Il CEO di VanEck, Jan van Eck, sostiene che per questi primi mesi del 2024, il 90% degli afflussi di capitale degli ETF su Bitcoin spot derivano ancora dagli investitori retail. Questo significa che gli investitori istituzionali non sono ancora entrati nel mercato.
Summary
VanEck: gli ETF su Bitcoin hanno attirato principalmente gli investitori retail
VanEck, società di gestione degli investimenti, sostiene che in questi primi mesi dal lancio degli ETF su Bitcoin spot, siano ancora gli investitori retail a guidare il successo e il maggior afflusso di capitale.
A descrivere la situazione è il CEO di VanEck, Jan van Eck, che per l’appunto afferma che le banche tradizionali e gli investitori istituzionali devono ancora entrare nel mondo degli Exchange-Traded Fund di BTC.
Ecco come Eck ha commentato:
“Sono rimasto sorpreso, ma non credo che si tratti ancora di investitori tradizionali. Penso ancora che il 90% dei flussi sia di tipo retail. Ci sono state alcune balene del Bitcoin e altre istituzioni che hanno trasferito alcuni asset, ma erano già esposte al Bitcoin”
Dopo il celebre 10 gennaio 2024, giorno in cui è avvenuta l’approvazione ufficiale e il lancio delle 11 domande di ETF su Bitcoin spot negli USA, in pochi giorni sono stati registrati afflussi di capitale da miliardi di dollari.
Eppure Eck sostiene che fino ad oggi, il 90% di questi afflussi di capitali siano ancora per mano degli investitori retail.
Non solo, Eck ha aggiunto che ad oggi nessuna banca statunitense ha ufficialmente approvato o permesso ai propri consulenti finanziari di raccomandare il Bitcoin.
VanEck: il successo degli ETF su Bitcoin spot è ancora guidato dagli investitori retail
Il fatto che al momento siano ancora gli investitori retail a guidare il successo degli ETF su Bitcoin spot, potrebbe rappresentare un inizio di espansione ed evoluzione per il settore.
E infatti, il CEO di VanEck ha già affermato che a partire dal mese prossimo ci potrebbero essere novità. Il settore di ETF su Bitcoin potrebbe finalmente cominciare ad accogliere alcuni importanti investimenti istituzionali da parte di banche e aziende tradizionali.
Ad ogni modo, alla domanda per cui gli investitori dovrebbero scegliere gli ETF su Bitcoin invece che acquistare BTC direttamente, Eck ha risposto come segue:
“Comodità, sicurezza e convenienza. Su molte piattaforme di scambio centralizzate, come Coinbase, gli spread sono del 2%. Noi abbiamo spread a una cifra per gli ETF e nessuna commissione o commissioni basse. È più facile fare un biglietto d’acquisto che qualsiasi altra cosa”
Dunque la scelta di investire in Exchange-Traded Fund su BTC risiede principalmente nella convenienza.
A tal proposito, proprio il mese scorso, VanEck aveva annunciato di rimuovere tutte le commissioni di trading per i suoi ETF Bitcoin spot fino al 31 marzo 2025.
Una mossa che mira ad attrarre nuovi investitori, eliminando le barriere all’ingresso e offrendo l’opportunità di investimento senza commissioni nella principale crypto al mondo.
La previsione sui layer-2 di Ethereum: 1.000 miliardi di dollari entro il 2030
Di recente, VanEck ha pubblicato la propria visione riguardo il futuro a medio termine dei layer-2 di Ethereum, tema molto discusso per la crypto-community devota al DeFi.
La società di gestione di investimenti prevede un futuro roseo, con una valutazione dei layer-2 di Ethereum che potrebbe raggiungere i 1.000 miliardi di dollari entro il 2030.
Nello stesso tempo, VanEck non esclude che potrebbe avvenire in questo tempo un fallimento parallelo di molte soluzioni che non riusciranno ad emergere nel mezzo di una competizione spietata.
