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Nuova Zelanda: la nuova proposta di legge coinvolge le crypto tasse

La nuova proposta di legge fiscale della Nuova Zelanda coinvolge il nuovo quadro di riferimento creato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) per le crypto tasse. In particolare, è stata proposta l’attuazione del Crypto-Asset Reporting Framework (CARF) dell’OCSE e modifiche al Common Reporting Standard (CRS). 

Nuova Zelanda e la proposta di legge fiscale che coinvolge le crypto tasse

Il Ministro delle Entrate della Nuova Zelanda, Simon Watts, ha presentato una nuova proposta di legge fiscale che coinvolge le crypto tasse. 

Nello specifico, è stato proposto di attuare il Crypto-Asset Reporting Framework creato  dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e le modifiche al Common Reporting Standard (CRS). 

In pratica, i fornitori di servizi crypto saranno tenuti a seguire nuovi requisiti. Tra gli altri, tali soggetti saranno tenuti a raccogliere informazioni sugli utenti segnalabili che operano attraverso le loro piattaforme a partire dal 1° aprile 2026. 

Non solo, i fornitori di servizi crypto segnalanti (RCASP) con sede in Nuova Zelanda, dovranno comunicare le informazioni all’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno 2027. 

Tutte queste informazioni saranno condivise anche con le autorità fiscali competenti con tutto il mondo, quando le segnalazioni riguardano altre giurisdizioni. Lo scambio di informazioni generale sarà completato entro il 30 settembre 2027. 

Nuova Zelanda: le informazioni degli utenti per le crypto tasse sono segnalate dalle società 

La nuova proposta firmata Watts in Nuova Zelanda potrebbe cambiare l’intero scenario delle crypto tasse. 

Infatti, il quadro di riferimento prevede in sostanza che i trader che utilizzano i crypto-exchange (o altri fornitori di servizi crypto) nella Nuova Zelanda, avranno i dati delle loro transazioni comunicati direttamente al governo. 

In pratica, l’agenzia fiscale potrà avere tutti i dati anche per calcolare le crypto tasse sui profitti degli utenti in modo adeguato. 

Se tale proposta di legge fiscale dovesse essere approvata, i fornitori di servizi crypto segnalanti dovranno sottostare alla comunicazione sopra descritta sui loro utenti. 

In caso contrario, e cioè, se i fornitori di servizi non adottano una “ragionevole cura” per soddisfare i requisiti CARF, potrebbero essere multati da 20.000 a 100.000 NZD (da 12.000 a 62.000 dollari).

Il lancio della stablecoin NZDD 

Parlando di crypto-exchange in Nuova Zelanda, non si può non citare Easy Crypto, la piattaforma di trading di criptovalute più grande del Paese. 

A tal proposito, lo scorso novembre, Easy Crypto aveva lanciato due prodotti in Nuova Zelanda: la stablecoin NZDD e un nuovo crypto-wallet. 

Con questi due prodotti crypto, la società ha iniziato ad offrire un ingresso più stabile nel mercato crypto. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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