La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha appena risposto alla richiesta di subpoena dell’exchange Coinbase, invitando il tribunale di New York a porre attenzione alla delicata questione.
Secondo i funzionari dell’agenzia di vigilanza, l’exchange crittografico avrebbe domandato la revisione di montagne di documenti inutili ai fini della causa.
Tra quanto reclamato da Coinbase ci sarebbero anche delle email di Gary Gensler risalenti al suo periodo precedente alla nomina da presidente.
La SEC giudica tutto ciò una grande perdita di tempo. Coinbase però non molla.
Vediamo tutti i dettagli di seguito.
Summary
La disputa legale tra Securities and Exchange Commision e Coinbase: in ballo una violazione delle leggi sui titoli USA
Quanto successo oggi tra la Securities and Exchange Commission (SEC) e Coinbase nella causa che vede partecipare anche il tribunale di New York è da telenovela.
Prima di scendere nei particolari della vicenda, ripercorriamo però il preambolo della faida iniziata l’anno scorso tra queste due entità finanziarie.
Tutto iniziò quando a giugno 2023, mentre la SEC faceva pressione sul settore degli exchange di criptovalute statunitensi, è arrivata la notifica verso lo scambio leader Coinbase.
L’ente federale aveva accusato la borsa di beni digitali di aver offerto ai propri clienti l’opportunità di tradare security token non registrati.
La questione rientrava principalmente nella fattispecie dei prodotti da staking, che a detta della Commissione violavano il test di Howei e non potevano essere commerciati.
In tutto ciò Coinbase è stata accusata anche di operare senza le dovute registrazioni come broker e agenzia di compensazione.
Da quel momento in poi è stata guerra aperta tra settore crypto e Securities and Exchange Commission.
La disputa è proseguita a suon di colpi di avvocati per mesi, fino a quando ad aprile 2024 Coinbase ha risposto al bullismo della SEC.
In questo frangente ha chiesto in subpoena la prima richiesta di produzione di documenti che potessero giustificare le accuse avanzate in passato.
Al tribunale di New York due mesi dopo è stato notificata anche la volontà dell’exchange Coinbase di verificare alcune comunicazioni personali del presidente Gary Gensler.
Secondo quanto riportato negli appelli al giudice, ad interessare sarebbero presunte email di Gensler risalenti a circa 4 anni fa, prima del suo incarico federale.
Inoltre Coinbase ha anche ripreso una citazione riguardante il tema “security assets” affermata dallo stesso durante una lezione al MIT diversi anni fa.
L’exchange crittografico gioca dunque sporco (esattamente come fatto dal suo avversario) e va a cercare quanto di più losco relativo al massimo esponente della SEC.
SEC chiede al tribunale di New York di negare quanto chiesto dall’exchange Coinbase in merito alla mail di Gary Gensler
La SEC, inorridita dalle richieste dell’exchange Coinbase, ha depositato ieri un documento presso il tribunale di New York in cui chiede al giudice di archiviare tale subpoena.
A giudizio dell’agenzia federale statunitense, la richiesta di comunicazioni personali di Gary Gensler appare come una vera e propria “perdita di tempo” ai fini del caso.
Nella lettera al giudice distrettuale Katherine Polk Failla, la SEC ha fatto riferimento a una mole di materiale totalmente irrilevante. In questo senso è stato chiesto il rigetto verso il claim poco considerevole di Coinbase.
Inizialmente il giudice Failla aveva chiesto una conferenza pre-processuale, tenutasi per telefono l’11 luglio, per discutere delle richieste concorrenti.
Sin da subito il magistrato aveva mostrato un certo dissenso per il riferimento alle comunicazioni personali di Gensler. Queste le sue parole dopo l’incontro:
“Sono stato un po ‘sorpreso e non in senso buono, ” Failla ha detto della mozione di Coinbase l’11 luglio. “ Ho trovato gli argomenti, almeno come articolati nella risposta del 3 luglio, al confine con il fatuo … Non sono stato spostato sostanzialmente da nessuno degli argomenti.”
A seguire Failla rimandò la richiesta di Coinbase, ordinando ai suoi avvocati di presentare una mozione per costringere le parti a risolvere la disputa a carte scoperte.
Il 23 luglio Coinbase ha costretto la Corte a prendere posizione, restringendo leggermente la portata della sua domanda, ma continuando nella stessa direzione.
Attendiamo ora un responso definitivo da parte del tribunale di New York con cui si andrà a stabilire se Coinbase ha diritto a scavare indietro nel passato del funzionario SEC.
Chissà se l’armadio di Gensler nasconde qualche scheletro, e se l’exchange statunitense riuscirà a portare a galla la presunta verità.
Gary Gensler potrebbe essere licenziato a novembre, favorendo una potenziale vittoria di Coinbase
L’inasprimento delle scontro tra SEC e l’exchange Coinbase presso il tribunale di New York non è l’unico fattore che mette a repentaglio la carriera di Gary Gensler.
In ballo ci sono anche aspetti di natura politica che potrebbero avere un impatto determinante sul futuro del presidente dell’agenzia federale statunitense.
Il suo carattere pubblicamente anti-crypto ha infatti creato non poche lamentele da parte dei repubblicani, che in campagna elettorale si sono schierati a favore del settore.
Donald Trump ha promesso in tal senso che se verrà eletto presidente a Novembre, licenzierà in tronco Gensler, liberando l’industria crittografica dal suo principale nemico.
Tutto questo è stato reso pubblico a Nashville, alla famosa conferenza Bitcoin, in cui il candidato presidente ha ribadito il suo appoggio alle crypto.
Il licenziamento in tronco di Gensler, sebbene rimanga una promessa potenzialmente fallace di un politico, è al momento lo scenario più probabile.
Secondo le previsioni del mercato Polymarket, Trump appare come candidato favorito alle elezioni di Novembre con una quota del 52%.
Nonostante ciò ricordiamo come pochi giorni fa questa percentuale sfiorava i 60 punti mentre ora la situazione riflette una maggiore partecipazione dei democratici.
L’arrivo di Kamala Harris in supporto alle condizioni mediche preoccupanti di Joe Biden ha portato un innalzamento delle probabilità di vittoria in campagna elettorale.
La poltrona di Gensler rimane ancora a rischio, mentre tuttavia i suoi difensori guadagnano terreno. Molto probabilmente i risultati delle presidenziali sanciranno anche chi avrà la meglio tra SEC e Coinbase nello scontro tra titani.