La seconda chiusura settimanale di settembre per le criptovalute, è un un’alternanza di segni rossi e verdi con leggera prevalenza dei primi. Dopo tre settimane consecutive in rosso, e la successiva rottura della serie negativa la scorsa settimana, quella in corso si conclude nell’incertezza.

Se bitcoin chiudesse la settimana tra i 10.300 e i 10.400 dollari, darebbe un segnale di perfetto equilibrio su base settimanale.
Tra le prime 20 criptovalute i rialzi più evidenti arrivano da Dash che beneficia dell’inserimento nel paniere di Coinbase Pro e ciò l’ha portata ad un rialzo settimanale di oltre il 10%.
Ma il gradino più alto del podio è di Cosmos (ATOM) in 21° posizione, che invece sale dei 51%. Questo balzo permette a Cosmos di rivedere i 3 dollari, livelli lasciati esattamente un mese fa.

Per le cryptovalute ciò che risalta in questo fine settimana è il crollo della volatilità che scende sotto il 3%, livelli che non si registravano dall’inizio dello scorso maggio. Ciò ha portato il settore e in particolare il bitcoin in un contesto di calma apparente. Come insegna la statistica e anche gli episodi recenti, questa indicazione deve fare alzare l’attenzione, perché periodi di bassa volatilità vengono rotti da terremoti direzionali che registrano un’esplosione improvvisa con movimenti al rialzo o al ribasso.
Se il 2018 è ricordato per esplosioni di volatilità accompagnati prevalentemente da fasi ribassiste, in precedenza, come vuole la statistica, la volatilità per il bitcoin e il settore delle criptovalute predilige movimenti verso l’alto, al contrario dei mercati azionari, dove la volatilità solitamente accompagna un movimento verso il basso.
Questa condizione deve portare ad alzare da subito i livelli di attenzione. Eventuali rotture di livelli di resistenza al rialzo, o di supporti al ribasso, causerebbero un aumento degli scambi.
Ci sono stati durante la settimana dei tentativi di inversione del trend, in particolare per Cosmos che oramai è a un passo dalla 20° posizione dove scalzerebbe NEO.
Come avvenuto nelle prime settimane del 2019 questi rialzi potrebbero iniziare a trainare il settore, potrebbero quindi essere un campanello di allarme positivo, ma bisognerà attendere ulteriori conferme dalla prossima settimana.
Se questo non dovesse avvenire è importante osservare il panico che potrebbe generarsi con un probabile ‘Sell-Off’ alla rottura del supporto del bitcoin posto in area 9.500-9.300 dollari.
Nonostante il leggero recupero e restringimento dello spread tra la capitalizzazione del bitcoin e il resto delle altcoin, la maggior parte delle altcoin, big comprese e tranne rare eccezioni come Monero e EOS, continuano a dare evidenti segnali di sofferenza, confermando la difficoltà di tenere il passo del bitcoin. BTC, nonostante non abbia vissuto una settimana tra le migliori del periodo estivo, continua a dare segnali importanti, a partire dalla tenuta dei 10.000 punti.
È importante osservare ciò che accadrà la prossima settimana, dove con molta probabilità arriveranno indicazioni valide, in senso positivo o negativo, anche per la seconda quindicina di settembre, che solitamente è il mese che riscalda i motori per il rally dell’ultimo trimestre dell’anno.