Le gas fee delle transazioni crypto sulla blockchain di Ethereum (ETH) sono scese ai minimi del 2024.
Stando ai dati di EtherScan, da diversi giorni il gas minimo è inferiore a 1 Gwei, con picchi inferiori a 0,6 Gwei.
Ad esempio nel momento di maggior picco dell’anno, a marzo, sono stati sfiorati i 50 Gwei di gas minimo, mentre la media era superiore ai 98 Gwei.
Ultimamente invece la media ha oscillato tra 3 e 9 Gwei, con un picco massimo di 51 il 5 di agosto.
Summary
Minimi storici per le gas fee sulle transazioni crypto su Ethereum (ETH)
Analizzando invece il costo in dollari, la mediana delle fee per transazione sulla blockchain di Ethereum è scesa a 0,3$, dopo essere stata superiore a 3$ il 5 di agosto.
Da questo punto di vista il picco massimo del 2024, sempre per quanto riguarda la mediana, ha sfiorato i 13,5$ a marzo, e praticamente non era mai stato inferiore a 0,5$ prima.
Per risalire a cifre basse tanto quelle attuali occorre risalire ad ottobre 2022, l’anno dell’ultimo bear-market, poco prima che venisse toccato il bottom con il fallimento di FTX.
Il motivo di tale calo è presto detto: una forte riduzione del numero di transazioni giornaliere on-chain sul layer-1.
Si è passati dalle 1,3 milioni di transazioni di giugno alle attuali 985.000, livello così basso che non si vedeva da metà febbraio. All’epoca però il prezzo di ETH era superiore, e così a parità di fee il costo in dollari era superiore.
Va però sottolineato come nel 2023 si toccarono picchi ben inferiori di transazioni giornaliere on-chain sul layer-1 di Ethereum, con picchi minimi anche a 860.000.
Quindi non c’è stato un vero e proprio crollo del numero delle transazioni, ma un crollo delle fee, dovute in parte ad una riduzione del prezzo di ETH ad agosto, in parte all’aggiornamento Dencun di marzo.
La riduzione del burn
La riduzione delle fee ha anche generato inevitabilmente una forte riduzione del tasso di burn di ETH.
Infatti vengono bruciati una parte degli ETH utilizzati per pagare le fee, ma meno fee vengono pagate meno ETH vengono bruciati.
Questo ha portato ad un aumento della circulating supply.
Un anno fa gli ETH in circolazione erano 120 milioni e 270.000.
Grazie ai grandi volumi di fee pagate dagli utenti, i burn avevano consentito di ridurre la circulating supply fino a 120 milioni e 65.000 ad aprile.
Poi però si è verificata un’inversione di tendenza, e da deflattiva ETH è tornata ad essere leggermente inflattiva.
Ora la circulating supply di Ethereum è tornata esattamente al livello di un anno fa, ovvero 120 milioni e 270.000, quindi negli ultimi 12 mesi di fatto è stata azzerata l’inflazione della sua massa monetaria.
Da notare che due anni fa era di 120 milioni e 217.000, quindi negli ultimi due anni è stata leggermente inflattiva, mentre ad agosto del 2022 era di 120 milioni e 33.000.
La svolta da questo punto di vista avvenne nel 2021, quando fu introdotto l’aggiornamento London. Tre anni fa la circulating supply di ETH infatti era di 117 milioni e 257.000.
Il ritorno all’inflazione
Sabato scorso ad esempio sono stati bruciati solo 210 ETH, mentre l’emissione netta di ETH tramite il reward dello staking ha superato i 2.000 ETH.
Quindi la recente forte riduzione delle fee sta riportando Ethereum ad essere una moneta con massa monetaria inflattiva.
Sebbene sia quasi scontato che gli attuali livelli di fee così bassi non dureranno per sempre, non si può sapere né quando torneranno ad alzarsi né di quanto si alzeranno.
Nel caso puramente ipotetico in cui la situazione attuale perdurasse per dodici mesi, con una produzione netta giornaliera di circa 1.800 ETH in un anno la circulating supply di Ethereum potrebbe aumentare di circa 650.00 ETH, ovvero di più del 5%.
Questo è un caso puramente teorico, perchè sembra praticamente impossibile che la situazione attuale possa perdurare così a lungo.
Ad esempio attualmente ogni giorno vengono creati 450 BTC, per un totale di circa 160.000 nuovi Bitcoin all’anno. Con una circulating supply di 19,7 milioni di BTC, l’attuale inflazione annuale della massa monetaria di Bitcoin è inferiore all’1%. Nel caso di Bitcoin però si sa già che fino al blocco numero 1.050.000 non cambierà nulla da questo punto di vista: sempre 3,125 BTC nuovi per blocco.
Ethereum invece ha un’inflazione della massa monetaria non prevedibile, anche se ormai sul lungo periodo tende ad essere deflattiva.