Ieri è stato uno dei giorni peggiori dell’anno a causa di un importante ritorno della volatilità che non si vedeva così forte dall’inizio anno. Il crollo del prezzo di Ethereum è stato di alto rilievo, arrivando al valore di $130 che non si vedeva dallo scorso settembre.
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Anche il prezzo di bitcoin ha suscitato emozioni negative con oscillazioni che vanno dal -10% di ieri mattina, poco dopo le 9 del mattino (CET), al +10% segnato nel corso del primo pomeriggio.
Ritorna la volatilità: Ethereum e Bitcoin tra le peggiori performance
Questa volatilità crypto è indice della forte emotività degli operatori e delle forti ricoperture sia a rialzo che a ribasso. Solitamente il giorno dopo questi importanti movimenti di mercato si tirano le somme e infatti stamattina sono arrivate le prime indicazioni di segno verde tra le prime 20 crypto. Purtroppo, però, nel pomeriggio l’unica a rimanere con un segnale positivo è la stable coin MakerDao (DAI) che segna un rialzo del +13%.
Trovare conforto dopo ribassi anche del 30% non è facile, ma questi periodi continuano a richiedere sangue freddo e ad indicare che gli operatori poco esperti dovrebbero rimanere lontani dall’entrata in questo mercato.
Questi periodi, comunque, danno la possibilità ai mercati e agli operatori di trovare un’area bottom da cui poter ripartire con gli acquisti.
Ma il ribasso è ancora in corso e oggi pomeriggio siamo in prevalenza di segni rossi.
Di certo bitcoin è il punto di riferimento da seguire, ma la capitalizzazione di mercato indica che tutto il settore sta passando un periodo di forte sofferenza.
L’unica che dà dei segnali non del tutto negativi è – guardando le chiusure giornaliere – Ripple (XRP) che ieri ha tentato a risalire quota 50 centesimi di dollari e che ora si trova intorno ai 46 centesimi, rimanendo lontana dai minimi della scorsa estate grazie alla salita del settembre scorso quando è triplicata di valore.
Prezzo Ethereum e Ripple a confronto
Ethereum ha subito il crollo dei prezzi, aggiornando i minimi storici del 2018, tornando ai livelli di 130 dollari a settembre 2017. A causa di questo ribasso, ETH ha addirittura perso da ormai una settimana il secondo posto in classifica tra le crypto a maggiore capitalizzazione, lasciando il posto a Ripple.
Si tratta di un ulteriore segnale di debolezza del progetto Ethereum che, invece, ad inizio 2017 aveva visto una performance migliore di quella di bitcoin.
La capitalizzazione totale del mercato crypto scende ai livelli più bassi del 2018. Non supera infatti i 140 miliardi di dollari, perdendo 80 miliardi in poco più di un mese.
Questo dà il polso della situazione del momento di crisi generale del mercato.
Questi segnali, però, non devono influenzare negativamente gli operatori, che, invece, dovrebbero solo cercare di avere pazienza. Quello che potrebbe accadere è una reazione a rialzo anche violenta: i cambiamenti improvvisi di trend, infatti, sono frequenti nel mondo crypto.