Con gli scambi che rasentano i livelli più bassi dell’ultimo anno ed i prezzi sempre più ingabbiati in un ristretto range di un paio di punti percentuali, si continua a brancolare nel buio con una volatilità bitcoin ai minimi annui.
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Scorrendo la lista su Coinmarketcap, tra le prime 40 coins solamente due riescono ad alzare il capo sopra la parità: Iota (MIOTA) e Zcash (ZEC). Dall’altra parte, gli affondi più profondi vengono segnati da Decred (DCR), Dogecoin (DOGE) e Bytom (BTM) che perdono oltre il 6% dai livelli di ieri pomeriggio.
La capitalizzazione ondeggia poco sopra i 210 miliardi di dollari, con bitcoin che scivola sotto il 53% della quota di mercato. Anche ethereum perde l’appeal tornando sotto il 10% riavvicinandosi a ripple che prova a risollevarsi oltre il 9%.
Il particolare periodo di prolungata noia e scambi che da inizio ottobre ha spinto l’indice di volatilità di bitcoin sotto il 2%, ai livelli più bassi degli ultimi 18 mesi, non sfugge a Bloomberg.
Con un articolo di ieri viene dato risalto alla bassa volatilità presente in queste ultime settimane per i motivi già conosciuti per essere stati evidenziati su queste pagine.
Interessante notare come il mese di ottobre abbia avuto solamente un giorno con oscillazione superiore al 5%. Sinora i mesi più volatili sono stati i primi tre da inizio anno.
In entrambi i mesi di gennaio e febbraio sono stati 9 i giorni con oscillazioni +/- superiori al 5%, mentre a marzo sono stati 7 giorni.
Sia il capo dell’ Atlantic House Fund Management di Londra, Charlie Morris, e il CEO di Plutus, Danial Daychopan, un’app che permette lo scambio di criptovalute, vedono positivamente questo crollo di volatilità bitcoin e non solo. Dopo mesi di ribassi sembra che gli Orsi abbiano la pancia piena. Ora, però, c’è bisogno del ritorno deciso dei Tori.

Bitcoin (BTC)
Dovendo commentare l’attuale situazione tecnica, si può dire che la situazione rimane stabile, il paziente non presenta segnali di miglioramento.
Al tempo stesso ci sono buone possibilità di ripresa.

Ethereum (ETH)
Se per bitcoin la situazione rimane stabile ed invariata, per Ether l’elettrocardiogramma è quasi piatto.
Nelle ultime 24 ore i prezzi hanno oscillato tra un minimo di 203 ed un massimo, assoluti, di 208 dollari. E’ alto il rischio di addormentarsi davanti al monitor.
Meglio impostare allarmi sulla piattaforma e tornare a seguire con prezzi sopra 210, oppure sotto 200 dollari.