La scorsa settimana Morgan Stanley ha dato il via libera ai propri consulenti patrimoniali per promuovere gli investimenti in ETF su Bitcoin.
Ne ha dato notizia la CNBC, secondo cui si tratterebbe in assoluto della prima iniziativa simile al mondo per una grande banca.
Summary
Morgan Stanley
Morgan Stanley è una vera e propria istituzione negli USA, e nel mondo.
Fondata a New York nel 1935, ha uffici in 41 paesi con oltre 80.000 dipendenti. Tra i suoi clienti si contano aziende, governi, istituzioni e privati.
Di fatto è uno spin-off di JP Morgan & Co., perchè quando il Congresso USA approvò il Glass–Steagall Act nel 1933 non fu più possibile per una società avere sia attività di investment banking che di commercial banking. JP Morgan & Co. scelse l’attività di commercial banking, e così l’investment banking passò allo spin-off Morgan Stanley.
L’anno scorso si è classificata al 61° posto assoluto nella lista Fortune 500 delle più grandi aziende degli USA per fatturato totale, con più di 54 miliardi di dollari. Il valore dei suoi asset in gestione (AUM) sfiora i 1.500 miliardi di dollari.
Tecnicamente è una banca d’investimento che fornisce anche vari altri servizi finanziari.
È una public company quotata in borsa, ed i suoi maggiori azionisti sono investitori istituzionali come il Gruppo finanziario Mitsubishi UFJ (23,06%), il gruppo Vanguard (6,67%), BlackRock (5,53%), JPMorgan Chase (3,67%), Bank of America (1,28%), eccetera.
Morgan Stanley introduce Bitcoin
La società ha iniziato ad interessarsi alle criptovalute già nel 2021, in piena bull run, quando creò un suo team interno dedicato specificatamente a questi asset.
Il loro interesse, ovviamente, era rivolto agli aspetti finanziari ed ai mercati crypto, ma ne corso dell’anno successivo il bear-market li allontanò leggermente.
Ad agosto del 2022 però, prima che venisse toccato il bottom dell’ultimo bear-market, iniziarono anche a parlare pubblicamente di Bitcoin, domandandosi quando sarebbe stato finalmente toccato il fondo, e quando sarebbe iniziato un nuovo ciclo.
Non si tratta quindi di un interesse scoppiato solo di recente, solo che non vi erano ancora le condizioni affinchè l’interesse si trasformasse in azione.
La nota sugli ETF su Bitcoin spot: Morgan Stanley
Innanzitutto occorreva che esistessero sui mercati prodotti adatti alla loro clientela.
È infatti difficile immaginare che la clientela di Morgan Stanley possa essere interessata ad utilizzare gli exchange crypto, ma ora grazie agli ETF spot sulle borse USA possono utilizzare una tipologia di strumento che sono già ampiamente abituati ad utilizzare.
Inoltre gli ETF su Bitcoin spot sulle borse USA sono arrivati solo a gennaio di quest’anno, e da allora c’è stata forte volatilità, con prezzi schizzati alle stelle già a febbraio.
Ora invece i prezzi sono tornati ampiamente sotto i 60.000$, e dopo la fine di un periodo caratterizzato da eccesso di euforia, la situazione sembra essere destinata a normalizzarsi.
Quindi questo sembra proprio il momento giusto per i clienti di Morgan Stanley di entrare sul mercato di Bitcoin.
Alla luce di ciò non stupisce più di tanto che venerdì la società abbia comunicato ai suoi consulenti finanziari che presto consentirà loro di offrire ETF su Bitcoin ad alcuni clienti.
Si tratta di 15.000 consulenti finanziari che potranno sollecitare i clienti idonei ad acquistare azioni di due ETF, a partire da oggi. Tra questi ETF c’è IBIT di BlackRock.
Bitcoin e la grande finanza
Questa notizia segna un ulteriore passo in avanti nell’avanzata di Bitcoin all’interno della finanza tradizionale.
Lo sbarco in borsa degli ETF a gennaio aveva attratto principalmente investitori retail di dimensioni medio-piccole, mentre ora iniziano ad arrivare anche le grandi banche di investimento con i loro grandi clienti.
Bitcoin non si sta diffondendo come mezzo di pagamento, anche a causa del suo potere di acquisto altamente volatile, ma si sta invece diffondendo come investimento per il lungo termine, in particolare come forma di protezione contro eventuali politiche monetarie eccessivamente espansive delle banche centrali.
L’impatto sul prezzo di BTC
Quando è uscita la notizia, venerdì, il prezzo di Bitcoin aveva già iniziato il crollo, terminato lunedì sotto i 50.000$. Pertanto il suo impatto è stato nullo.
Le cose invece potrebbero cambiare oggi, quando diverrà effettiva la possibilità per i consulenti finanziari di Morgan Stanley di iniziare a promuovere ai propri clienti gli investimenti sugli ETF su BTC.
Anche il titolo MS di Morgan Stanley in borsa venerdì è sceso parecchio.
D’altronde il crollo recente non ha riguardato solamente i mercati crypto, ma in realtà è iniziato sui mercati tradizionali e poi si è esteso a quelli crypto.
Da notare che a metà luglio il prezzo delle azioni MS ha fatto registrare il suo massimo storico, e che anche dopo il recente crollo è ancora perfettamente in linea con quello di inizio anno.
A dire il vero però già durante la bullrun de 2021 aveva raggiunto valori simili ai massimi storici di quest’anno, quindi i 2023 ed il 2024 sono di fatto serviti solo per annullare le perdite dell’ultimo bear-market.