Doc.com, la piattaforma online di telemedicina e telepsicologia su blockchain, ha raggiunto un accordo con UNODC, organismo dell’ONU, per lo sviluppo dei servizi sanitari di base in Africa Orientale.
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This is something we have been working for several months now, we are extremely excited to now make it official. Working with the @UN in Africa will allow us to help millions of people who normally would not have access to #healthcare. #telemedicine $MTC https://t.co/awo9d9CQ1k
— doc.com (@doc_comofficial) December 27, 2018
L’accordo è stato concluso il 20 dicembre scorso, con una lettera ufficiale firmata dal responsabile degli uffici regionali della UNODC per l’Est Africa, Amado Philip de Andres.
La partnership dovrebbe permettere l’accesso ai servizi sanitari della piattaforma ai residenti in quell’area, dove la popolazione africana è molto sparsa, gli spostamenti molto difficili, ma spesso il servizio telefonico cellulare copre gran parte del territorio, a volte anche al 90%.
Pertanto, un servizio di telemedicina e telepsicologia sarebbe in grado di raggiungere anche le comunità più isolate con un investimento limitato e può essere la soluzione ottimale per offrire un servizio informativo di base alle comunità più bisognose.
Doc.com opera già in 20 nazioni attraverso un token ERC20 chiamato MTC per poter svolgere le proprie attività ed ottenere le risorse finanziarie necessarie.
Il token è già scambiabile su alcuni exchange fra cui TopBTC e Kucoin. Dopo il lancio nello scorso maggio il token ha ridotto il proprio valore al livello di pochi centesimi di dollaro, dopo un breve periodo in cui le quotazioni si erano aggirate intorno ai 0,4 USD.
L’utilizzo dei servizi mobile per attività di carattere benefico è molto diffuso in Africa, dove sistemi no profit come FrontlineSMS o Ushahidi forniscono servizi tramite SMS gratuiti per situazioni di emergenza medica o generale.
Le Nazioni Unite hanno utilizzato blockchain già in diversi casi, ad esempio, per dare un aiuto economico ai rifugiati siriani, oppure con la cooperazione fra il Blockchain Charity Fund e lo United Nations Development Programme con lo scopo di raccogliere fondi caritatevoli.