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Ver, McAfee, Pierce: tutti sul palco della Blockchain Cruise

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Continua l’evento Blockchain Cruise con il terzo giorno di eventi e conferenze a tema crypto. Questa è forse la giornata più interessante perché si alterneranno sul palco Roger Ver, Charlie Lee, John McAfee e Brock Pierce, forse gli speaker più attesi di questa crociera. E infatti la sala è molto più gremita di quella di ieri mattina, decimata anche forse dal party di benvenuto della sera precedente.

La mattinata si è aperta alle 9.30 con lo speech del founder dell’exchange Evercoin Miko Matsumura dal titolo “A new foundation: a look at the state of cryptocurrency infrastructure”.

Come aveva già spiegato durante il panel di ieri “Fear and pain of 2018“, Matsumura sostiene che la paura in certi casi può essere positiva, se non arriva a distruggerti e se la sai gestire. Anche il dolore è positivo, se si può imparare da esso: “se non impari dal dolore avrai solo più dolore”.

Sembra un discorso filosofico, ma ovviamente Matsumura fa riferimento al mercato crypto, alla sua volatilità e alla possibilità di essere hackerati: “Se non siete ancora state hackerati, di sicuro lo sarete. Devo avvisarvi.”

Prende quindi la parola Roger Ver con un simpatico speech che esordisce con una sua breve esperienza personale: “Quando leggevo di Bitcoin per la prima volta mi sembrava di rileggere i libri di fantascienza che leggevo da bambino. Ho detto: lo sapevo che sarebbero diventati realtà!”

“Sono la prima persona ad aver creduto in Bitcoin. E sono fortunato ad essere ancora qui. Il motivo per cui ho investito in bitcoin nel 2011, quando valeva ancora $1 è perché bitcoin dà la possibilità di essere economicamente liberi: meno corruzione, felicità, meno conflitti… Questi Paesi, i primi nella lista son Hong Kong, Singapore, Nuova Zelanda e la Svizzera. Paesi come Hong Kong in 50 anni sono cresciuti e si sono sviluppati”, dice Roger mentre mostra le foto dell’urbanistica di Hong Kong, comparata a quella di Havana, che invece è rimasta sempre uguale proprio per la mancanza di libertà economica.

Infine, lo speech si conclude con un paragone tra Bitcoin e Bitcoin Cash a livello di carattereistiche tecniche: “Bitcoin non ha più le caratteristiche con cui era nato nel 2008, Bitcoin Cash sì ed è stato molto triste per me che sono entrato da subito nel mondo crypto e che ho da subito investito in bitcoin”.

Se già non si fossero succedute 2 personalità molto interessanti, la conferenza continua con Charlie Lee con un discorso dal titolo “The Intrinsic Value of cryptocurrencies”.

“Mi concentrerò su bitcoin, ma molte cose si applicano anche a Litecoin,” spiega il founder di LTC.

“Per quanto rispetti Roger Ver e gli altri, c’è solo un Bitcoin: bitcoin è resistente alla censura, le sue transazioni sono immutabili, ha una money supply fissa di 21 milioni e non può essere contraffatto. Ora parliamo della censorship resistance. Chi ha giocato a poker sera? E’ un gioco di fortuna o skill? Secondo me è di skill, non come il black jack. L’online poker era un grande business nel 2011. Un giorno vado sul mio sito di poker online preferito e ho visto che era stato chiuso: Close domain. E’ veramente triste. Il poker è legale, è un gioco di abilità. Perché non posso usare lì i miei soldi? Bitcoin invece non può essere bloccato.”

Fil rouge di questa mattina – e non solo – è il fatto che tutti gli speaker si scaglino contro gli exchange centralizzati in favore di quelli decentralizzati che ritengono siano il vero futuro per l’ambiente crypto e quelli da preferire per combattere i governi e ogni tipo di terza parte e, infatti, Charlie Lee, spiega:

“Gli exchange centralizzati (HitBTC, Binance, Huobi) sono come un buco nero in cui stiamo buttando le nostre chiavi private. Stiamo buttando la nostra libertà: ci sono crash inspiegabili, pump and dump, alte commissione per essere listati, hack stile Mt Gox e  blocchi dell’account. Come dice Benjamin Franklin, tutti i popoli tendono a perdere la propria libertà in favore di un po’ di sicurezza,” ma non deve essere così, spiega Lee e questo si può risolvere grazie, appunto, agli exchange decentralizzati che eseguono tutte le transazioni on-chain.

Dopo Charlie Lee è finalmente il turno di John McAfee, forse il più controverso personaggio di questo ambiente crypto.

“Permission. Cosa vuol dire? In America ho il permesso di bere alcool, di fumare in un posto o in un altro. Roger Ver ne ha parlato prima. Bitcoin è permissionless, non richiede nessun permesso per inviare denaro da una persona all’altra. Questo è il motivo per cui il governo che può controllare il nostro mondo ha paura di bitcoin e di tutte le crypto. Sono un modo per rompere lo status quo del loro controllo su di noi. Ogni bisogno e volontà
è controllata dal governo, invece le crypto ci danno la possibilità di riprenderci la libertà come individui. Con Monero, per esempio, è impossibile vedere cosa fa una persona con i suoi soldi. Se avete transazioni permissionless e anonime, come fanno i governi a prendere le tasse con cui possono sopravvivere? […] Sono terrorizzati, e anche le banche che spariranno entro 5-10 anni”. 

Quello che si nota tra gli speech è la voglia di ribadire il concetto cyberpunk e anarchico da cui nasceva bitcoin dopo la crisi del 2008. Per colpa delle aziende che fanno business e tendono quindi a centralizzare la gestione e la tecnologia, Bitcoin sta prendendo una piega sbagliata.

Altra cosa che sorprende è l’umanità e la disponibilità di queste persone che leggiamo per mezzo di tweet e post sui forum, ma a cui spesso non sappiamo neanche collegare un volto. Anche tra loro, pur sostenendo idee completamente diverse e opposte, sono tutti molto pacati e gentili.

Più tardi un aggiornamento dalla Blockchain Cruise per lo speech di Brock Pierce.

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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