Chi segue il mondo Bitcoin sa cosa sia il Lightning Network. Per dare una spiegazione non tecnica, si tratta di un nuovo protocollo per il bitcoin, nato per superare i problemi di scalabilità (e quindi di lentezza) delle transazioni.
Ma anche, e soprattutto, per permettere transazioni a costi stabili e contenuti. Infatti, uno dei problemi degli scorsi mesi è stata l’estrema fluttuazione dei tempi e dei costi dei trasferimenti della criptovaluta.
Per dare un esempio, ecco un grafico che mostra l’andamento dei costi di transazione negli ultimi sei mesi:
Come vediamo, si è passati da pochi dollari ad un picco di oltre 50 dollari, per poi tornare a transazioni poco costose con un calo delle quotazioni della criptovaluta e un’esplosione dell’hashing power.
Oggettivamente, nessun sistema di pagamento potrebbe svilupparsi in termini di diffusione con dei costi così fluttuanti.
Lightning Network era stato concepito proprio per venire incontro a queste necessità. Senza voler entrare in profondità nella descrizione tecnica, LN crea dei canali stabili per le transazioni tramite un intermediario che percepisce una commissione più contenuta rispetto a quella dei miner, i quali, però, non vengono esclusi dal sistema. Infatti, la prima transazione di creazione del canale avviene sulla normale blockchain bitcoin.
Quella di Lighting Network è una soluzione creata per avere delle transazioni costanti nel tempo come, ad esempio, quelle verso un punto vendita online o una carta di credito: si crea il canale con costi transazionali minimi, si definiscono le commissioni e queste restano fisse nel tempo nonostante i costi che vengono applicati dalla blockchain.
Finora questa innovazione era applicata solo in modo sperimentale, con versioni “Alfa” non sicure nelle quali era possibile, anche se solo teoricamente, perdere i propri fondi.
Il 15 marzo Elizabeth Stark , CEO di Lightning Labs, una delle società che sta sviluppando il protocollo LN, ha annunciato di aver realizzato la prima piattaforma stabile (il mainnet beta) per l’utilizzo di questo protocollo che, quindi, può iniziare ad avere una diffusione che va ben oltre lo sperimentale.
Per chi volesse analizzare la loro realizzazione dal punto di vista tecnico può trovarla nel loro repository github.
L’annuncio è stato dato via Twitter insieme alla notizia di un seed funding round, cioè di una raccolta fondi di 2,5 milioni a cui hanno partecipato personaggi del calibro di Chalie Lee (Litecoin) Ben Davenport (BitGo) Jack Dorsey (Twitter) e Vlad Tenev (Robinhood).
Visti i nomi dei finanziatori non dovremmo aspettare molto per vedere le prime applicazioni di pagamento veloci di bitcoin realizzate attraverso Lightning Network.