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Tra le prime 100 coin elencate su Coinmarketcap nessuna riesce a salire sopra la parità.
Per rendere ancora più chiara la situazione, solamente sette riescono a limitare i danni con ribassi sotto il 10%.
Per tutte le altre, ci sono ribassi a doppia cifra.
Tra le più conosciute, quelle a perdere maggior terreno sono Zilliqa (ZIL) alla 36a posizione con -28%, Augur (REP) e Icon (ICX) scendono entrambe del 27% dai livelli di ieri, Vechain (VET) e 0x (ZRX), alla 20a e 21a posizione, crollano del 25%, così come per Iota (MIOTA) che continua ad aggiornare i minimi dell’anno arrivando a toccare i 41 centesimi di dollaro, il livello più basso dall’inizio di novembre.
Nel mar rosso si tuffa anche Ethereum (ETH) che in meno di 48 ore perde il 20% del suo valore rivedendo i 250 dollari, livello che sembrava oramai abbandonato lo scorso settembre.
Per assistere ad una debacle così pronunciata di Ethereum bisogna tornare al 23 maggio dove, in 3 giorni, il prezzo crollò di oltre il 25%, passando da 720 a 539 dollari.
Il ribasso di Ethereum preoccupa tutto il settore.
L’ulteriore crollo spinge i prezzi ad accusare una perdita di oltre l’81% dai massimi assoluti registrati a metà gennaio.
Così come l’ascesa registrata tra dicembre e gennaio, in concomitanza con l’esplosione delle nuove ICO, la causa della disfatta è forse il fallimento o il mancato rispetto della roadmap da parte di molti progetti basati sulla rete di Ethereum che ora si trovano a fare i conti con un valore di mercato che crolla sempre più.
Ad oggi, oltre l’82% delle ICO sono basate su rete Ethereum. Da recenti statistiche si stima che, nel primo semestre dell’anno, oltre il 55% delle ICO sono fallite oppure vicine alla chiusura.
È un momento difficile per un settore che sta mettendo a dura prova anche i nervi degli investitori che erano stati attirati dall’illusione di facili guadagni.
La capitalizzazione totale torna sotto i 200 miliardi di dollari, il punto più basso dal 2 novembre 2017.
Il settore registra un calo del 77% dai top assoluti raggiunti il 7 gennaio ad oltre 830 miliardi di dollari.

Bitcoin (BTC)
Dopo oltre 60 giorni i prezzi provano a rompere nuovamente il muro dei 6000 dollari. Nella notte l’affondo prova a testare nuovamente la soglia dei 5800 dollari, dove tornano gli acquisti e la respinta sopra la tonda soglia tecnica e psicologica.
Annullata la struttura rialzista costruita dopo la metà di luglio, ora è necessario dimostrare la reale tenuta di questi livelli.
Bitcoin, insieme ad un’altra manciata di criptovalute, riesce a difendersi dagli attacchi dell’Orso e non affondare verso nuovi minimi, condizione che consente di continuare a conquistare dominance, arrivata a superare il 54% dell’intera capitalizzazione.

Ethereum (ETH)
La discesa sembra non aver ancora toccato il fondo. Gli elevati volumi confermano il momento delicato che vede Ether sotto attacco dei venditori.
È necessario trovare una base su cui puntare i piedi e tornare a costruire un difficile recupero per rivedere almeno i 500 dollari nei prossimi mesi.
In caso contrario sarà necessario fare i conti con una dura realtà che in pochi mesi riesce a cambiare gli equilibri di un settore in continua evoluzione