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Corea del Nord: infiltrarsi nel settore crypto attraverso assunzioni con documenti falsi

I lavoratori della Corea del Nord sembrano continuare a infiltrarsi nel settore crypto, attraverso le loro assunzioni con documenti falsi. E infatti, un report rivela che oltre dodici le società blockchain avrebbero assunto lavoratori informatici provenienti dalla Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC), a loro insaputa. 

Corea del Nord e le assunzioni nel settore crypto con documenti falsi

Secondo quanto riportato, pare che i lavoratori della Corea del Nord continuano a riuscire a infiltrarsi nel settore crypto, attraverso assunzioni con documenti falsi. 

E infatti, negli USA, e in altri Paesi che sanzionano la Corea del Nord, assumere lavoratori della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC) è illegale. Questo succede perché farli lavorare nelle aziende del territorio metterebbe l’intero Paese a rischio per la sua sicurezza. 

Eppure, pare che il processo non si riesca a fermare. Da quello che è emerso, infatti, sono state identificate oltre 12 società blockchain che hanno assunto lavoratori informatici della RPDC, a loro insaputa. 

In pratica, tali lavoratori hanno utilizzato documenti d’identità falsi, e sono riusciti a superare i vari colloqui, superando inoltre i controlli sulle referenze. Le storie presentate da questi lavoratori truffaldini sono state viste dalle aziende blockchain come storie di lavoro autentiche.

Tra i vari progetti blockchain consolidati che hanno poi scoperto di avere persone del RPDC nel loro team ci sono Injective, ZeroLend, Fantom, Sushi, Yearn Finance e Cosmos Hub.

Corea del Nord: le assunzioni nelle società crypto possono diventare pericolose

Parlando sempre per quei Paesi come USA che sanzionano la Corea del Nord, questo fenomeno delle assunzioni di lavoratori informatici del RPDC sta diventando davvero pericoloso. 

A tal proposito, le autorità statunitensi hanno intensificato gli avvertimenti che questi lavoratori nordcoreani si infiltrano nelle aziende tecnologiche come quelle crypto, e utilizzano i proventi per finanziare il programma di armi nucleari del loro Stato. 

Non solo, un rapporto delle Nazioni Unite del 2024 afferma che questi lavoratori IT incassano fino a 600 milioni di dollari all’anno per il regime di Kim Jon Un.

Zaki Manian, un importante sviluppatore di blockchain che ha assunto due lavoratori nordcoreani a sua insaputa per contribuire allo sviluppo della blockchain Cosmos Hub nel 2021, ha dichiarato che la situazione è in forte aumento. Ecco le sue parole: 

“La percentuale di curriculum in arrivo, o di persone che chiedono lavoro, o che vogliono contribuire – qualsiasi cosa – che probabilmente provengono dalla Corea del Nord è superiore al 50% nell’intero settore delle criptovalute. Tutti stanno lottando per filtrare queste persone”.

Protagonista di furti e truffa crypto nel 2023

A inizio di questo 2024, il report di TRM Labs aveva evidenziato come gli hacker della Corea del Nord siano stati i protagonisti di furti e truffe crypto nel 2023. 

Nello specifico, gli attori malintenzionati nordcoreani sono stati in grado di sottrarre oltre 600 milioni di dollari di fondi, per un bottino cumulativo di quasi 3 miliardi di dollari negli ultimi 6 anni. 

Parlando del 2024, invece, la news più recente che coinvolge la Corea del Nord e gli hacker crypto riguarda l’attacco subito al crypto-exchange dell’India WazirX

E infatti, lo scorso luglio, il crypto-exchange ha dovuto sospendere i prelievi crypto e di rupie indiane proprio a causa dell’attacco hacker che ha sottratto a WazirX ben 234,9 milioni di dollari in asset digitali. 

Analizzando la tipologia di attacco utilizzata, la società blockchain Elliptic ha rivelato che sono gli stessi schemi e tecniche tipici degli hacker nordcoreani. 

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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