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Il fondo sovrano di Trump comprerà Bitcoin?

Ieri, Trump ha dato il via alla procedura che dovrebbe portare alla creazione di un fondo sovrano USA, che potrebbe acquistare Bitcoin. 

Il fondo sovrano di Trump: possibile acquisto di Bitcoin

Per ora Donald Trump si è limitato a firmare un ordine esecutivo che prevede la creazione di un fondo sovrano negli USA. 

Un fondo sovrano è uno strumento di investimento pubblico posseduto da uno Stato. 

Solitamente i fondi sovrani vengono creati per gestire le eccedenze di bilancio, le riserve valutarie o i proventi derivanti dalla vendita di risorse naturali, con l’obiettivo di generare rendimenti a lungo termine per il Paese.

Una volta creati, investono in una varietà di asset, come azioni, obbligazioni, immobili o materie prime, con l’obiettivo di massimizzare i rendimenti nel rispetto dei loro mandati. La loro gestione solitamente è affidata a team di esperti. 

Ormai i fondi sovrani sono diventati attori importanti nel panorama finanziario globale, con un patrimonio complessivo di molte migliaia di miliardi di dollari, tanto che a volte le loro decisioni di investimento possono persino avere impatti significativi sui mercati finanziari e sull’economia globale.

Bitcoin verrà incluso nel fondo sovrano di Trump?

Sebbene il fondo sovrano degli USA di fatto non sia ancora stato nemmeno istituito, già ci si domanda in cosa investirà, ed in particolare se investirà anche in Bitcoin

Il fatto è che Trump ha promesso in campagna elettorale di istituire una riserva strategica in BTC per gli USA, ed un fondo sovrano potrebbe essere uno strumento ideale per farlo. 

Ad oggi infatti vi sono già fondi sovrani che investono in Bitcoin, sebbene spesso solo indirettamente. Sicuramente c’è El Salvador che sta comprando ed accumulando direttamente BTC, ma anche i fondi sovrani di Norvegia e Bhutan sono esposti, anche se nel caso del fondo norvegese l’investimento è stato in azioni MicroStrategy, mentre nel caso del Paese asiatico i BTC sono stati accumulati con il mining. 

Pertanto non è per nulla assurdo immaginare che, una volta creato, il fondo sovrano statunitense possa decidere di acquistare Bitcoin. 

Gli obiettivi

In genere gli obiettivi di un fondo sovrano sono la stabilizzazione dei ricavi, il risparmio per le generazioni future, e gli investimenti strategici. 

Con stabilizzazione dei ricavi si intende l’utilizzo dei fondi sovrani per compensare le fluttuazioni dei prezzi di materie prime esportate in grande misura da alcuni Stati, come ad esempio petrolio, per garantire una maggiore stabilità economica per il Paese che li controlla.

Invece con risparmio per le generazioni future si intende l’obiettivo di accumulare ricchezza nel portafoglio dei fondi sovrani per le future generazioni, ad esempio per finanziare il sistema pensionistico o progetti di sviluppo a lungo termine.

Nel caso di Bitcoin negli USA invece si tratterebbe di un investimento strategico, anche se solitamente questi per i fondi sovrani sono gli investimenti in settori chiave per l’economia del Paese, come l’energia, le infrastrutture o la tecnologia.

Trump di fatto non ha svelato quale sia il reale obiettivo di istituire una riserva strategica in BTC negli USA, ed alla luce della descrizione appena riportata degli obiettivi di un fondo sovrano, alla fine potrebbe anche optare per uno strumento differente per creare la riserva in Bitcoin. 

Non è pertanto nemmeno da escludere l’ipotesi che il fondo sovrano degli USA alla fine possa non investire in Bitcoin, lasciando la riserva strategica in BTC a qualche altro soggetto. Va però aggiunto che la banca centrale ha già detto di non essere fatta per questo tipo di iniziative, quindi ad oggi il fondo sovrano sembra l’ipotesi principale. 

I dubbi sulla fattibilità

Il primo dubbio riguardo l’ipotesi che sia un fondo sovrano a creare e gestire la riserva strategica in BTC degli USA viene dal fatto che questi fondi spesso operano con diversi livelli di trasparenza e governance. 

Infatti se alcuni sono soggetti a maggiori controlli e rendicontazione, altri lo sono di meno, e c’è il dubbio che quello di Trump possa non essere tra i più trasparenti. 

Inoltre in generale l’utilizzo dei fondi sovrani per investimenti strategici può dare anche adito a controversie politiche ed economiche, come ad esempio il rischio di interferenze governative nel mercato libero. 

Ma nel caso specifico degli USA i dubbi principali sono altri. 

Il primo è il possibile coinvolgimento diretto del governo nell’economia, tanto che qualcuno ipotizza che se una misura simile fosse stata intrapresa da un presidente democratico molto probabilmente i repubblicani lo avrebbero accusato di essere socialista. Invece i repubblicani sembrano essere d’accordo con una misura simile introdotta da loro presidente Trump.

L’altra accusa è che un fondo sovrano potrebbe essere utilizzato dal governo per premiare gli alleati politici, oppure per fare pressioni sugli avversari, oltre che concentrare ancora di più il potere su una ristretta élite. 

Se poi il fondo dovesse avere una supervisione minima, si presterebbe facilmente a fenomeni di corruzione, e consentirebbe facilmente di creare un sistema oligarchico in cui gli interessi del governo e delle grandi aziende siano strettamente intrecciati.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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