Il mercato crypto è di nuovo giù. È una giornata in controtendenza quella di oggi dove prevalgono i segni rossi. Oltre il 75% delle crypto è in territorio negativo. Prosegue pertanto l’andamento contrastato di questa settimana che evidenzia un’alternanza di segni positivi e negativi.
La giornata evidenzia il crollo ulteriore dei volumi, che scendono a poco più di 45 miliardi scambiati nelle ultime 24 ore. La volatilità generalizzata torna a scendere con bitcoin che dopo aver rivisto il 3%, con l’andamento contrastato nel ristretto range di questa settimana, torna nuovamente al 2,8%.
Di nuovo giù anche le prime 20 crypto per market cap, tutte in territorio negativo. I ribassi più profondi vengono registrati da XRP e Iota, entrambe in discesa del 2%.
Tra le migliori c’è Centrality (CENNZ), in 90° posizione e una capitalizzazione di 37 milioni di dollari, l’unica tra le prime 100 con una risalita in doppia cifra e pari al 17%. Centrality è un token sconosciuto che opera sulla piattaforma di Ethereum. È un token che mira a offrire servizi in venture in rete peer to peer decentralizzata.
Dalla parte opposta, tra le peggiori si fa notare Zilliqa che evidenzia con il ribasso odierno del 16% l’anomalia avvenuta ieri su Bithumb. Oggi Zilliqa scambia bassi volumi e torna sotto gli 0,005 dollari. Dopo l’abbandono del progetto da parte del suo fondatore, Zilliqa sembra decisamente in mano alla speculazione.
Il market cap torna a 215 miliardi di dollari. La dominance di bitcoin, ethereum e Ripple è invariata della giornata di ieri.
Summary
Bitcoin (BTC)
Tecnicamente il bitcoin evidenzia una difficoltà, una mancanza di forza a recuperare la soglia degli 8.550-8.600 dollari, livello che coincide con il ritracciamento del 50% del movimento che bitcoin ha avuto nel corso del 2019.
Area 8.550 è il 50% del ritracciamento di Fibonacci ed è un livello particolarmente sensibile dei prezzi nelle ultime ore. Ogni qual volta che il valore di bitcoin si trova su questa soglia, aumenta la pressione ribassista. Dopo che nelle ultime 24 ore i prezzi di bitcoin hanno tentato di risalire oltre quota 8.400 dollari, i prezzi sono scivolati di nuovo a 8.100 dollari.
Questo andamento potrebbe risultare pericoloso. Se i pezzi non evidenziassero un movimento di consolidamento per poi attaccare gli 8.500 dollari, con il supporto dei volumi che attualmente mancano, sarebbe evidente che questa è solo una pausa prima di un ulteriore affondo. A questo punto sarebbe probabile la fase di test in area 7.400-7.200. Pertanto bitcoin deve recuperare al più presto i livelli di massimi settimanali attorno ad area 8.400-8.500 dollari.
Ethereum (ETH)
Per Ethereum dopo la mancata spinta sopra i 185 dollari, livelli testati tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre, i prezzi tornano in area 170 dollari. Per Ethereum è necessario per non rischiare di compromettere definitivamente il trend rialzista del 2019 non tornare sotto area 155 dollari.
Al contrario per poter tornare a respirare positività è importante per ETH recuperare il primo step dei 185 dollari e poi spingersi a rivedere l’area tecnica e psicologia dei 200 dollari.