Alzi la mano chi ha sentito parlare di Bitcoin Gold.
Alzi anche l’altra mano chi ricorda di Bitcoin Diamond. A pochi mesi dalla nascita sono cadute nel dimenticatoio, anche per molti esperti.
Non solo i fork in generale hanno perso il loro fascino per ottenere token gratis, ma anche perché il valore di quelli relativi a bitcoin ormai rasentano percentuali fallimentari.
I numeri non lasciano scampo. Dal primo gennaio, Bitcoin Gold (BTG) perde oltre il 90%, che diventa il 95% dai massimi raggiunti a metà gennaio in area $343.
Livelli talmente distanti dai livelli attuali (circa $20) che per tornare ai top dovrebbero volare di oltre il 1170%.
Bitcoin Diamond (BCD) perde il 97% dai massimi di fine novembre, pochi giorni dopo aver visto la luce. Ribasso che limita i danni a -91% da inizio 2018.
Se il 2017 verrà ricordato come l’anno dei temuti fork, con molta probabilità il 2018 sarà ricordato per aver seppellito progetti nati per “attaccare” o superare la genesi della blockchain di bitcoin. Tutti progetti defunti ancor prima di soffiare sulla prima candelina.
Unico a tenere alta la bandiera dei fork rimane il Bitcoin Cash.
In realtà ha subito un ribasso del -85% dai massimi assoluti di fine 2017, in area $4300. Tuttavia oggi il Bitcoin Cash (BCH) riesce a tenersi aggrappato alla soglia dei 600 dollari, rimanendo in quarta posizione per capitalizzazione.
Summary
Bitcoin (BTC)
Primi segnali di vita per il bitcoin (BTC) che tenta di alzare la testa oltre i 7000 dollari. Livello che sembra risvegliare gli orsi che respingono i prezzi in area 6900. Ora la battaglia è tra i livelli indicati questa mattina ($6700-6800) e le resistenze dei 7000 prima e 7200 poi.
Ethereum (ETH)
Si torna ad attaccare per la quarta volta in dieci giorni la resistenza dei 420 dollari.
Scambi volumetrici ben lontani dalla media registrata in tempi migliori (dic’17-genn’18). Meglio non crearsi illusioni prima di rivedere (almeno) un ritorno in area $450-480.