Ieri, dopo che la Fed ha tagliato i tassi di interesse, il prezzo di Bitcoin ha reagito timidamente alla notizia. Dopodiché, con l’apertura delle borse asiatiche è salito.
Summary
Fed: il taglio dei tassi di interesse e l’impatto sul prezzo di Bitcoin
Ieri, la Fed ha tagliato i tassi di interesse di 50 punti base (il taglio minimo è di 25), così come i mercati si attendevano.
Aveva iniziato ad aumentarli a marzo 2022, a causa della forte risalita dell’inflazione, e li aveva aumentati fino a luglio dell’anno scorso, quando toccarono i livelli massimi degli ultimi 20 anni.
Per più di un anno li ha lasciati invariati a livelli altissimi, sebbene molti a luglio di quest’anno si attendessero già un primo taglio dal 25 punti base. Infatti ieri in conferenza stampa il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ammesso che se avessero saputo cosa sarebbe accaduto al mercato del lavoro ad agosto, probabilmente li avrebbero tagliati già a luglio, di 25 punti.
I mercati avevano di fatto scommesso su un taglio da 50 punti ieri, al posto che da 25, e questa scommessa ha ripagato. Tuttavia dopo un primo momento di euforia per la previsione azzeccata, c’è stato un momento di flessione a causa dello scenario descritto dalla Fed nel documento che ha accompagnato la notizia del taglio.
I mercati infatti si attendevano circa una decina di tagli da qui fino alla fine del 2025, ed invece quel documento ne prospetta poco più della metà. Quindi se in un primo momento i mercati avevano reagito bene, in un secondo momento l’euforia si era in parte dissolta.
La conferenza stampa di Powell
Mezz’ora dopo ha iniziato a parlare il Presidente della Fed.
Powell ha rassicurato dicendo che lo scenario dei tagli descritto nel documento non era da considerare una previsione, ma solo una stima basata sulla situazione e sulle informazioni attuali.
In altre parole ha fatto capire che non si possono escludere altri scenari più ottimistici, nel caso in cui la situazione evolva ulteriormente ed i nuovi dati a disposizione nei prossimi mesi mettano la Fed nelle condizioni di tagliare i tassi più di quanto prospettato ieri.
Oltretutto Powell ha anche escluso che vi siano segnali di una possibile recessione negli USA, ed ha anche smorzato molte ipotesi negative riguardanti l’attuale mercato del lavoro statunitense.
Il quadro descritto da Powell è stato a tutti gli effetti buono, con solo poche e piccole eccezioni.
I mercati americani però non si sono lasciati convincere facilmente dalle sue parole, rimanendo per ora guardinghi.
La risalita di Bitcoin dopo il taglio dei tassi di interesse della Fed
Prima della pubblicazione della notizia sul taglio dei tassi il prezzo di BTC era di poco inferiore ai 60.000$.
Appena pubblicata la notizia è risalita a 61.000$, ma dopo un’attenta lettura del documento con le prospettive future il prezzo è tornato poco sopra i 60.000$.
Le borse USA ieri hanno finito per chiudere la sessione in territorio leggermente negativo, tanto che il prezzo di Bitcoin era tornato sotto 60.000$ in quel momento.
Nel corso della notte però alla riapertura delle borse asiatiche i mercati hanno reagito positivamente.
Oggi addirittura l’indice Hang Seng della borsa di Hong Kong sta facendo segnare un ottimo +2% giornaliero, così come il Nikkei giapponese.
Questa risalita ha trascinato con sé anche il prezzo di Bitcoin, salito addirittura sopra i 62.000$.
Alla risalita delle borse asiatiche probabilmente si è sommato una sorta di scoppio ritardato in reazione alle parole di ieri di Powell, dato che nonostante siano state chiaramente positive, nel loro complesso, a caldo non avevano però convinto i mercati.
La reazione di oggi
A dire il vero da giorni circolava l’ipotesi che non fosse il 18 settembre il giorno buono per una reazione del prezzo di Bitcoin, ma oggi, ovvero il 19.
I mercati infatti seguono dei cicli che sono dovuti sia alla loro inevitabile stagionalità, sia al comportamento umano, che in molti casi viene influenzato ad esempio dal clima.
Infatti settembre spesso è un mese difficile, perchè per ragioni legate alla stagionalità dei mercati tende ad essere un mese con scarsa liquidità sui mercati.
Invece, al contrario, ottobre risulta essere spesso un mese positivo, tanto che a volte viene soprannominato “uptober”.
I mercati conoscono molto bene queste dinamiche, dato che sono in corso da decenni, e cercano sempre di anticiparle. Quindi non è affatto strano che con l’avvicinarsi di ottobre la pressione di acquisto, soprattutto sugli asset risk-on, tenda un po’ a salire.
Inoltre i mercati sanno anche benissimo che in tutti e tre i casi precedenti dopo le elezioni presidenziali negli USA il prezzo di Bitcoin è entrato in una bullrun della durata di circa 12 mesi, anche grazie all’halving avvenuto sempre negli stessi anni delle elezioni (2012, 2016 e 2020).
Dato che anche quest’anno c’è stato un halving, e visto che il 5 novembre si terranno le elezioni negli USA, molti sono convinti che la storia potrebbe ripetersi. Non vi sono certezze, ovviamente, ma le probabilità sembrano buone, perlomeno in teoria.