Nokia pare si stia preparando per entrare nel settore crypto.
La nota società finlandese produttrice di telefoni cellulari avrebbe infatti presentato richiesta in Cina per l’ottenimento di un brevetto legato agli asset digitali.
Summary
Il brevetto crypto di Nokia
La richiesta CN119155674A è stata presentata al CNIPA (China National Intellectual Property Administration), l’ufficio brevetti ufficiale del Paese asiatico, da Nokia Technologies.
Il testo della richiesta cita esplicitamente gli asset digitali, richiedendo il brevetto per un dispositivo in grado di crittografare asset digitali.
Non sono noti i dettagli né della tecnologia utilizzata, né del dispositivo citato nella richiesta di brevetto.
A dire il vero tale richiesta non risulta essere molto chiara, ma in assenza di dettagli pubblici è impossibile capire con precisione di cosa si tratta.
Quello che però è certo è che si tratta di una tecnologia sviluppata appositamente per il settore crypto, in cui la società per ora non è ancora protagonista.
La storia di Nokia fino ad oggi
Nokia è una società quotata in borsa fondata addirittura nel 1865 in Finlandia.
Inizialmente si occupava di produrre cellulosa, sfruttando l’abbondanza di legname disponibile in quei luoghi.
In seguito fu acquistata dalla principale società che produceva gomma in Finlandia, e dal 1922 iniziò ad occuparsi di telecomunicazioni entrando in una holding con la principale industria nazionale di cavi telefonici.
Il suo ingresso nel mondo dell’elettronica avvenne nel 1963, con la radio.
Grazie ad un accordo con l’Unione Sovietica, divenne un grosso produttore di molti beni, tra cui centralini telefonici automatici, radio mobili, condensatori, prodotti chimici, maschere antigas ed equipaggiamento militare.
La svolta ci fu nel 1977, quando il nuovo presidente Kari Kairamo decise di puntare di più sui mercati occidentali, puntando invece su televisori e personal computer.
In seguito a quella svolta, nel 1984 la società creò il suo primo telefono portatile, Mobira Talkman.
Infatti nel 1981 aveva lanciato, dopo l’acquisto di una società di telefonia mobile, la prima rete cellulare internazionale al mondo, Nordic Mobile Telephone (NMT).
Il boom di Nokia
All’epoca il valore della società era stato stimato a 2,7 miliardi di dollari, ma nel corso degli anni successivi sarebbe esploso.
Da un lato si trattava di un vero e proprio colosso industriale che produceva moltissimi beni, tra cui soprattutto televisori, dall’altro fu una delle principali protagonisti del boom della telefonia cellulare.
Si tratta pertanto di una società da sempre abituata sia ad innovare che a cambiare, ma nonostante ciò non è riuscita a cavalcare l’onda degli smartphone.
Negli anni ’90 del secolo scorso si concentrò proprio sulle telecomunicazioni, ed in particolare sulla telefonia mobile, arrivando a produrre probabilmente i più celebri telefoni cellulari dell’epoca pre-smartphone
A dire il vero Nokia si mise anche a produrre smartphone, che produce ancor ora, ma in questo specifico settore fu travolta dalla concorrenza, prima americana e poi asiatica.
Nokia in Borsa
Nokia Corporation è presente sulla borsa finlandese fin dall’anno 2000.
Sbarcò in borsa in piena bolla delle dot-com, ed infatti già nel 2001 il prezzo delle sue azioni era crollato del 70%. Quel crollo in realtà terminò solamente nel 2004, dopo una perdita superiore all’80%.
Nel 2007 sembrava che si stesse riprendendo, ma la crisi del 2008, e soprattutto l’arrivo sui mercati degli smartphone (iPhone è proprio del 2007), portò ad un nuovo crollo.
Il punto più basso è stato toccato nel 2012, quando la perdita cumulata dall’esordio era arrivata a superare il 97%.
Da allora l’andamento in borsa del titolo Nokia è completamente cambiato, perchè non ha fatto altro che oscillare tra il minimo del 2012 ed il minimo del 2009, toccato alla fine della crisi finanziaria del 2008.
Il minimo del 2012 è stato di 1,3€ mentre il picco massimo da allora sono stati i 7,8€ del 2015. Il prezzo iniziale del 2000 era di 59€, mentre il massimo storico fu toccato proprio nel 2000 a 65€.
Dopo il crollo del mercato finanziario di marzo 2020, dovuto all’inizio della pandemia, il prezzo ha oscillato tra i 2,8€ ed i 5,6€, ma senza una chiara direzione verso l’alto o verso il basso.
Nel corso del 2024 ad esempio è sì salito quasi costantemente, ma senza superare mai i 4,6€.
Nokia e il settore crypto
Tutto ciò porta a due conclusioni.
La prima è che Nokia sembra essere storicamente una società assolutamente capace di reinventarsi e di entrare da protagonista in settori nuovi.
La seconda è che molto probabilmente ha bisogno di un rilancio.
A dire il verò è dal 2021 che tenta di entrare nel settore crypto, ma i suoi primi sforzi non si sono concentrati sugli asset digitali, ma sulla tecnologia blockchain. Tale tecnologia ad oggi ha dato risultati interessanti solo nel settore degli asset digitali, e questo ha di fatto impedito a Nokia di poterla sfruttare.
L’anno scorso avevano anche tentato la strada del metaverso, ma come si sa per ora quella strada non ha dato risultati interessanti praticamente a nessuno.
La vera svolta in questo settore per Nokia potrebbe arrivare proprio dall’abbraccio agli asset digitali, ovvero a criptovalute e token, dato che invece in questo specifico campo di successi negli ultimi anni ce ne sono stati parecchi, come suggerisce ad esempio lo smartphone di Solana.
Alla luce di ciò sembra si possa affermare che Nokia potrebbe sdoganare definitivamente il settore crypto, sui cui gravano ancora molti dubbi, soprattutto se riuscisse a sfruttarlo per risollevarsi.