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Analisi del prezzo di Bitcoin nella giornata di oggi: reazione della domanda dopo la capitolazione

Oggi il prezzo di Bitcoin sembra voler effettuare un rimbalzo dopo il crash degli ultimi giorni che ha portato alla liquidazione di una marea di posizioni long.

Ripercorriamo quelle che sono state le cause del dump analizzando il contesto generale  del mercato e vediamo cosa si prospetta all’orizzonte.

Siamo tornati in bear market o c’è ancora spazio per una ripresa?

Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

Analisi di oggi: cos’è successo al prezzo di Bitcoin negli ultimi giorni?

A mente lucida oggi possiamo analizzare ciò che ha causato negli ultimi giorni un dump così massiccio del prezzo di Bitcoin. Negli ultimi 7 giorni la criptovaluta ha registrato un ribasso delle quotazioni del 16,5%, che lo ha rispedito momentaneamente in area 50.000 dollari.

Non si vedeva un movimento del genere così violento da marzo 2020, durante il famoso “covid crash”, quando tutto il comparto crypto crollò rapidamente.

Una confluenza di diverse news estremamente negative hanno accompagnato la capitolazione dei prezzi, lasciando poco spazio ad una possibile inversione immediata.

Mentre Bitcoin precipitava infatti, abbiamo assistito ad un inasprimento delle tensioni in Medio Oriente tra Iran ed Israele, con la prima che ha dichiarato ufficialmente guerra.

Parallelamente c’è stato il rafforzamento dello yen giapponese contro il dollaro statunitense, che ha innescato la chiusura forzata di una serie di posizioni speculative. Essendo infatti molto bassi i tassi d’interesse in Giappone, diversi investitori avevano preso in prestito yen per shortare a favore dei dollari ed acquistare stock US.

Non appena questo meccanismo si è interrotto (aumento tassi 0,25 punti)  è arrivato un crollo di posizioni miliardarie in tutta la borsa americana e in tutti i mercati asiatici. Il dump feroce del prezzo di Bitcoin rispecchia il rischio di recessione a cui gli USA stanno andando incontro.

Non è finità qui: Jump Crypto, un fondo d’investimento andato in bancarotta assieme ad FTX, ha liquidato milioni di dollari in BTC ed ETH durante il week-end.

Prendendo di mira un mercato illiquido in un momento di debolezza in cui la pressione d’acquisto è pressoché nulla, si è scatenato il putiferio.

Pensate che il 5 agosto in una sola ora di trading sono stati liquidati 370 milioni di dollari di posizioni long. 

Infine, a dare una marcia in più al ribasso c’è stato anche il rafforzamento delle previsioni di Kamala Harris in campagna elettorale contro Donald Trump.

Arriva oggi la risposta dei tori dopo il crollo: fin dove potrà rimbalzare Bitcoin?

Oggi il prezzo di Bitcoin ha registrato un rimbalzo che ha riportato la moneta sopra i 55.000 dollari dopo aver toccato addirittura i 49.000 dollari.

Dal bottom della spike di ieri Bitcoin è cresciuto complessivamente di un 13%, facendo tirare un sospiro di sollievo ai propri holders.

Nonostante ciò però è ancora presto per cantare vittoria: la candela verde di oggi è ancora contenuta ampiamente nel body della candela di ieri.

Per poter ipotizzare un recupero immediato dal downtrend dovremmo quantomeno prima vedere Bitcoin sopra i 58.000 dollari per poi valutare la reazione del mercato,

Finché rimaniamo nei livelli attuali, con il rimbalzo di oggi che timidamente prova a combattere il trend ribassista in atto, le probabilità di un’inversione sono fortemente a sfavore. Da osservare soprattutto anche la risposta dei volumi: una mole ingente di contrattazione è infatti  più significativa di pochi scambi isolati.

Fonte:  https://it.tradingview.com/chart/1hwwyywT/?symbol=COINBASE%3ABTCUSD

Allargando gli orizzonti temporali, la situazione appare in realtà meno tragica di quello che sembra. Il prezzo di Bitcoin nel mese di agosto ha rotto al ribasso le condizioni di lateralità che duravano imperterrite da marzo. Tuttavia il mese di agosto è appena iniziato, dunque potremmo vedere ipoteticamente anche un recupero di tutta la zona di prezzo persa fino ai 63.000 dollari.

Inoltre, anche chiudendo un mensile in rosso, avrebbe comunque spazio per atterrare intorno ai 45.000 dollari e ripartire più forti di prima.

Insomma è ancora troppo presto per gridare all’avvio del bear market: il dump degli ultimi giorni, misto al rimbalzo poco convincente di oggi, favorisce ovviamente una continuazione bearish. Ad ogni modo sappiamo quanto possa essere imprevedibile Bitcoin e quanto velocemente si possano spostare le lancette del sentiment di mercato.

Per ora nessun timore traders: se avete paura di movimenti al ribasso come l’ultimo significa che siete eccessivamente esposti finanziariamente in Bitcoin o altcoin. 

Se avete una strategia e avete attraversato almeno un bear market in passato, queste situazioni drastiche vi faranno solo solletico.

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Fonte: https://it.tradingview.com/chart/1hwwyywT/?symbol=COINBASE%3ABTCUSD

Segnali positivi sul fronte macro

In concomitanza al leggero recupero di oggi del prezzo di Bitcoin abbiamo qualche segnale positivo sul campo macroeconomico.

In primis segnaliamo come il governo statunitense abbia avviato una politica di buyback di titoli del Tesoro ad un ritmo stimato di 30 miliardi di dollari al giorno.

La tipologia di operazioni che andranno ad essere effettuate sono essenzialmente a supporto della liquidità del mercato americano e per questioni di cash management.
Questo potrebbe essere il carburante che serve a Bitcoin, e all’intero comparto crypto, per poter provare a ripartire al rialzo.

Insieme, sembra che il Nikkei ( mercato giapponese) si sia ripreso dalla stangata di ieri, con le quotazioni di oggi che segnano un +11%.

L’indice al momento della stesura registra un prezzo di 34.675 punti, ancora in rosso del 15% nell’ultimo mese ma in traiettoria di recupero.

Il crash del Nikkei dopo il rialzo dei tassi dello yen giapponese aveva contagiato il suo malumore anche il mercato Bitcoin. Il rialzo del comparto asiatico è visto di buon auspicio per le borse crittografiche.

Infine riportiamo l’aumento delle probabilità per un taglio netto dei tassi della FED negli Stati Uniti. Il 18 settembre è atteso l’incontro dei funzionari della Banca Centrale, che decideranno verosimilmente se abbassare di 25 o 50 punti base gli interessi sui titoli di stato.

Un taglio di 50 punti è visto come un “emergency cut” dopo il rischio recessione è attualmente quotato al 75%.

Per l’incontro di novembre ci si aspetta poi un ulteriore taglio di 25 punti, con le probabilità che evidenziano un 50% di fattibilità.

Questo doppio taglio potrebbe favorire la confluenza della liquidità in asset più risk-on, favorendo più scambi sul mercato e sollevando il prezzo di Bitcoin.

Fonte: https://www.cmegroup.com/markets/interest-rates/cme-fedwatch-tool.html
Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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