Il mercato del real estate potrebbe cambiare con la tokenizzazione dei beni su blockchain.
Nel 2008 lo scoppio della bolla immobiliare determinata dai mutui subprime ha letteralmente devastato il mercato del real estate e il sistema finanziario che ad esso è direttamente ed indirettamente collegato. Ma ora, il mercato immobiliare anche se molto lentamente, almeno negli Stati Uniti, sta recuperando.
Nel 2018, infatti, il totale del valore immobiliare americano è aumentato del 6,5% raggiungendo la cifra approssimativa di 32mila miliardi di dollari. Insomma, come dire che il peggio è passato, anche se i problemi del mercato immobiliare e degli investimenti ad esso correlati sono ben al di là dall’essere stati risolti.
Quello che da sempre rende l’investimento in real estate piuttosto complicato, infatti, è la sua sostanziale illiquidità, non è affatto facile smobilizzare investimenti di grandi e medie entità come appunto quelli legati ad un immobile. In questi ultimi dieci anni poi con il crollo delle valutazioni immobiliari, il problema si è acuito, proprio a causa delle difficoltà nella cessione di asset ormai fortemente svalutatisi.
Gli alti costi di investimento iniziale comportano chiaramente una conseguente difficoltà nel liquidare la posizione riuscendo ad avere un guadagno in tempi medio-brevi. Ecco perché solitamente questo tipo di investimento è solitamente di esclusiva pertinenza di banche, istituti finanziari, fondi istituzionali o comunque persone con grandi patrimoni alle spalle.
Real Estate e Blockchain
Ecco allora che l’avvento della blockchain e delle criptovalute, in questo ultimo decennio, potrebbe essere uno stimolo molto forte a modificare lo stato delle cose, permettendo un più facile accesso a questa forma di investimento, grazie alla cosiddetta tokenizzazione dei beni.
Ma come funziona esattamente questo processo? In parole molto semplici si tratta di parcellizzare una proprietà in tanti piccoli token che possono essere scambiati sul mercato o messi a rendita per la parte di valore che essi rappresentano.
Negli Emirati Arabi molte le nuove costruzioni vengono ormai costruite operando fin dall’inizio una tokenizzazione dell’intero immobile, che viene quindi diviso fra più investitori, ognuno dei quali in possesso di una parte del bene.
In questo modo è facile capire come un bene di alto valore (come per esempio un palazzo o un appartamento di pregio) diviso in tante piccole porzioni diventa appetibile ad una platea di investitori sicuramente maggiore.
Inoltre, la decentralizzazione della blockchain con la possibilità di siglare smart contract fra le parti elimina tutta la catena di intermediari che non fanno altro che allungare i tempi e aumentare i costi dell’investimento.
La rivista Forbes ha citato il primo caso di appartamento di lusso del valore di 30 milioni di dollari a New York, acquistato nel 2018, utilizzando il sistema dei token sulla piattaforma Ethereum.
Interessante anche come il celebre investitore in criptovalute Kirill Bensonoff abbia visto una precisa correlazione fra il recupero del mercato immobiliare e la crescita esponenziale delle criptovalute e della tecnologia blockchain. Come dire che effettivamente la crescita esponenziale della nuova ed innovativa tecnologia possa avere un’influenza molto positiva sul mercato del real estate.
“Gli asset immobiliari possono adesso essere tokenizzati e scambiati così che una proprietà può essere comprata e venduta come qualsiasi altro asset digitale. Inoltre, il bene immobiliare può essere diviso in azioni e scambiato come qualsiasi altro strumento finanziario.”