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Chicchi di caffè sulla blockchain

Fra le criptovalute ADA Cardano si contraddistingue per l’approccio particolarmente scientifico alla soluzione dei problemi di implementazione della blockchain.

Ora il suo leader Charles Hoskinson ha annunciato un accordo, cioè un MUO, Memorandum of Understanding molto importante di collaborazione fra Cardano e il governo etiope, nella persona del ministro alla scienza, per la preparazione di 100 tecnici programmatori locali che si occuperanno di blockchain.

Chicchi di caffè sulla blockchain

L’obiettivo è quello di creare una specifica competenza di esperti etiopi in grado di implementare la tecnologia,  soprattutto in relazione al principale prodotto del paese, cioè il caffè.

Il caffè costituisce il 22% dell’export totale del paese, per un totale di 886 milioni di dollari, ma di questo importante flusso finanziario ben poco arriva nelle tasche dei piccoli agricoltori dell’altipiano.

La maggior parte viene accaparrata nei vari passaggi di intermediazione nei quali, fra l’altro, la particolare qualità etiope viene mescolata e dispersa.

L’utilizzo della blockchain, nelle intenzioni del ministro delle attività scientifiche, Getahun Mekuria Kuma, permetterà di tracciare il prodotto al fine di salvaguardarne la qualità, ma anche di seguirne le fasi del processo produttivo per controllare l’utilizzo di pesticidi e di fertilizzanti chimici.

Quello realizzato dal Ada-Cardano non è però il solo progetto nel settore agricolo a favore dei paesi del terzo mondo implementato dalla blockchain.

Un altro progetto nello stesso settore è TE-Food, un  progetto di controllo della filiera alimentare studiato per poter seguire completamente la filiera sia con FID, sia con codici, per mettere a disposizione di ogni agente, dai fornitori agli intermediari, fino agli utenti finali, tutte le informazioni sui prodotti agricoli, dal luogo d’origine ai tempi trascorsi prima della consegna.

Se il progetto di Cardano in Etiopia è agli inizi, quello di TE-Food è ormai ampiamente applicato con clienti  del calibro di Auchan , Aeon, e Big C.

Il cibo nella blockchain non ha segreti.

A proposito di caffè, in Etiopia rappresenta un pianta autoctona, dove cresce allo stato selvatico producendo delle bacche rosse che contengono il famoso chicco.

Circa duemila anni fa i nomadi locali iniziarono a tostarlo e a bollirlo, ottenendo la prima versione dell’attuale pregiata bevanda, successivamente perfezionata dagli arabi e dagli italiani.

Ora è arrivata la blockchain.

Fabio Lugano
Fabio Lugano
Laureato con lode all'Università Commerciale Bocconi, Fabio è consulente aziendale e degli azionisti danneggiati delle Banche Venete. E' anche autore di Scenari Economici, e conferenziere ed analista di criptovalute dal 2016.
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