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Ethereum lavora ad un nuovo aggiornamento: Pectra

Il prossimo aggiornamento di Ethereum, previsto per il 2025, si chiamerà Pectra. 

Non vi è ancora una data precisa, ma gli sviluppatori contano di riuscire a rilasciarlo sulla mainnet nel primo trimestre dell’anno prossimo. 

Ethereum: cos’è il nuovo aggiornamento Pectra?

Pectra è il prossimo importante aggiornamento di Ethereum, dopo l’aggiornamento Dencun implementato a marzo.

Ciò che si sa, per ora, è che dovrebbe accogliere perlomeno tre miglioramenti. 

Il primo è EIP-7251, ovvero l’aumento del saldo massimo effettivo per lo staking. 

La proposta vuole modificare il limite massimo di ETH che si possono mettere in staking su un nodo validatore, portandolo a 2.048 ETH. Questo consentirebbe di utilizzare un numero inferiore di validatori, riducendo potenzialmente la complessità.

Ad oggi 2.048 ETH corrispondono a quasi 8 milioni di dollari, mentre il limite attuale di 32 ETH corrisponde solamente a meno di 125.000$. Il limite minimo, però, verrebbe mantenuto a 32. 

Il secondo miglioramento che dovrebbe essere integrato in Pectra è l’incorporazione dell’Ethereum Virtual Machine Object Format (EOF), che in realtà comprende ben 11 proposte di miglioramento per il codice EVM, sia sul Layer 1 che sui second layer. 

Il terzo è la proposta EIP-7702 di Vitalik Buterin che andrebbe a sostituire l’astrazione dell’account di EIP-3074. 

EIP-7702 introdurrebbe un nuovo tipo di transazione che consentirà agli indirizzi Ethereum di funzionare temporaneamente come wallet di smart contract durante una transazione, tornando in seguito al loro stato originale.

Gli aggiornamenti di Ethereum 

Gli aggiornamenti sono il modo con cui evolve il protocollo Ethereum. 

Non si tratta infatti di un protocollo fisso che rimane sempre uguale a sè stesso, ma che nel corso del tempo evolve. 

Invece Bitcoin, ad esempio, evolve estremamente lentamente, e quasi mai con cambiamenti profondi. 

Ad esempio dal 2017 ad oggi si contano sono due aggiornamenti importanti di Bitcoin, mentre il protocollo Ethereum viene aggiornato quasi tutti gli anni, e addirittura nel 2022 venne completamente sostituito l’algoritmo di consenso, passando da Proof-of-Work a Proof-of-Stake. 

D’altronde Bitcoin è primariamente un asset finanziario la cui forza è proprio quella di essere immutabile, mentre Ethereum è più simile ad una rete mondiale e decentralizzata di computer che continua ad aggiungere funzionalità, anche se in media solamente una volta all’anno. 

Ethereum è destinato ad evolvere, mentre Bitcoin è destinato a rimanere immutato, soprattutto a livello base. 

La retrocompatibilità

In genere questi aggiornamenti tendono a rimanere retrocompatibili. 

In altre parole cercano di aggiungere funzionalità senza stravolgere quelle precedenti. 

A volte invece, come il passaggio da PoW a PoS, richiedono un tale cambiamento da non risultare retrocompatibile. 

Se il protocollo aggiornato è compatibile con quello precedente si parla di soft fork, mentre se, una volta aggiornato, non sarà più pienamente compatibile con la versione precedente si parla di hard fork. 

In caso di soft fork chi vuole può continuare ad utilizzare il protocollo precedente, solo che non potrà utilizzare le nuove funzioni.

Invece in caso di hard fork c’è sempre il rischio che qualcuno decida lo stesso di continuare ad utilizzare il vecchio protocollo, dando così vita a due protocolli distinti, ognuno dei quali basato su una sua blockchain che dal momento dell’aggiornamento diventa indipendente dall’altra, mentre mantiene in comune la catena precedente. 

In caso di hard fork, come quando ci fu il passaggio da PoW a PoS, tutti coloro che vogliono utilizzare la nuova versione aggiornata devono aggiornare i loro software. 

All’epoca ad esempio nacque il cosiddetto Ethereum PoW (ETHW), che non è altro che il vecchio protocollo Ethereum basato su PoW e non aggiornato con Pos. 

Dopo un primo momento di successo, a settembre 2022, quando ETHW mantenne un prezzo di mercato superiore a 40$, a partire da settembre precipitò a 4$, e da allora non è mai più riuscito a tornare sopra i 6$.

Ethereum: Le tempistiche di un aggiornamento della portata di Pectra

Il motivo per cui gli aggiornamenti importanti di Ethereum sono solamente circa uno all’anno è che sviluppare in un ambiente decentralizzato è piuttosto complesso. 

Non solo tutti i codici sono, e devono essere, open source e quindi controllati e ricontrollati affichè non contengano bug, ma non è nemmeno semplice mettere d’accordo l’intera comunità degli sviluppatori sul da farsi. 

Infatti capita piuttosto spesso che qualcuno non sia d’accordo e finisca o per sviluppare altri aggiornamenti che danno vita ad hard fork, oppure per mantenere in vita il protocollo non aggiornato. 

In passato ad esempio c’è già stato un altro caso clamoroso che riguarda sempre Ethereum, perchè l’anno dopo il suo lancio, ovvero nel 2016, una parte consistente della comunità degli sviluppatori non accettò una modifica piuttosto importante che serviva per risolvere un problema legato ad un grosso furto, e così mantenne in vita il protocollo non aggiornato chiamandolo Ethereum Classic (ETC). 

Inizialmente ETC mantenne un prezzo di mercato di circa un decimo rispetto ad ETH, ma già durante la bolla speculativa del 2017 iniziò a perdere terreno nei confronti del suo fork (Ethereum è a tutti gli effetti un fork di Ethereum Classic). 

Il problema si è amplificato nel 2023/2024, quando non è riuscito nemmeno lontanamente ad avvicinare il massimo storico di 167$ del 2021, mentre ETH è arrivato a solo -20% dai massimi storici. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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