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Bitcoin: indice Fear and Greed molto giù oggi

Oggi il valore dell’indice Fear and Greed di Bitcoin è sceso a livelli molto bassi. 

Occorre però specificare che questo indice non misura il sentiment del mercato in tempo reale, ma in realtà indica lo stato del sentiment del giorno precedente.

Quindi il valore di oggi si riferisce alla giornata di ieri, mentre oggi i mercati crypto sembrano essersi un po’ sorpresi. 

Eccesso di paura oggi: Fear and Greed Index di Bitcoin a 17

Oggi il valore dell’indice Fear and Greed di Bitcoin è sceso a 17. 

Dato che questo valore va da zero (massima paura) e cento (massimo entusiasmo, o avidità), 17 è effettivamente un valore molto più basso rispetto alla quota neutra di 50. 

Da notare oltretutto che è in calo ormai da sette giorni. 

Il 29 di luglio era a quota 74, ovvero ampiamente in zona entusiasmo. 

Già il 30 di luglio, dopo la discesa da 70.000$ a 66.000$ era sceso a quota 67, ma a quel punto era ancora tutto in piena normalità. 

L’anomalia è iniziata con il dato del 3 di agosto (37), dopo una giornata in cui il prezzo di Bitcoin si era riportato sotto i 62.000$, ovvero un livello toccato solamente due settimane prima. 

A quel punto era già chiaro che sui mercati stava iniziando a diffondersi un eccesso di paura, perchè 37 è una quota decisamente bassa, mentre il prezzo di Bitcoin sopra i 61.000$ era in perfetta normalità. 

La sequenza dei giorni seguenti sembra confermare l’eccesso di paura. 

Bitcoin: il crollo del Fear and Greed Index di oggi

Il 4 agosto l’indice Fear and Greed di Bitcoin era rimasto a quota 34, ma ieri era sceso a 26, ed oggi è precipitato a quota 17. 

In altre parole nel giro solamente di una settimana è passato da grande entusiasmo ad estrema paura, e questo senza che sia avvenuto qualcosa di davvero sconvolgente. 

L’eccesso di paura di cui sopra potrebbe essere la vera causa della discesa del prezzo di Bitcoin sotto i 50.000$ ieri, dato che oggi si è già riportato attorno ai 55.000$.

Di sicuro in questo crollo, ampio e veloce, hanno avuto un ruolo centrale le liquidazioni forzate delle posizioni long i leva, con massicce vendite tecniche generate dagli exchange. L’eccesso di paura ha contribuito al crollo riducendo di molto la pressione di acquisto, e così non appena la pressione di vendita è balzata a livelli improvvisamente elevati, a causa della grande quantità di liquidazioni forzate, il prezzo non ha potuto fare altro che vendere molto, e molto velocemente. 

Il ritorno della normalità

Una volta esaurite le liquidazioni forzate, la situazione sembra essere tornata alla normalità. 

Oggi ad esempio la pressione di vendita non sembra affatto elevata, mentre quella di acquisto pur essendo ancora molto bassa non è più implosa come è accaduto ieri. 

Con una pressione di vendita bassa ma stabile, ed una pressione di acquisto altrettanto bassa ma in leggerissima risalita, il prezzo non ha potuto fare altro che rimbalzare. 

Bisognerà però attendere domani per capire se il sentiment è cambiato, perchè solo domani l’indice Fear and Greed esprimerà il valore riferito alla giornata di oggi. 

Va però sottolineato che 55.000$ non sono affatto una quota in linea con la normalità del 2024, perchè il bottom del lungo periodo di lateralizzazione durato da fine febbraio fino a fine giugno era di 57.000$. 

Nuova lateralizzazione? 

Il crollo di inizio luglio, e quello di ieri, potrebbero aver abbassato di molto il bottom della fase di lateralizzazione. 

Sebbene sia ancora molto presto per affermare che a partire da ieri sia iniziato un nuovo periodo di lateralizzazione, la fine del crollo con il rimbalzo di oggi consente perlomeno di iniziare ad avanzare un’ipotesi tale. 

Se fosse così, il bottom di una nuova ipotetica fase di lateralizzazione potrebbe essersi spostato dai 57.000$ della prima metà dell’anno ai 50.000$ toccati ieri. 

Il confronto con il passato

A tutto ciò va aggiunto che, se l’andamento del prezzo di Bitcoin nel 2024 avesse dovuto seguire quello dei cicli precedenti, all’halving avrebbe dovuto arrivarci a circa 35.00$. Invece ci è arrivato a più di 60.000$. 

In passato verso la fine dell’anno in cui si è verificato l’halving c’è sempre stato l’inizio di una bullrun, in particolare dopo le elezioni presidenziali negli USA.

In genere la bullrun è iniziata da un prezzo molto vicino a quello che Bitcoin aveva al momento dell’halving, ma questa volta potrebbe essere differente. 

Da un lato sembra poco probabile che una nuova eventuale bullrun possa iniziare in autunno da un prezzo abbondantemente sopra i 60.000$, mentre dall’altro sembra ancora più improbabile che possa iniziare da 35.000$.

Dal confronto con il passato però emerge che il bottom di questa fase potrebbe anche non essere stato toccato ieri. 

Non solo in teoria ci sarebbe spazio fino ai 35.000$, ma di fatto ieri per qualche breve momento non hanno tenuto nemmeno i 50.000$. Si può quindi avanzare l’ipotesi che un’eventuale nuova bull run autunnale possa iniziare da un livello di prezzo inferiore ai 50.000$, ma magari superiore ai 40.000$. 

Ovviamente tutto ciò non è affatto certo, e la bullrun potrebbe anche non iniziare proprio. Tuttavia l’attuale fase discendente sembrerebbe proprio una sorta di preparativo per una successiva fase ascendente, e se così fosse un’eventuale fase ascendente autunnale potrebbe anche portare con sè l’inizio di una nuova bullrun, come nei cicli passati. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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