ricreazione del sistema finanziario tradizionale con passaggi aggiuntivi’; risposte corrette potrebbero creare un brillante esempio di ecosistema di successo con un set ampio e diversificato di staker solitari e pool di staking altamente decentralizzati.” 

Requisiti hardware elevati per i nodi: il dibattito civile 

Per quanto riguarda i requisiti hardware elevati per i nodi, Buterin ha ammesso che il problema è più complesso. 

Tuttavia, ha riconosciuto che con l’implementazione dei Verkle Trees e dell’imminente EIP-4444, “i requisiti hardware di un nodo potrebbero plausibilmente alla fine diminuire a meno di cento gigabyte, e forse quasi a zero se eliminiamo completamente la responsabilità dell’archiviazione della cronologia (forse solo per i nodi non in staking).” 

Buterin ha concluso il suo post esortando l’ecosistema Ethereum a confrontarsi con le domande difficili piuttosto che evitarle: 

“… Dovremmo avere un profondo rispetto per le proprietà che rendono Ethereum unico e continuare a lavorare per mantenere e migliorare tali proprietà man mano che Ethereum cresce.” 

In un post su X, Buterin ha aggiunto di essere contento di vedere un dibattito civile tra i membri della comunità: 

“Sono davvero orgoglioso del fatto che Ethereum non abbia alcuna cultura che cerchi di impedire alle persone di esprimere le proprie opinioni, anche quando hanno sentimenti molto negativi nei confronti di cose importanti nel protocollo o nell’ecosistema. Alcuni sventolano l’ideale del ‘discorso aperto’ come una bandiera, altri lo prendono sul serio.” 

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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