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La blockchain in udienza al Senato USA

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Anche il Senato degli Stati Uniti d’America inizia seriamente ad interrogarsi sulla blockchain.

Infatti durante una recente udienza sulle implicazioni che potrebbe avere questa tecnologia sul mercato dell’energia elettrica sono stati discussi alcuni aspetti di blockchain legati a questo settore.

Innanzitutto si è parlato del consumo elettrico dei sistemi basati su proof-of-work (PoW), come Bitcoin.

Sebbene recentemente uno studio del Dipartimento di ingegneria elettrica e informatica dell’Università di Pittsburgh abbia smentito la tesi secondo cui Bitcoin consumi troppa energia elettrica, si è discusso di altre soluzioni, non basate su PoW, per ridurre il consumo delle tecnologie basate su blockchain.

Un’altra discussione è stata incentrata su come blockchain potrebbe rendere più efficiente la rete elettrica, visto che ci sono già alcuni progetti che stanno lavorando su questo aspetto.

In particolare si è dibattuto sulla necessità da parte del paese di aggiornare la propria rete di distribuzione dell’energia elettrica, che ha bisogno di essere rinnovata.

A tal proposito Arvind Narayanan, professore associato di informatica alla Princeton University, ha descritto al Senato come blockchain potrebbe adattarsi al mercato elettrico statunitense, ad esempio con una piattaforma di trading di energia elettrica basata su blockchain e decentralizzata, in modo che i vari operatori di questo mercato non siano costretti ad utilizzarne una controllata da una singola azienda.

Oppure che consenta anche agli stessi consumatori di scambiarsi direttamente elettricità l’uno con l’altro in modo peer-to-peer, ad esempio acquistando o vendendo energia prodotta con pannelli solari installati sui propri tetti.

Secondo il professor Narayanan blockchain può consentire di creare mercati trasparenti, ed unita a intelligenza artificiale (AI), Big Data e Internet delle Cose (IoT) può cambiare drasticamente il modo in cui le risorse sono allocate.

Tuttavia in tal caso coloro che hanno interessi già radicati proverebbero a resistere a questo cambiamento, a causa dei possibili mancati profitti derivanti da mercati più efficienti, e pertanto meno costosi.

In particolare fino ad oggi il modello commerciale basato sul mercato non ha privilegiato fino in fondo i consumatori a causa della difficoltà a poter scegliere le tariffe migliori.

Blockchain e IoT invece possono capovolgere questa dinamica, rendendo molto semplice ed immediato l’accesso alle informazioni sui prezzi e le conseguenti decisioni di acquisto, generando maggiori risparmi per il consumatore, e di conseguenza meno profitti per i venditori.

Con una piattaforma di trading aperta, le decisioni di acquisto potrebbero essere prese da algoritmi basati su Intelligenza Artificiale, in grado di analizzare enormi quantità di dati che nessun uomo sarebbe mai in grado di analizzare.

In questo modo non solo si ridurrebbero i costi, ma si potrebbero anche eliminare molti più sprechi di quanto sia mai stato possibile immaginare.

Uno dei maggiori problemi è la scarsa comprensione della profondità e della portata dei cambiamenti che Blockchain, IoT e AI possono generare in questo, ed in altri settori.

Anzi, queste tecnologie stanno già cambiando la natura stessa dei sistemi in cui operano, e potrebbe essere necessario ancora molto tempo prima che i responsabili delle politiche di sviluppo si accorgano del reale vantaggio competitivo dei cosiddetti “mercati trasparenti” gestiti da piattaforme basate su blockchain.

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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