Ieri, durante un’intervista, l’attuale presidente della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato che Bitcoin sui mercati finanziari è come l’oro.
Powell non si era mai espresso in precedenza in maniera così chiara ed esplicita su Bitcoin.
Summary
Le parole di Powell su Bitcoin e oro
Ieri Powell è stato intervistato dal giornalista della CNBC Andrew Ross Sorkin durante il DealBook Summit 2024 del New York Times.
L’intervista è durata una mezz’oretta, ed ha spaziato su vari temi, ma Ross Sorkin si è soffermato sul mondo crypto almeno un paio di volte.
Ad una domanda specifica su Bitcoin Powell ha risposto dicendo che le persone non usano BTC come un mezzo di pagamento, ma come un asset speculativo.
Poi ha aggiunto c’è Bitcoin è come l’oro, solo che è virtuale e digitale.
Ciò che intendeva dire è che sui mercati finanziari Bitcoin viene utilizzato come un’alternativa all’oro, e non come un’alternativa al dollaro, specificando anche che Bitcoin non è un’alternativa al dollaro nemmeno come mezzo di pagamento.
Infatti la domanda di Ross Sorkin riguardava proprio il calo di fiducia nei confronti del dollaro, e su Bitcoin come possibile alternativa.
Bitcoin e l’oro
Ovviamente Bitcoin è molto diverso dall’oro fisico, sia perchè non ha alcuna dimensione fisica, sia soprattutto perchè l’oro è primariamente una vera e propria merce che viene prodotta ed acquistata in quanto tale sui mercati fisici, mentre Bitcoin è un asset esclusivamente finanziario.
Tuttavia anche l’oro presente sui mercati finanziari in realtà è un asset prettamente finanziario, perché esiste soprattutto sotto forma di derivati, come gli ETF. Da gennaio di quest’anno sulle borse USA ci sono anche ETF collateralizzati al 100% in BTC, e questi da un punto di vista finanziario possono essere confrontati con gli ETF collateralizzati in oro.
Pertanto sui mercati fisici al dettaglio Bitcoin non ha nulla a che fare con l’oro, tanto che semplicemente non esiste come merce, e a dire il vero non viene nemmeno utilizzato ampiamente come mezzo di pagamento.
Sui mercati finanziari invece, dove l’oro non è presente in forma fisica ma sotto forma di derivati finanziari, le somiglianze ci sono.
Le differenze
Oltre a queste però vi è perlomeno un’altra differenza molto importanti a livello finanziario.
L’oro infatti è considerato l’asset finanziario risk-off per eccellenza, tanto che fin da quando è presente sui mercati finanziari non ha mai perso molto valore.
Il primo ETF sull’oro è arrivato in borsa nel 2003. All’epoca il prezzo dell’oro era di circa 400$ all’oncia, e da allora non è mai più sceso sotto quella soglia.
Anzi, con l’arrivo degli ETF è salito fin oltre i 1.900$ nel 2011, per poi ritracciare nel 2015 a circa 1.000$.
Come si intuisce, sono movimenti di prezzo molto lenti, e soprattutto con rischi molto limitati, se si evita di acquistarlo quando è vicino ai massimi.
Inoltre a partire dal 2019 è tornato a salire, portandosi a 2.000$ durante la crisi del 2020, e superando anche i 2.100$ a partire da marzo di quest’anno. Il record massimo storico è stato toccato ad ottobre a quasi 2.800$, mentre ora sembra essersi stabilizzato attorno ai 2.600$.
La volatilità di Bitcoin
Bitcoin invece ha una volatilità molto più elevata.
Di fatto Bitcoin va considerato a tutti gli effetti un asset risk-on, a differenza dell’oro, anche se fino ad ora sul lungo periodo il trend è ancora crescente, a 15 anni dalla sua nascita.
Bitcoin esordì sui mercati finanziari nel 2010, ed il suo prezzo superò 1$ già nell’anno successivo.
I 10$ furono superati l’anno seguente (2012), e nel 2013 ci fu la prima grande bolla speculativa che lo portò prima sopra i 100$ e poi anche sopra i 1.000$.
Quella bolla però fu seguita dal peggior bear-market di sempre per il prezzo di Bitcoin, tornato a 170$ ad inizio 2015.
Nel 2017 però si gonfiò ci fu un’altra bolla speculativa, che prima lo riportò sopra i 1.000$ per poi consentirgli di sfondare anche il muro dei 10.000$ e spingersi addirittura a quasi 20.000$.
Ovviamente anche quella bolla scoppiò, e durante il bear-market del 2018 scese fin sotto i 3.500$.
L’ultima grande bolla speculativa fu quella del 2021, che si chiuse vicino ai 70.000$, con conseguente scoppio e ritorno sotto i 16.000$ nel 2022.
In genere nell’anno delle elezioni presidenziali USA avviene l’halving di Bitcoin, che dimezza il ritmo di creazione di nuovi BTC, e dopo le elezioni si gonfia una bolla speculativa. Sembra essere proprio ciò che sta accadendo anche in questo momento, ed in passato tale bolla si è gonfiata per circa 12 mesi, per poi dar vita, scoppiando, ad un bear-market più o meno della medesima durata.
Da notare però che, nonostante questa elevata volatilità, i minimi dei successivi bear-market sono sempre stati crescenti, e di molto.
L’effetto di Powell su Bitcoin
Stavolta sembra proprio che le parole di Powell abbiano avuto un effetto positivo su Bitcoin.
Va però detto che ieri sera è uscita un’altra notizia positiva per BTC, anche se a dire il vero queste due notizie erano riuscite solamente a far tornare il prezzo sopra quei 99.000$ che erano stati raggiunti un paio di settimane fa.
Nelle ore seguenti però il prezzo è schizzato ben oltre i 100.000$, facendo registrare i nuovi massimi storici assoluti.
Lo spike che ha portato a rompere di slancio il muro dei 100.000$ è avvenuto dopo che le borse USA avevano chiuso, e poco dopo la riapertura delle borse cinesi.
È pertanto probabile che le due notizie positive di ieri, provenienti entrambe dagli USA, abbiano innescato solamente la risalita a 99.000$ sui mercati americani, mentre il resto lo hanno fatto i mercati asiatici.
Però che oggi, giovedì 5 dicembre 2024, ci fosse la possibilità di una svolta per l’andamento del prezzo di Bitcoin era nell’aria, tanto che alcuni analisti lo avevano ampiamente previsto.