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Bitfinex: RGB per Tether su Lightning Network

Bitfinex ha annunciato qualche giorno fa l’intenzione di portare Tether non solo su Tron e Liquid di Blockstream, ma anche sul network principale di Bitcoin sul second layer Lightning Network grazie ad RGB.

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Questo progetto si rifà, infatti, ad una proposta presentata alla conferenza Building on Bitcoin di Lisbona da Giacomo Zucco di BHB Network oltre un anno fa e chiamata RGB.

Come spiegato da Zucco:

“Il progetto viene commissionato e sponsorizzato interamente dal gruppo Poseidon per trovare lo standard migliore possibile per l’emissione di asset sulla rete di Bitcoin”.

Recentemente questo protocollo è stato riportato in auge da diverse aziende tra cui, oltre alle suddette, anche ​Bitfinex​, ​Chainside​ e ​inbitcoin​.

Paolo Ardoino, CTO di Bitfinex, ha così commentato:

“Speriamo di avere Tether su Lightning Network entro la fine dell’anno. Bitfinex continuerà a supportare i progetti e le feature di Lightning sulle nostre piattaforme.”

Per l’occasione Cryptonomist ha quindi intervistato Giacomo Zucco.

Come è nato il progetto RGB?

Nel corso del 2018, Poseidon mi ha commissionato una consulenza per capire quale fosse il modo per emettere dei token digitali sul protocollo ERC20 di Ethereum. Il risultato della mia ricerca e analisi reputava questa scelta come subottimale e ci dimostrava scettici per l’utilizzo del protocollo Ethereum per degli asset generici. Così abbiamo dovuto proporre un’alternativa e non a limitarci ad una mera critica, seppur argomentata, dei protocolli esistenti. E’ partita quindi un’analisi anche di Omni, ex Mastercoin, che è stato usato per Tether, e di Counterparty. Abbiamo fatto queste valutazioni anche avvalendoci di alcuni esperti internazionali come Peter Todd.

Quali sono le differenze tra RGB ed EOS, Ethereum o Stellar?

Crediamo che degli asset generici possano sfruttare le caratteristiche di Bitcoin qualora il protocollo possa diventare uno standard per il trasporto di valore. Possono approfittarne sia in termini di sicurezza per evitare i double spending sia da un punto di vista di software per riciclare funzioni e librerie e altre caratteristiche della rete. Secondo noi le altcoin non possono affermarsi veramente come standard globali a lungo termine e quindi riteniamo che uno standard per asset generici debba fare affidamento a Bitcoin.

Cosa differenzia RGB da Omni e Counterparty?

La ridefinizione che abbiamo fatto cerca di risolvere alcune limitazioni dei progetti esistenti in due modi: partire immediatamente compatibili con LN. RGB conterrà Spectrum che è un modulo per adattare in modo nativo LN; inoltre, la seconda caratteristica è un’idea di Peter Todd di client side validation, ovvero quella di non usare la blockchain per conservare i metadata degli asset e le prove di passaggio di proprietà, ma di usare la blockchain di Bitcoin solo per evitare il double spending con la tecnica chiamata single use seal. Questo crea delle notevoli migliorie dal punto di vista della privacy e della scalabilità.

Ovviamente questo crea delle problematiche perché diventa più difficile passare queste prove visto che bisogna essere entrambi online e anche fare un backup – con RGB non basta solo fare il backup del proprio seed – di tutta la catena, però per fortuna queste problematiche si pongono anche su Bitcoin, visto che anche con LN comunque chi riceve deve essere online e fare aggiornamenti di stato del canale. Quindi è vero che l’approccio client side validation ha dei problemi ma sono gli stessi limiti che ha anche LN.

Che tipo di asset pensi verranno emessi?

Di ogni tipo. Non mi aspetto che il fatto di avere una tecnologia valida di asset implichi che tutti gli asset avranno un senso economico, però intravedo la possibilità di alcuni usi legittimi come i collectible digitali, arbitraggio normativo come Tether che supporto in pieno in quanto facilitano l’onboarding di Bitcoin. Oppure anche le crypto share delle DAO, anche se sono ancora casi d’uso molto precoci.

Amelia Tomasicchio
Amelia Tomasicchiohttps://cryptonomist.ch
Esperta di digital marketing, Amelia inizia a lavorare nel settore fintech nel 2014 dopo aver scritto la sua tesi di laurea sulla tecnologia Bitcoin. Precedentemente è stata un'autrice di diversi magazine crypto all'estero e CMO di Eidoo. Oggi è co-founder e direttrice di Cryptonomist, oltre che Italian PR manager per l'exchange Bitget. E' stata nominata una delle 30 under 30 secondo Forbes. Oggi Amelia è anche insegnante di marketing presso Digital Coach e ha pubblicato un libro "NFT: la guida completa'" edito Mondadori. Inoltre è co-founder del progetto NFT chiamati The NFT Magazine, oltre ad aiutare artisti e aziende ad entrare nel settore. Come advisor, Amelia è anche coinvolta in progetti sul metaverso come The Nemesis e OVER.
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