HomeCriptovaluteStable CoinStablecoin: record storico per la capitalizzazione di mercato

Stablecoin: record storico per la capitalizzazione di mercato

La capitalizzazione di mercato delle stablecoin ha fatto segnare un nuovo massimo storico. 

Vi sono però differenti tipologie di stablecoin, ed in questo caso specifico vengono prese in esame solo quelle ancorate ed interamente collateralizzate in valute fiat, quindi con l’esclusione di quelle ancorate ad altri asset (tipo l’oro o altre criptovalute), e di quelle algoritmiche. 

Il record delle stablecoin nella capitalizzazione di mercato

Stando ai dati di DefiLlama, la capitalizzazione di mercato complessiva delle stablecoin ha superato i 169 miliardi di dollari. 

Questo dato però prende in considerazione tutte le stablecoin ancorate alle valute fiat, comprese quelle algoritmiche. 

Prendendo in esame anche quelle algoritmiche, come UST fallita nel 2022, il massimo storico sarebbe quello di fine aprile/inizio maggio 2022, quando poco prima dell’implosione dell’ecosistema crypto Terra/Luna, dovuto proprio alla perdita del peg di UST, vennero raggiunti i 187 miliardi di dollari. 

All’epoca UST era di fatto la terza maggiore stablecoin per capitalizzazione di mercato, con più di 18 miliardi di dollari. Escludendo questi, la cifra scende a meno di 169 miliardi di dollari. 

Quindi escludendo UST, la capitalizzazione di mercato complessiva delle stablecoin ancorate alle valute fiat ha fatto registrare il suo massimo storico proprio negli ultimi giorni. Anche escludendo tutte le altre stablecoin algoritmiche, il massimo storico risulta essere quello attuale. 

Il confronto

Su DefiLlama è possibile applicare dei filtri a questi grafici. 

Ad esempio escludendo tutte le stablecoin algoritmiche, come UST, nel 2022 il picco fu di 167 miliardi di dollari, toccato a marzo. 

Invece il livello attuale è salito a quasi 168 miliardi, quindi di poco maggiore rispetto al massimo del 2022. 

Escludendo anche quelle criptovalute che sono ancorate alle valute fiat, ma collateralizzate in criptovalute (come ad esempio DAI), il picco massimo del 2022 scende a 155 miliardi di dollari, toccato ad aprile, mentre il livello attuale è ben superiore ai 158. 

Quindi la differenza maggiore rispetto ai picchi del 2022 è proprio quella delle stablecoin ancorate al dollaro statunitense e collateralizzate in dollari. 

Va sottolineato che le prime 11 stablecoin ancorate alle valute fiat e collateralizzate in valute fiat sono stablecoin in dollari, e che la prima in altra valute fiat, Anchored Coins AEUR (AEUR), ha una capitalizzazione di mercato molto marginale, addirittura inferiore ai 70 milioni di dollari. 

Da questi dati emerge chiaramente come il mercato delle stablecoin ancorate alle valute fiat sia letteralmente dominato da quelle collateralizzate direttamente in fiat, ed in particolare quelle collateralizzate in dollari statunitensi. 

Le stablecoin ancorate ad altre valute fiat risultano essere quasi irrilevanti, come quelle algoritmiche, Quelle ancorate al dollaro ma collateralizzate in altri asset hanno un peso leggermente superiore, ma comunque molto limitato. 

Tether

A tutto ciò va aggiunto che all’interno del calderone delle stablecoin ancorate al dollaro USA e collateralizzate in dollari domina letteralmente USDT di Tether. 

Prendendo in considerazione solo le stablecoin ancorate al dollaro USA e collateralizzate in dollari la sua dominance è del 74%, ma anche estendendo il calcolo anche a tutte le stablecoin ancorate a valute fiat, e non solo al dollaro, ed a quelle algoritmiche o collateralizzate in altri asset, la sua dominance scende solamente al 69%.

Quindi nel relativamente ristretto gruppo di stablecoin ancorate al dollaro USA e collateralizzate in dollari la capitalizzazione di mercato della sola USDT è quasi tre volte quella di tutte le altre stablecoin messe insieme. 

Nel complesso invece USDT capitalizza comunque più del doppio di tutte le altre stablecoin ancorate a valute fiat esistenti. 

USDT è cresciuta soprattutto negli ultimi mesi, in particolare a partire da novembre 2023. 

Il grosso della crescita infatti era avvenuto tra il 2020 e l’inizio del 2022, ma in quel frangente un po’ tutte le stablecoin erano cresciute. Basti dire che UST era arrivata a 18 miliardi di dollari di capitalizzazione quando USDT era a circa 80 miliardi. 

Dopo l’implosione di UST anche USDT perse capitalizzazione di mercato, ma limitandosi a scendere a 65 miliardi di dollari. 

Ad inizio 2023 iniziò a recuperare ciò che aveva perso nell’anno precedente, finendo per tornare sopra gli 80 miliardi ad aprile dell’anno scorso. 

A novembre però iniziò una nuova risalita, ancora in corso, che la portò sopra i 90 miliardi a dicembre. Poi a marzo di quest’anno anche sopra i 100 miliardi. Ora è a 117 miliardi di dollari, ancora in crescita. 

I motivi della crescita

Prendendo in considerazione l’intero comparto delle stablecoin, l’ipotesi che circola in merito alle possibili cause della crescita di quest’anno è che semplicemente stiano entrando nuovi soldi nel settore crypto. 

Questo si deve in particolare proprio al fatto che il record maggiore, in proporzione, lo hanno fatto registrare le stablecoin collateralizzate direttamente in valuta fiat. 

Infatti per ogni nuovo dollaro di stablecoin collateralizzata in fiat deve essere necessariamente entrato sul mercato crypto un dollaro vero. Ciò perchè queste vengono emesse solo a fronte di incassi di dollari veri.

Tale ragionamento invece non vale per le stablecoin algoritmiche e per quelle collateralizzate in altri asset. Come è stato evidenziato prima non sono queste ad aver fatto aumentare in modo significativo la capitalizzazione di mercato delle stablecoin. 

Quindi se ad ottobre 2023 la capitalizzazione di mercato complessiva delle stablecoin collateralizzate direttamente in valute fiat era scesa a 115 miliardi, ed ora è salita ad oltre 158 miliardi, significa che in meno di un anno sono letteralmente entrati sui mercati crypto come minimo altri 43 miliardi di dollari. 

Occorre però fare due precisazioni a riguardo. 

La prima è che, ovviamente, potrebbero essere entrati anche altri dollari, sotto forma di dollari veri, ma non è possibile calcolare quanti. 

La seconda è che, in teoria, non è detto che tutti i 43 miliardi di dollari sicuramente entrati sui mercati crypto siano già stati utilizzati per comprare criptovalute. 

In merito alla provenienza di questi 43 miliardi di dollari l’ipotesi che circola è che provengano principalmente da investitori o speculatori retail, e non da istituzionali. Gli istituzionali preferiscono invece utilizzare dollari veri.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
RELATED ARTICLES

MOST POPULARS