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Nuovo crollo del prezzo di Bitcoin: cosa aspettarsi ora?

Bitcoin ha registrato un altro crollo grafico nel mezzo della serata di ieri, portando temporaneamente il suo prezzo a ridosso dei 60.000 dollari.

Oggi nelle prime ore del mattino le quotazioni sembrano essere dirette verso una parziale ripresa, ma le sorprese nel settore crypto sono sempre dietro l’angolo.

In attesa degli ultimi dati CPI sull’inflazione USA, Bitcoin potrebbe muoversi improvvisamente scatenando la sua volatilità di prezzo.

Vediamo cosa aspettarci da qui in poi da Bitcoin: “uptober” ci riporterà finalmente in bull market  o le quotazioni vedranno un ulteriore crollo?

Bitcoin: l’ultimo crollo del prezzo spaventa i trader

Nuovo giorno nuovo crollo del prezzo per Bitcoin: la criptovaluta segna una discesa del 2% circa nelle ultime 24 ore attestandosi a quota 60.900 dollari.

A fine settembre la moneta aveva tentato la rottura dei 66.000 dollari, finendo però per essere assorbito dalle vendite degli orsi.

La scorsa settimana i tori sono ripartiti all’attacco rialzista, in concomitanza con il mese di ottobre che storicamente si rivela positivo per Bitcoin.

Tempo pochi giorni ed anche qui tuttavia il grafico ha iniziato a colorarsi di rosso, con il  desiderio bullish che si è interrotto a quota 63.700 dollari.

Nel tardo pomeriggio di ieri è arrivato l’ennesimo crollo del prezzo della crypto, che dopo aver accennato una salita a 62.500 dollari è finito in downtrend.

Le quotazioni hanno toccato un minimo locale a 60.300 dollari  nella notte per poi accennare un lieve recupero questa mattina.

In totale circa 30 miliardi di dollari sono stati spazzati via dal mercato Bitcoin con l’ultimo crollo.

I motivi che hanno portato al ribasso del prezzo di Bitcoin sono molteplici.
Sicuramente l’arrivo del catastrofico uragano Milton ad Orlando non ha contribuito positivamente alle sorti mercato speculativo.

In realtà però il crollo di ieri sembra essere dovuto ad un mix di fattori, tra cui emergono tensioni geopolitiche e cambiamenti macroeconomici in arrivo.

Ad ogni modo Bitcoin  non ha ancora perso i supporti principali su time frame più elevati e sembra essere ancora in corsa per tentare nuovi rialzi futuri.

Non è sicuramente questo il momento di allarmarsi, quantomeno finché la moneta tiene saldo il livello dei 60.000 dollari.

Forte volatilità per Bitcoin in attesa dei dati sull’inflazione (CPI)

Una spinta negativa al crollo del prezzo di Bitcoin potrebbe essere arrivata con l’incertezza dei dati sull’inflazione USA, in uscita oggi pomeriggio.

Alle ore 14:30 usciranno gli aggiornamenti dell’indice Consumer Price Index” (CPI), che misura i cambiamenti nei prezzi di beni e servizi.

Gli analisti, dopo aver osservato un forte calo dell’inflazione ad agosto, si aspettano un altro allentamento sotto la scia dei progressi della precedente politica monetaria restrittiva.

Il target è fissato al 2,3%, mentre l’attuale tasso inflattivo dei prezzi si trova al 2,5%: se emergeranno dati migliori delle aspettative Bitcoin potrebbe recuperare facilmente il crollo.

D’altra parte, un valore superiore alla quota 2,3% potrebbe creare panico tra gli investitori, in quanto dimostrerebbe l’inefficienza degli interventi della FED.

Un tasso di inflazione controllato, tendente al ribasso, giustifica infatti potenziali tagli dei tassi di interesse sui titoli di stato, tali da poter dare carburante ai mercati speculativi.

Nel mentre che i dati verranno resi pubblici, Bitcoin potrebbe segnare una significativa volatilità del suo prezzo, con l’incertezza che fa da padrona.

Ci sono forti probabilità di osservare movimenti fake intorno alle ore 14:30, con trappole all’orizzonte per i traders meno navigati.

Da tenere sotto controllo il livello dei 60.000 dollari: se verrà mantenuto intatto sarà un ottimo segnale positivo per il prezzo futuro della crypto.

Analisi dei derivati Bitcoin: open interest, funding rate e liquidazioni

Mentre Bitcoin si prepara ad un altro possibile crollo del prezzo, i dati derivati non sembrano essere messi così male.

Se infatti da una parte Bitcoin registra una discesa delle quotazioni, dall’altro l’open interest cresce leggermente portandosi a 18,57 miliardi di dollari.

Questo suggerisce che l’interesse per la speculazione rimane alto, aprendo le porte a possibili inversioni del trend di breve periodo.

Ricordiamo che da inizio settembre l’open interest su Bitcoin è aumentato di circa 2,5 miliardi di dollari, a sostegno delle tesi dei tori.

crollo prezzo bitcoin
Fonte: https://coinalyze.net/bitcoin/open-interest/

Secondo i dati di Coinglass, il funding rate su Bitcoin rimane incerto con alcuni broker che riflettono valori positivi ed altri negativi.

Questo mostra come sui vari exchange e borse di speculazioni per derivati, alcuni traders si aspettano un crollo mentre altri un rialzo nel breve.

Le liquidazioni dopo l’ultimo crollo non sono particolarmente significative e non aggiungono materiale importante per l’analisi dei prezzi di Bitcoin. 

Nelle ultime 24 ore sono stati spazzati via solo 40 milioni di dollari, a dimostrazione che il ribasso non è stato così violento.

Occhio al livello dei 60.000 dollari, come già ribadito, poiché la sua rottura porterebbe verosimilmente la crypto a testare la zona dei 57.000 dollari.

Fonte: https://www.coinglass.com/pro/futures/LiquidationHeatMap

Possibili scenari di prezzo per Bitcoin da qui in avanti

Come si può facilmente aver intuito, l’ultimo crollo di Bitcoin non ha compromesso livelli di prezzo particolarmente importanti lasciando aperti vari scenari futuri.

Ciò che c’è da prestare attenzione sono gli estremi del macro range 71,500-55.000 dollari, su cui Bitcoin viaggia ormai da marzo.

Tutti i movimenti di prezzo che verranno registrati all’interno di questa zona di contrattazione non avranno un impatto determinante sul futuro a medio termine di Bitcoin.

D’altro canto la rottura di un nuovo massimo storico o la discesa sotto i 55.00 dollari potrebbero sancire con maggiore certezza l’andamento grafico della moneta.

È chiaro dunque che al momento ci troviamo in una posizione dalla quale è difficile fare previsioni sensate.

Ad ogni modo diversi indicatori sembrano pesare più a favore di un rialzo futuro, come la stagionalità del trading di Bitcoin, i dati macro e i derivati.

Rimaniamo in attesa di scoprire quale estremo del range verrà abbattuto, con all’orizzonte un outlook che si presenta promettente per l’ultimo trimestre dell’anno.

Sarà fondamentale osservare come chiuderà Bitcoin il mese di ottobre, e se seguirà la fase rialzista di settembre.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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