La giornata di oggi vede tra le prime 20 in classifica solamente due segni positivi, Monero e Chainlink. Il prezzo di Monero (XMR) sale del 6% andando a rivedere area 58 dollari, che Monero aveva abbandonato lo scorso fine settembre.
Ora il prezzo di Monero si trova ad andare ad affrontare il test di questa area di resistenza, che in caso di rottura confermata dagli ottimi volumi proietterebbe i prezzi in area 65 dollari nei prossimi giorni. Un eventuale ritorno sotto i 55 dollari disegnerebbe una falsa rottura, caratteristica avvenuta diverse volte nei giorni scorsi, come per il mancato superamento dei 195 dollari per Ethereum o il fallimento della rottura dei 30 centesimi per Ripple. Perciò tecnicamente Monero dovrà confermare la tenuta del prezzo a 55 dollari.
L’altra positiva della giornata è Chainlink, che sale dell’1% provando a riconquistare i 2,35 dollari.
Bene anche 0x e Basic Attention Token, che salgono tra il 5-6%. Positivo oltretutto il recupero da parte di 0x che vuole consolidare i prezzi oltre i 30 centesimi di dollaro andando a confermare la rottura della trendline ribassista che persiste dall’inizio dello scorso aprile.
BAT sta consolidando i prezzi sopra i 18 centesimi, evidenziando anche in questo caso la rottura della trendline ribassista presente dallo scorso aprile.
Per il resto delle crypto, il fallimento delle conferme sopra le resistenze di medio periodo sta facendo tornare il pessimismo per gli investitori, con bassi volumi che vedono prevalenza delle vendite con movimenti che hanno riportato i prezzi a testare i livelli di supporto più bassi delle ultime settimane.
Binance Coin (BNB) si trova poco sotto la parità (-1%). Sul suo prezzo non hanno particolarmente influito le news: sono stati bruciati 2 milioni di token Binance che equivalgono a circa 37 milioni di dollari, ma ciò non si sta riflettendo sulla quotazione di BNB, nonostante i buoni numeri sotto l’aspetto societario. Binance, infatti, ha raggiunto il record di 700 milioni di dollari sui futures scambiati sulla piattaforma di Binance, ma ciò non si sta riflettendo in modo positivo sul prezzo.
Tra le prime 15 crypto, il peggior ribasso è quello di Tron (TRX), che perde il 5% e continua a dare indicazioni di essere dentro un trend ribassista di medio periodo. Le altre due più negative della giornata sono Litecoin (LTC) e Bitcoin Satoshi Vision (BSV), che perdono entrambe il 4,5%.
Bitcoin ed Ethereum entrambe scendono del 2%, mentre invece Ripple drena meglio il ribasso con un movimento negativo poco oltre l’1%.
Il market cap nonostante le difficoltà di questa giornata al ribasso si mantiene oltre i 217 miliardi e la dominance del bitcoin rimane stabile al 66,4%, mentre invece la dominance di Ethereum è sotto l’8,8%. Nonostante le difficoltà, Ripple continua a consolidare il suo dominio oltre il 5,6%.
Summary
Prezzo Bitcoin (BTC)
Bitcoin torna pericolosamente sotto la soglia psicologica degli 8.000 dollari, un segnale che non attrae volume ed acquisti che in quest’ultima settimana continuano ad essere decisamente bassi, ben sotto la media degli ultimi due mesi.
La tendenza di bitcoin, che rimane ingabbiato tra i 7.800 e 8.700 dollari, non è un segno positivo e confortante sotto l’operatività di breve periodo in quanto non aggiorna le indicazioni che continuano a rimanere le stesse dei giorni scorso.
Bisogna fare attenzioni ad eventuali rotture che in caso di violazioni attirerebbero i prezzi a 7.500-7.200. Mentre invece per conquistare la fiducia è necessario spingersi oltre gli 8.500-8.700 dollari e poi rompere con forza e il supporto dei volumi gli 8.800 dollari.
Ethereum (ETH)
Per Ethereum la situazione è sconfortante. Ethereum continua a soffrire il test della trendline ribassista che disegna un andamento debole e negativo la ribasso dallo scorso fine giugno.
Il nuovo test avvenuto due giorni fa dei 190 dollari dopo quello precedente a 195 dollari vede ogni volta prevalere la difesa della trendline con movimenti al ribasso che respingono ogni attacco rialzista.
Per Ethereum è necessario spingersi al più presto oltre i 190-195 dollari per fornire la spinta necessaria per andarsi a riprendere area 200 dollari abbandonata per la prima volta lo scorso metà settembre.