HomeBlockchainRegolamentazioneCrypto.com delisterà USDT nella UE: le implicazioni per Tether

Crypto.com delisterà USDT nella UE: le implicazioni per Tether

Ieri, Crypto.com ha inviato una comunicazione ufficiale a tutti i suoi utenti residenti in Paesi UE con la quale annuncia il delisting di USDT ed altri token. 

La decisione è legata alla nuova normativa crypto europea, il MiCA, ed al fatto che l’emittente di USDT, Tether, non è riconosciuta dalla UE come emittente di e-money. 

La comunicazione di Crypto.com sul delisting di USDT in Europa

L’exchange afferma che a partire da dopodomani, venerdì 31 gennaio 2025, alcuni servizi sulla piattaforma saranno interrotti per i residenti nella UE.

Non dice di preciso quali servizi, tranne lo staking di ETH e SOL, ma quali sono i token i cui servizi saranno interrotti. 

Tali token sono: USDT, DAI, PYUSD (PayPal USD), PAX (Pax Dollar), PAXG (Pax Gold), WBTC (Wrapped Bitcoin), LCRO (Liquid CRO) e XSGD. 

La comunicazione, però, fa esplicito riferimento agli acquisti di questi token, senza dire nulla però della vendita o del prelievo. 

La nuova regolamentazione UE

Il MiCA ufficialmente è entrato in vigore l’anno scorso. Tuttavia c’è ancora un certo periodo di tempo per allinearsi. 

Una recente comunicazione ufficiale dell’ESMA (European Securities and Markets Authority) sostiene per l’appunto che i servizi legati ai token non autorizzati saranno sospesi nella UE proprio a partire dal 31 gennaio, mentre dovrebbe esserci tempo fino al 31 marzo per venderli o prelevarli. 

Una precedente comunicazione ufficiale dell’ESMA sosteneva addirittura che ci fosse tempo fino a luglio 2026. 

Pertanto non c’è ancora chiarezza a riguardo. Quello che si sa è che Crypto.com ha deciso di seguire le indicazioni riportate sull’ultima comunicazione dell’ESMA. 

La conseguenza è che a partire dal 31 gennaio 2025 sull’exchange Crypto.com non sarà più possibile acquistare token come USDT, e probabilmente non sarà nemmeno possibili scambiarli con altre criptovalute. Dovrebbe invece rimanere possibile venderli, ad esempio in dollari, o in euro, o in altre stablecoin autorizzate, e prelevarli. 

USDT (Tether)

Il punto chiave, come riportato nell’ultima comunicazione dell’ESMA, è che la nuova normativa crypto europea vieta agli exchange centralizzati di fornire servizi che coinvolgano gli asset-referenced token (ART) e gli e-money money token (EMT) non compliant. 

Gli ART sono token collateralizzati in altri asset, come PAXG e DAI, mentre gli EMT sono le stablecoin collateralizzate e convertibili in valute fiat, come USDT. 

Il fatto è che per rientrare nella categoria degli EMT compliant con il MiCA occorre che l’emittente del token sia riconosciuto dalla UE come emittente autorizzato di moneta elettronica (e-money). Tether, che emette USDT, non lo è, pertanto USDT nella UE non può essere considerato un EMT compliant. 

Lo stesso discorso vale anche per gli ART, e dato che DAI è emesso e gestito da smart contract decentralizzati, non esiste un singolo soggetto emittente o gestore che possa chiedere ed ottenere il riconoscimento della UE. 

Tutto ciò spiega perché ai residenti dell’Unione Europea non è più concesso l’utilizzo di stablecoin come USDT o DAI sugli exchange crypto centralizzati. Rimangono invece utilizzabili sui wallet non-custodial e sui DEX (gli exchange decentralizzati). 

Cosa fare con il delisting di USDT su Crypto.com

Innanzitutto va detto che per ora Crypto.com è l’unico exchange che si sappia aver comunicato la sospensione dei servizi riguardanti USDT nella UE. Tuttavia nei mesi scorsi anche altri exchange avevano sospeso alcuni servizi. 

Inoltre, per poter vendere o prelevare USDT, DAI e gli altri token non autorizzati nella UE ci dovrebbe comunque essere tempo fino al 31 marzo. 

Infine, tali limitazioni riguardano solamente gli exchange centralizzati, e probabilmente nemmeno tutti, dato che ve ne sono alcuni che operano all’estero e non rispettano le norme della UE. 

Gli utenti europei potranno continuare ad utilizzare USDT, DAI e gli altri token non-compliant con il MiCA sui loro wallet non-custodial, che sono anonimi e non richiedono la verifica della residenza, e sugli exchange decentralizzati che da questo punto di vista funzionano esattamente come i wallet non-custodial. 

Chi volesse continuare ad utilizzare stablecoin sugli exchange centralizzati nella UE può convertire tutte le proprie stablecoin in token compliant, come USDC, oppure aspettare e sperare che USDT prima o poi diventi compliant. 

Tether si adatterà alla regolamentazione MiCA?

Il problema è che la società Tether non pare avere alcuna intenzione di diventare compliant con il MiCA

La società infatti ritiene pericoloso effettuare tutte le procedure necessarie per poter essere riconosciuta dalla UE come emittente di moneta elettronica, perché tra le altre cose ciò comporterebbe la necessità di spostare il collaterale dai bond statunitensi a cash detenuto su banche europee.

Come ha dimostrato proprio il caso di USDC a marzo 2023, il collaterale (USD) detenuto presso le banche comporta un certo livello di rischio, perché se la banca in cui è custodito chiude o fallisce l’emittente della stablecoin perde l’accesso al collaterale, creando di fatto un buco. 

La stessa Tether ebbe un problema per certi versi simile, quando nel 2018 alcuni suoi fondi vennero congelati per l’implicazione della banca su cui teneva parte del collaterale in un’inchiesta giudiziaria. 

Con i bond statunitensi i rischi da questo punto di vista sono inferiori, pertanto Tether ha deciso di non voler convertire in cash le proprie partecipazioni in bond USA, anche perchè grazie a queste ottiene un ottimo guadagno. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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