Nel corso del 2018 tutti i giganti del web e dei social, a partire da Google, per passare a Facebook, Twitter, Snapchat, Mailchimp e Linkedin, hanno bandito le pubblicità relative a criptovalute, ICO, exchange e wallet. Insomma, il mondo delle valute virtuali nel suo complesso è diventato off limits come quello del porno e affini.
Però, questo blocco potrebbe essere solo momentaneo, parola di Eric Ly, co-fondatore di Linkedin e suo CTO per molto tempo, oltre che con esperienze simili in Next, IBM e General Magic.
In una recente intervista ha infatti spiegato come il ban non sia altro che un comportamento difensivo delle società pubblicitarie nei confronti della SEC e della altre autorità finanziarie: il timore è quello di venire coinvolte in eventuali indagini riguardanti le valute virtuali, soprattutto ora che queste iniziative sono sottoposte a una vera e propria tempesta di ingiunzioni e sub-poena.
Per poter riaprire questo canale promozionale sarebbe necessaria una riedizione del Digital Millennium Copyright Act, che separa le responsabilità sui contenuti da quelle della piattaforma, ampliandone il campo d’azione alla comunicazione pubblicitaria online.
Secondo Eric Ly, la decisione di Linkedin non sarebbe definitiva, come anche quella delle altre piattaforme social. Quindi, non sarebbe una sorpresa se la società tornasse sui propri passi aprendo nuovamente le proprie inserzioni alle criptovalute.
Attualmente Eric lavora nell’ambiente delle ICO e sta per lanciare una piattaforma reputazionale su blockchain chiamata Hub.
Il suo obiettivo è quello di registrare su base quotidiana le interazioni dell’individuo in modo da poter valutare, e facilmente condividere, l’affidabilità dello stesso, sostituendo i sistemi di auditing centralizzati.
Nel suo progetto il token non servirebbe a comprare o vendere affidabilità, ma sarebbe lo strumento per la sua costruzione e per il trasferimento dei dati.