HomeBlockchainLa blockchain avrebbe potuto evitare la tragedia di Genova

La blockchain avrebbe potuto evitare la tragedia di Genova

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Secondo l’avvocato di economia internazionale Andrea Bianconi, l’Atlantia S.p.A. – la società che detiene le autostrade italiane – ha realizzato nel 2017 un utile di 1,5 miliardi di euro, quindi il denaro non è un problema.

Il problema è che l’incentivo consisteva nel massimizzare i profitti, non nel mantenere l’infrastruttura nel miglior stato possibile.

La token economics potrebbe essere una soluzione

Nel suo articolo, Bianconi propone un sistema basato sulla blockchain che potrebbe essere una soluzione all’attuale sistema di concessioni.

In primo luogo, per attuare il sistema, si dovrebbe porre immediatamente fine all’attuale concessione. Come dice Bianconi “la perdita di 43 vite umane sembra una giusta causa per porre immediatamente fine alla concessione“.

Nel nuovo sistema, i nuovi principali soggetti interessati dovrebbero essere lo Stato, i cittadini che pagano il pedaggio, la manutenzione, la costruzione e gli appaltatori. I flussi finanziari dovrebbe essere invece costituiti dai pedaggi riscossi e dai pagamenti per la costruzione e la manutenzione.

Per garantire la trasparenza è stato dato grande rilievo all’importanza di collocare l’intero sistema su una catena di blocchi accessibile al pubblico.

Il token

I beni dello Stato dovrebbero essere trasferiti in una società veicolo o in una nuova società, e le azioni dovrebbero essere tokenizzate.

Tali azioni conferiscono il diritto ad una quota degli utili (pedaggi meno manutenzione). I costi indiretti non sono inclusi nel calcolo per “evitare di incentivare l’utilizzo di costi indiretti non correlati all’attività d’impresa per ridurre i ricavi e avere un impatto negativo sulla distribuzione dei ricavi“.

Una parte dei token potrebbe essere distribuita tramite airdrop verso persone o cittadini che usano le autostrade, ad esempio quelli che hanno il Telepass.

I contraenti sarebbero pagati per mezzo di smart contract per garantire l’applicabilità dei termini di pagamento e di ricorso in caso di violazione delle garanzie sul lavoro completato.

Una parte sarebbe pagata a rate al raggiungimento degli obiettivi prestabiliti e una parte sarebbe pagata in natura con i token.

Inoltre, lo smart contract garantirebbe che l’appaltatore non possa vendere i token ricevuti per la durata del periodo di garanzia dell’asset.

I contraenti sarebbero inoltre obbligati a sottoscrivere un titolo di Stato fruttifero in percentuale del valore del contratto.

Anche questa obbligazione potrebbe essere tokenizzata e tenuta in garanzia.

Tutti i ricavi sarebbero spesi per la manutenzione, reinvestiti o distribuiti ai titolari dei token.

Dovrebbe inoltre esistere un modello di governance in cui i detentori dei token abbiano almeno “un ruolo sia di vigilanza che di proposta, anche se i rappresentanti dello Stato prendono poi le decisioni finali“.

Linea di fondo

Pur ammettendo di essere “ragionevolmente fiducioso che le questioni giuridiche e tecniche (del sistema proposto) possano essere affrontate in modo efficace“, Bianconi ha riconosciuto che l’attuazione si troverebbe ad affrontare molte sfide complesse, soprattutto politiche.

Adrian Zmudzinski
Adrian Zmudzinski
Adrian è un appassionato di tecnologia e IT, specializzato nell'analisi di token, tecnologia blockchain e crypto. Il suo interesse verso Bitcoin risale al 2009, espandendosi al mondo delle crypto più in generale. Le sue analisi si concentrano per lo più sulle potenzialità tecnologiche alla base dei token.
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