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Matter Labs: la controversia sul marchio ZK-Proofs del token scuote il settore crypto

Matter Labs ha di recente depositato il marchio “ZK” per il suo token, ma l’industria ne ha richiesto il ritiro. Di conseguenza, il CEO di StarkWare ha paragonato il tentativo di registrare ZK-proofs a un “fornaio che cerca di brevettare il pane.” 

Vediamo di seguito tutti i dettagli. 

Matter Labs rivendica il marchio “Zero-Knowledge” (ZK) per il suo token 

Come anticipato, Matter Labs ha presentato domande di marchio in nove paesi per rivendicare il termine “zero-knowledge” come proprietà intellettuale esclusiva dell’azienda, suscitando indignazione nell’industria delle criptovalute.

Matter Labs, l’azienda sviluppatrice di zkSync, aveva già tentato di registrare un token con il simbolo “ZK” presso gli exchange di criptovalute, nel tentativo di consolidare la loro pretesa sulla tecnologia.

La tecnologia a conoscenza zero (ZK) comprende protocolli crittografici che permettono a una persona (il verificatore) di convincere un’altra (il verificato) della veridicità di un’affermazione senza rivelarne i dettagli. 

Secondo Eli Ben-Sasson, CEO di StarkWare, il tentativo di Matter Labs di registrare la tecnologia ZK rappresenta un “assurdo accaparramento di proprietà intellettuale”, come dichiarato: 

“La crittografia ZK è stata sviluppata per il bene di tutti. È vergognoso vedere una società cercare di monopolizzare ‘ZK’ come proprietà intellettuale privata. È assurdo quanto un fornaio che cerca di brevettare il pane.” 

In una lettera pubblica, i principali esperti del settore hanno chiesto a Matter Labs di ritirare la domanda di marchio, definendola un “comportamento oppressivo.” 

La lettera è stata firmata da figure di rilievo come i co-fondatori di Polygon, Sandeep Nailwal e Brendan Farmer, il CEO di StarkWare, Eli Ben-Sasson, il co-fondatore di Polyhedra Network e inventore di zkBridge, Tiancheng Xie, e il vincitore del premio Turing e co-inventore di ZK-proofs, Shafi Goldwasser.

Crediamo che ZK sia un bene pubblico che appartiene a tutti. Un’azienda che sfrutta il sistema legale per appropriarsi di un bene pubblico viola l’etica delle criptovalute, di Ethereum e quella accademica. Va persino contro l’etica di Matter Labs…”

Il potenziale delle ZK-Proofs: una risorsa pubblica da preservare

Secondo Ben-Sasson di StarkWare, nessuna singola azienda dovrebbe rivendicare la tecnologia ZK come propria.

“La crittografia ZK ha un enorme potenziale per l’umanità, ben oltre la blockchain. Siamo onorati di essere pionieri nel suo primo grande caso d’uso nella blockchain e speriamo che questo ne porti molti altri.” 

Nonostante siano ancora agli albori tecnologici, le ZK-Proofs stanno diventando sempre più cruciali per le future soluzioni di identità digitale.

Jonas Gross, CEO di Hakata, ha dichiarato che le ZK-Proofs potrebbero essere utilizzate come nuova soluzione di identità digitale in Europa, garantendo un approccio centrato sulla privacy per gli utenti.

“Gli ZKP hanno il potenziale di avviare un nuovo paradigma di conformità che abbatte i silos di dati relativi alle informazioni sull’identità.” 

Humanity Protocol: rivoluzione dell’identità digitale con ZK-proof

Humanity Protocol ha di recente annunciato la sua proposta innovativa che sfrutta la biometria del palmo e le zk-proof per costruire un sistema di identità digitale sicuro, privato e universalmente accessibile.

La visione dietro questa iniziativa è chiara: garantire la sicurezza e la privacy degli utenti senza compromettere i loro diritti personali. 

Tuttavia, come per ogni tecnologia che coinvolge dati biometrici, le preoccupazioni sulla privacy restano cruciali. Ma può davvero questa comodità tecnologica coesistere pacificamente con la nostra necessità di privacy?

Il concetto chiave di Proof of Humanity permette agli utenti di dimostrare specifici attributi di identità e informazioni sensibili senza rivelare dati personali, grazie alle zk-proof. 

Queste prove crittografiche garantiscono la verifica senza esporre le informazioni effettive a terzi, mantenendo così un alto livello di sicurezza e prevenendo violazioni dei dati e furti di identità.

Ma le potenzialità delle zk-proof non si fermano qui. Oltre a migliorare la sicurezza, rendono anche la blockchain più scalabile e riducono i costi di transazione, aprendo la strada a un sistema efficiente e adatto a gestire un grande volume di transazioni.

Tuttavia, il vero banco di prova per Humanity Protocol sarà gestire un’ampia base di utenti in continua crescita. 

Terence Kwok sottolinea che la loro soluzione, basata su Humanity Protocol e zkEVM Layer 2, utilizza zk-rollup per garantire scalabilità ed efficienza mentre il numero di utenti cresce. 

La robustezza del sistema non verrà compromessa, assicurando che l’esperienza utente rimanga sicura e funzionale.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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